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Lettura coinvolgente, ho divorato questo romanzo.
Poetica e commovente la figura del proprietario dell'alimentari, il sig. Morris. Onesto e semplice fino all'inverosimile. Pronto a perdonare e aiutare chiunque sia in difficoltà ma purtroppo sempre usato e sfruttato da chi fa ragion di vita la disonestà. Alla fine anche il caso, la fortuna o se vogliamo Dio stesso impietosamente lo prende in giro e infierisce su di lui e i suoi cari. "...era l’onestà fatta persona – non poteva proprio sfuggirle, era la sua palla al piede; sarebbe scoppiato se avesse imbrogliato qualcuno; eppure si fidava degli imbroglioni – non invidiava nulla a nessuno e diventava sempre più povero." Durante la lettura avevo l'impressione di conoscere Morris Bober, come fosse un amico che da tanto tempo non vedevo e ricordavo. Verso metà del romanzo ho capito il perchè di questa sensazione, Morris Bober mi ricordava una figura a me cara, quella di Giovanni di Bernardone, cioè san Francesco d'Assisi. Simpatica sorpresa nel finale del romanzo, l'autore mentre descrive un personaggio che sta leggendo un libro, la Bibbia, scrive "...Leggendo ebbe una piacevole visione. Vide san Francesco uscire danzando dai boschi con il suo lacero saio marrone, mentre un paio di esili uccelli gli svolazzavano intorno al capo..."
Poetica e commovente la figura del proprietario dell'alimentari, il sig. Morris. Onesto e semplice fino all'inverosimile. Pronto a perdonare e aiutare chiunque sia in difficoltà ma purtroppo sempre usato e sfruttato da chi fa ragion di vita la disonestà. Alla fine anche il caso, la fortuna o se vogliamo Dio stesso impietosamente lo prende in giro e infierisce su di lui e i suoi cari. "...era l’onestà fatta persona – non poteva proprio sfuggirle, era la sua palla al piede; sarebbe scoppiato se avesse imbrogliato qualcuno; eppure si fidava degli imbroglioni – non invidiava nulla a nessuno e diventava sempre più povero." Durante la lettura avevo l'impressione di conoscere Morris Bober, come fosse un amico che da tanto tempo non vedevo e ricordavo. Verso metà del romanzo ho capito il perchè di questa sensazione, Morris Bober mi ricordava una figura a me cara, quella di Giovanni di Bernardone, cioè san Francesco d'Assisi. Simpatica sorpresa nel finale del romanzo, l'autore mentre descrive un personaggio che sta leggendo un libro, la Bibbia, scrive "...Leggendo ebbe una piacevole visione. Vide san Francesco uscire danzando dai boschi con il suo lacero saio marrone, mentre un paio di esili uccelli gli svolazzavano intorno al capo..."