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April 17,2025
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The Assistant, Bernard Malamud

he Assistant (1957) is Bernard Malamud's second novel. Set in a working-class neighborhood of Brooklyn, New York, it explores the situation of first- and second-generation Americans in the early 1950's as experienced by three main characters and the relationships between them: an aging Jewish refugee from the Russian Empire who owns and operates a failing small grocery store, a young Italian American drifter trying to overcome a bad start in life by becoming the grocer's assistant and the grocer's daughter, who becomes romantically involved with her father's assistant despite parental objections and misgivings of her own. It was adapted into a movie in 1997.

تاریخ نخستین خوانش روز پانزدهم ماه دسامبر سال2000میلادی

عنوان: فروشنده (دستیار): نویسنده: برنارد مالامد (ملمود)؛ مترجم: شهریار بهترین؛ تهران، روزنه کار، سال1378، در308ص، شابک ایکس-964672809؛ موضوع: داستانهای نویسندگان ایالات متحده آمریکا - سده20م

رمانهای: «تعمیرکار»، با عنوانهای: «فریب‌ خوردگان بزرگ»، «قهرمانان واقعی»، «تاج نقره‌ ای»، و رمان: «دستیار»، با عنوان «فروشنده»، آثاری هستند، که از «مالامد»، تا به امروز به فارسی برگردان شده‌ اند؛ مجموعه داستان «کفش‌های خدمتکار» نیز، با ترجمه ی جناب «امیرمهدی حقیقت»، که برگزیده‌ ای از داستان‌های کوتاه همین نویسنده است، در سال1393هجری خورشیدی منتشر شده است؛ «برنارد مالامد» نویسنده «آمریکایی»، داستان را، از محله‌ های فقرزده ی «بروکلین نیویورک»، پی می‌گیرند؛ ایشان در این اثر، با شرح رازهای خصوصی، و خواسته‌ های بشریِ «فرانک (قهرمان اصلی داستان)»، خاطر نشان می‌کنند، که انسان بدان حد توانایی دارد، که حتی با گذشته‌ ای تاریک، سرنوشت خود را دگرگون سازد؛ تا آینده‌ ای امیدبخش، برای خود رقم بزند؛ «فرانک»، در کشاکش زندگی، که در سراشیب تباهی است، با اراده‌ ای استوار، بر محرومیت‌ها، و عذاب زندگی، پیروز می‌شود؛ و زندگی خویش را به عشق می‌سپارد

موریس، مردی دلسوز، و رازدار است، که با همسرش، «آیدا»، در طبقه بالای مغازه ی بقالی خویش، زندگی میکند؛ کسب و کار «موریس»، از رونق می‏افتد، و «آیدا» اصرار دارد، «موریس»، مغازه را بفروشد، ولی مغازه، خریدار ندارد؛ در همان زمان، «موریس»، متوجه می‏شود، دخترش «هلن»، همیشه آرزو داشته، به دانشگاه برود، ولی نتوانسته است؛ او کار می‌کند، و همه درآمدش را، خرج پدر و مادر میکند؛ روزی یک مرد جوان فقیر و آواره، به نام «فرانک»، از «موریس»، تقاضای کار میکند؛ او مزدی نمیخواهد، و حاضر است، در برابر سرپناهی، برای فرار از آوارگی، در مغازه ی «موریس»، کار کند؛ برخلاف مخالفت «آیدا»، «موریس» میپذیرد، و «فرانک»، با جدیت و تلاش فراوان، کاری میکند، که درآمد مغازه، افزایش مییابد، و باعث توجه همگان، میشود؛ این در حالیست، که «فرانک» از مغازه ی «موریس»، سرقت میکرده است! در ادامه «هلن» و «فرانک»، به هم علاقمند میشوند، و احساساتشان، روز به روز به یکدیگر، ژرفتتر میشود؛ «آیدا»، نگران این وضعیت است، و از «هلن» میخواهد، که با «نت پرل»، که به زودی وکیل خواهد شد، ازدواج کند و ...؛

تاریخ بهنگام ر رسانی 12/11/1399هجری خورشیدی؛ 26/08/1400هجری خورشیدی؛ ا. شربیانی
April 17,2025
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It had been too long since I last read Bernard Malamud. His second novel is a relatively (for him) conventional, naturalistic novel about a Jewish family, its failing grocery, and the title character, whose fight with himself is the novel’s center. This novel becomes increasingly powerful, and there are even some pieces toward the end that feel Malamudian in their fascinating oddness.
April 17,2025
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When I picked this up, I had somehow gotten under the impression that The Assistant won the National Book Award in the 50's. I've only today learned that it was actually Malamud's later novel, The Fixer, that won the award (as well as the Pulitzer Prize for Fiction) in 1967. C'est la vie.

I wish I could decide how I feel about this novel, which portrays the lives of first and second generation Jewish immigrants in America in the 1950's. I found Malamud's writing style easy to adjust to and pleasant. It was simple, but tight. I appreciated that the character's, especially Frank, were portrayed in a way that made them hard to like or dislike, yet easy to identify with. Frank Alpine, the "goyim," a screw-up. It is almost like there are two Franks: the Frank that he is, and the Frank that he longs to be. (Isn't this true of everyone?) Often, even as he gives into temptation, he recognizes that he is falling back into old habit's, he is being Frank: the young man who held up a Jewish grocery; Frank: the voyeur; Frank: the petty thief rather than the patient, rational man that he can be with a little effort. He struggles to hide his lack of restraint, his impulsiveness, and to overcome it. But often, in failing, he brings his world and the people around down with him.

I found the ending a little close-minded, almost as if Malamud is saying "To be good, you must be Jewish."
April 17,2025
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Ho faticato a leggerlo fino a quando non sono arrivata al 40% dell'ebook.
Un libro triste in cui non c'è il riscatto da eventi sfavorevoli.
April 17,2025
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Mi aspettavo di più. Insomma, ha tutti gli ingredienti necessari a piacermi, eppure l'ho mandato giù con fatica. Un omino grigio e triste, una storia grigia e triste, una New York grigia e triste. Mettici pure l'ebraismo, una famiglia infelice, la neve sui marciapiedi, i soldi che mancano e la povertà che trionfa. Tutte queste cose a me piacciono, adoro la tristezza de Le ceneri di Angela, la monotonia di Stoner, l'ebraismo di Roth, e forse pensavo di trovare un po' di tutte queste cose ne Il commesso. Invece, a tratti, ho trovato soprattutto una gran noia. E mi dispiace, perché si intuisce che è un gran libro. Molti megacapolavori, più osannati, mi fanno l'effetto dell'embe'? tutto 'sto casino per queste quattro paginette? (ogni riferimento a quel fighetto di Caulfield non è per niente casuale). Il commesso ci è andato vicino. Ma si è fermato un attimo prima. Forse sono io che avevo aspettative troppo alte, forse è Malamud che scrive senza brio (e tu mi dirai: ma racconta una storia triste, da dove vuoi che lo tolga fuori, il brio? E c'avresti anche ragione, ma il brio serve), forse è il periodo, forse ho bisogno di racconti scoppiettanti, forse non lo so.
Resta il fatto che il più triste di tutti, dopo aver letto Il commesso, sono io. Tipo quando c'è una partitona in tv, di quelle super, tipo Real Barcellona United contro Bayern Juverpool Milan, il divano è comodo, le bimbe a nanna, tutto pronto! E poi finisce 0-0 con mezzo tiro in porta e manco un frizzo e un lazzo.

E insomma, sono triste. Però sono anche convinto che se lo riprendo tra due-tre anni questo qua è un libro che ci do una decina di stelle e lo metto nel bel mezzo del novero dei miei libri preferiti. Anzi, se continuo a scrivere questa recensione lo apprezzo di più, per cui: basta.
April 17,2025
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Una umile bottega

“Frank, qualche volta le cose non vanno secondo i nostri piani. Non ci stia male”.
“Il giorno che non ci starò più male, spero che mi seppelliscano”.

Il racconto di Malamud contiene una tale concretezza emotiva, espressa in elaborate geometrie di sentimenti autentici e intensi, da arrivare direttamente nelle zone più profonde e remote della sensibilità del lettore. The Assistant è una parabola ispirata e atemporale sulla condizione umana universale e sulle possibilità di trasformazione e redenzione che sono rintracciabili in qualsiasi paesaggio esistenziale. Ogni personaggio de Il Commesso né è emblema e simbolo in maniera unica e singolare. Si racconta una conversione, lo scioglimento nella grazia della vita di un uomo, le coincidenze di amore, genitorialità, violenza e sogno, i desideri e le volontà di una piccola e magica comunità, sospesa in un'anonima e sfortunata assenza, in una perfetta disarmonia. La speranza e la compassione sono sepolte nelle cose, scorrono nel sangue dei nostri vicini, ci sorprendono nei momenti più difficili e insensati, nel nostro sé più intimo. Ogni uomo è un ebreo con uno “schmerz” e ogni essere umano dialoga con il dolore del vivere, nella nuda interiorità del quotidiano: tanto elegante la ricchezza della prosa quanto brutale la profondità del reale in questo testo complesso e affascinante, che ha un'anima impastata di aria e terra, come un'essenza arcaica e sovrannaturale, un golem viscerale e spirituale che vola e sprofonda simultaneamente, nella coesistenza etica di tragico e comico. Il legame a doppio filo tra Morris e Frank è trasfigurazione di colpa e di perdono, di fraintendimenti e transazioni e amplessi, di una salvezza che scaturisce da una fenditura attraverso il buio e l'orrore, l'infedeltà e l'oltraggio. Il riscatto risiede nell'accettazione dell'altro, nel coraggio e nella povertà; nella morte così come nello scandalo. Nell'essere riconosciuti deboli e sconfitti, reciprocamente. Nell'andare oltre, nell'evadere e nel donarsi. La religiosità in questa storia ha poco a che fare con il divino: è una dimensione inesplicabile e inesorabile che investe il carattere di ogni scelta, la consequenzialità di ogni destino negato e rifiutato, ma infine naturalmente ascoltato e rappresentato. Malamud nella sua opera custodisce la forza della dignità, quella cosa di poco valore da preservare ad ogni costo, che sopravvive nelle azioni e nelle parole dei suoi fragili e inalterabili eroi.

"Poi, qualunque cosa facesse per riparare al suo sbaglio, uno era destinato a soffrire per sempre. A volte, a tarda notte, seduto nella sua stanza tenendo tra le mani rigide e arrossate un libro, con la testa intorpidita dal freddo nonostante il cappello, il commesso provava una strana sensazione, come se si stesse allontanando da quelle pagine stampate e stesse invece leggendo qualcosa sul proprio conto. All'inizio la cosa lo rincuorava, ma poi finì per deprimerlo profondamente”.
April 17,2025
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Extremely bleak tale of a Jewish immigrant, Morris Bober, whose failing grocery store has become his tomb until, following a robbery, the arrival of a hard-working new assistant (a gentile) seems to coincide with his fortunes improving somewhat. Soon Morris, his wife Ida and their daughter Helen, heretofore having to give nearly all of her own paycheck to her parents to keep the store and their lives afloat, are looking to the new assistant for their salvation, with mostly heartbreaking results. It has been said that of the major Jewish-American writers who rose to prominence in the Postwar U.S. (Bellow, Mailer, Salinger, Roth, etc.), Bernard Malamud was the "most Jewish," (with the exception if Isaac Baashevis Singer, who didn't move to the country until he was already an adult) and the qualities in his work that have occasioned such comments are on full display in this second novel, where the noted perfectionist is not only at great pains to capture the rhythms and vocabularies of Jewish immigrant speech, but also the struggle to carve out a living in a new country whose way of life and the demands placed upon the individual by that way of life are often at odds with how the transplanted people had lived formerly and had anticipated living in their new homes. And again, as in The Natural but through an entirely different lens, Malamud shows us with a grim, understated approach how arbitrarily cruel the reality of the "American Dream" is, and the way that, for the poor, every decision seems invariably to be the wrong one and lead, whether directly or circuitously, to some form of ruin. Morris and his family are, from beginning to end, on the precipice of catastrophe, and live always with both a dread of what new miseries tomorrow will bring and regret over the mistakes of yesterday that have made such a mess of today. It's certainly not for the faint-hearted, though I believe the ending is somewhat less depressing than it initially appears, as it seems to suggest that Frank Alpine-- the titular assistant-- has, despite more or less assuming the crushing mantle of Morris, actually found the spiritual direction for which he has been longing and been made, if not whole, at least closer to it through his hard-won empathy for Morris and his Judaism.
April 17,2025
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Mamma mia che scrittore che è Malamud, io davvero vi consiglio caldamente di leggerlo questo libro. Frank Alpine è davvero un personaggio indimenticabile. La storia di un pentimento, di una vita vissuta al di sotto delle aspettative e sotto il giogo della debolezza come quella di Morris, e una storia d’amore finalmente non come quella dei libri, ma com’è nella vita reale, imperfetta, sofferta, piena di storture ed errori ma proprio per quello quantomai più vicina a noi.
Recupereró sicuramente altro di Malamud perchè tra me e lui è nato un amore.
April 17,2025
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Fa star male 'sta roba qua.
Personaggi infelici e tormentati, divorati da continui rimorsi e rimpianti, preda di destini infausti (di cui, del resto, sono essi stessi artefici), annegati nell'amarezza.
Un asfissiante senso di dolore e di perdita. Di ineluttabilità della sofferenza.
Forse in alcuni momenti l'autore calca un po' troppo la mano su questi aspetti, raggiungendo un effetto quasi grottesco. Ma nonostante ciò, i protagonisti non perdono la loro dignità - è forse questa la bravura di Malamud.
Anzi direi che proprio la dignità e l'onestà sono i valori più alti a cui tendere, i valori che alla fine balzano fuori dal romanzo in una nota di speranza.
Un bel romanzo insomma, e che sicuramente cattura; non si può evitare di rimanere invischiati nelle disgrazie e negli stati d'animo tormentati dei protagonisti.
April 17,2025
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Un libro stupendo, che ho chiuso da poche ore e di cui so già ne sentirò la mancanza. 
Sentirò la mancanza della bottega di Morris Bober, quel commerciante ebreo che fatica a tirare avanti con il suo negozietto di quartiere nella New York degli anni '50, schiacciato dalla concorrenza, dalla sfortuna che sembra accanirsi su di lui che accetta in silenzio senza mai ribellarsi, ma anche dal senso di colpa per la vita misera che sta involontariamente obbligando a vivere alla moglie Ida e alla figlia Helen. Delle visite in biblioteca di Helen, che si rifugia nei libri per cercare di distrarsi da tutte le insoddisfazioni che la vita le sta riservando.
Ma sentirò la mancanza soprattutto del grande personaggio di Frank Alpine, il commesso, che si ritrova suo malgrado coinvolto nella vita di questa famiglia, a causa di quel suo eterno conflitto tra cose giuste e cose sbagliate, di quel suo compiere quasi involontariamente le une e le altre indistintamente, per poi cercare sempre di rimediare. Sarà lui, un goy di cui all'apparenza nessuno della famiglia Bober si vuole fidare, a stravolgere il destino segnato di tutti i suoi membri. Sarà lui a ribellarsi al posto loro di fronte a tutte le ingiustizie che la vita gli mette di fronte.
April 17,2025
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Alla fine della prima pagina ero già certo che sarebbe stata una inesorabile spirale di tristezza, e che sarei stato avvinto da questa storia. Pochi giorni per terminarlo, non sarebbe stato possibile altrimenti. Ora sono qui a cercare di comprendere cosa mi abbia tanto appassionato. Se fossi costretto a utilizzare una sola parola forse sarebbe “semplicità”. La semplicità della storia, la semplicità dei personaggi, la semplicità della scrittura. Nulla di banale, ma nulla di artefatto. Una narrazione concreta, quasi scolpita. Un tono discreto, quasi monotono, anche quando il dramma improvvisamente sconvolge le vite dei protagonisti. Tutto accade e tutto viene narrato nel suo svolgimento come se non fosse stata possibile una storia diversa, come se fosse inevitabile. E ciò nonostante la storia chiede la nostra attenzione, i personaggi chiamano la nostra empatia. Intrappolati anche noi nel piccolo negozio, alla fine sarà triste lasciare Frank alla sua sorte e voltare l’ultima pagina.
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