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100 reviews
April 1,2025
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No es un libro “malo”, pero definitivamente no es lo mejor que leí de Piglia. Es difícil determinar qué es lo que no me gustó, porque formalmente carece de errores. Creo que la historia tiene altibajos y Piglia, extrañamente, no los equilibra. Básicamente, a las pocas páginas ya había decaído mi interés por lo que estaba pasando.*

Hay varias escenas que sobran y hay escenas que sí aportan a la ficcionalización de un caso delictivo. Por otra parte, el lenguaje vulgar no me molesta, pero en esta novela se acumula en situaciones que no tienen ninguna repercusión en la trama.

Me gustó el uso de las voces superpuestas, que van desgranando la psicología de los personajes (¿delincuentes o héroes trágicos?) y aportan puntos de vista que complejizan bastante la realidad que el autor (supongamos que el que escribe el epílogo es él) quiere mostrar.

Es una novela sencilla de leer, pero si alguien quiere empezar a conocer a Piglia, no recomendaría (desde mi humilde opinión) que elija primero este libro.

*En la relectura, me gustó un poco más, pero no le cambiaría la calificación.
April 1,2025
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Novela bien escrita, especialmente en los registros del habla de los personajes. Creo que la posibilidad de calificar en Goodreads es insuficiente, porque ni es 3 para mí, pero le falta para un 4. Igual se acerca más a 4.
April 1,2025
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¡Qué manera de narrar! Un suceso real y la gran tentación de hacer casi un reporte policíaco, pero Piglia nos presenta una narración magistral, con personajes riquísimos, llenos de matices que los llevan de la maldad más patológica a la ternura más conmovedora. Se lee rápido, emociona. Muy recomendable.
April 1,2025
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Interesante, si bien bastante fría novela de Piglia, lo único que he leído del autor hasta el momento.
No sé, el estilo me ponía difícil empatizar, aunque me gustaba lo que estaba contando... Quizás no la leí en el momento adecuado.
La adaptación al cine de Marcelo Piñeyro me parece muy buena, si acaso como complemento a la novela.
April 1,2025
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Puissant. Je comprends maintenant pourquoi il fait partie de la liste des 1001 livres qu'il faut avoir lus dans sa vie. Violent et réaliste, on dirait presque un documentaire. Il y a film d'ailleurs qui a été tiré de ce livre.
Et un autre bon livre de l'éditeur Zulma!
April 1,2025
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Más allá de lo genial que es la mezcla de crónica con policial que hace Piglia en esta novela, es impresionante cómo lo plasma desde un lenguaje criminal, te provoca, más que simpatizar con los espectadores del asedio, ser uno más que está en el aguantadero con los fierros, uno más de la banda del Nene, Mereles y ese personaje genial que es el gaucho rubio.

Por otro lado, es muy interesante el hecho de que Piglia haya escrito un primer borrador de esto a fines de los 60 (en los primeros dos tomos de los diarios de E.R. se menciona bastante el anhelo de escribir sobre este hecho) y que casi 25 años después, sin trabajo entre medio, haya terminado de escribirla. Hoy eso parece imposible, pareciera que todo el mundo se apura y considera que su obra está lista para ser publicada, me impresiona la seguridad de saber que no está aún bien terminada y la poca ansiedad por publicarla que tuvo.
April 1,2025
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Il romanzo, ambientato tra Buenos Aires e Montevideo, narra una storia realmente accaduta.
Ricardo Piglia imbastisce il suo racconto, fondandolo su "un caso secondario e ormai dimenticato di cronaca nera", che aveva assunto per lui "a mano a mano che svolgevo le ricerche, i contorni e il pathos di una leggenda."

Può essere letto come un romanzo poliziesco, se ci si mantiene sul primo livello di lettura.
Ma è molto altro.

Quattro malviventi squilibrati (due dei quali li chiamavano i gemelli, perché erano inseparabili), apparentenenti a un gruppo di estrema destra, sono i protagonisti di una rapina da cinquecento mila dollari: il loro sogno è quello di lasciare l'Argentina per andare con quei soldi in America.
Ma il sogno, realizzato con mezzi illeciti, si scontra con la realtà, o meglio con il rispetto della legalità: i poliziotti faranno di tutto per recuperare la somma e incastrare i rapinatori. In particolare, quelli argentini, per coprire la corruzione interna attraverso cui si è realizzato questo grande colpo, proverà a chiudere per sempre le bocche di Brignone, detto il Nene, e di Dorda, il Gaucho Biondo.

Lo scontro con i poliziotti dura a lungo e i quattro, sotto l'effetto delle droghe, riescono a resistere.
E poi il colpo di scena.
"«Bruciare soldi è una brutta cosa, è peccato. Un vero peccato», diceva Dorda, con in mano una banconota da mille, nel bagno dove andava a farsi di amfetamina, e l’accendino Ronson che aveva fregato a una matta; le diede fuoco e la lasciò bruciare, e guardandosi nello specchio, rise. Il Nene se ne stava sulla porta, lo fissava e non diceva niente."

E se bruciare soldi, agli occhi della gente normale, è un atto di cannibalismo, perché quel denaro potrebbe essere usato a scopo benefico, allora questo gesto è addirittura più grave di tutti gli altri crimini, compresi gli omicidi.

Ed ecco il paradosso: “«Sono malati di mente».
«Uccidere dei malati di mente non è ben visto dai giornali», ironizzò il cronista. «Bisognerebbe portarli al manicomio, non eliminarli...»

[.]

«E ammazzare i sani è ben visto?», ribatté Silva nel tono svogliato di chi deve spiegare qualcosa di fin troppo evidente.”

Un romanzo intenso, che parte dal pretesto della rapina, per denunciare l'assenza dello Stato che non si prende cura dei deboli, che li abbandona alle loro devianze, anzi, le procura, con gli spietati e disumani strumenti di tortura.
“Il criminale nato, l’uomo che fin da piccolo ha preso la strada sbagliata fa la fine che si merita. Era un destino a cui non poteva sfuggire e verso il quale veniva inesorabilmente condotto come Anselmo nel vagone di seconda classe del Ferrocarril del Sur.”

Ma esistono davvero i criminali nati?
Non c'è mai possibilità di salvezza per chi imbrocca la strada sbagliata?
La malattia mentale è un processo irreversibile, una strada senza ritorno.
La si può prevenire?
Oppure bastava incontrare qualcuno che provasse ad accogliere il disagio causato da ferite profonde:
“Mia madre l’ha sempre saputo che ero destinato a non essere capito e nessuno mi ha mai capito ma nonostante ciò sono riuscito a farmi volere bene da qualcuno.”?

In quel "nonostante ciò", quella crepa in quel muro intriso di predestinazione e di ineluttabilità, trovo che ci sia la forza di questo romanzo.
April 1,2025
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Written in a sort of disorientating and hallucinatory style this book, which was based on an actual event, was at first a bit hard to get into. After I got my bearings, I found this a gripping, though graphically violent, look at the underbelly of Argentine life in the sixties.
April 1,2025
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Ricardo Piglia è stato un autore argentino noto e apprezzato, perché la letteratura sudamericana è un universo variegatissimo che non si riduce al realismo magico di Marquez.
Il suo romanzo più famoso è Respirazione artificiale che leggerò, invece Soldi bruciati rientra nel genere hard boiled, racconta un fatto di cronaca nera avvenuto realmente in Argentina negli anni 60: una rapina ad un furgone portavalori da parte di una banda di malavitosi, anche piuttosto efferati.
La bravura di uno scrittore risiede anche nel fatto di cercare di travalicare il limite di una letteratura di genere, in Soldi bruciati viene sottolineato il rapporto psicologico e in un certo senso simbiotico tra criminali, e tra criminali e polizia.
E anche di fronte a delinquenti efferati che non si fanno alcuno scrupolo a uccidere anche quando non strettamente necessario, il lettore finisce per allinearsi... dalla parte sbagliata in un processo di immedesimazione narrativa che fa emergere l'umanità anche e nonostante il crimine, un po' ma in termini molto più prosaici, come estrarre les fleurs du mal.
Proiettili, sangue, polizia, carcere, droga, sesso soprattutto gay, un ritmo serrato, asciutto, cinematografico, finale quasi commovente.
Uscire dai propri canoni letterari ed esistenziali riserva spesso belle sorprese..
April 1,2025
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Not what I was expecting. "Money to Burn" is not your typical Ricardo Piglia work. No charming, albeit aging, detective. Here we have a very detailed and graphic look at the criminals who carried out the now legendary 1965 Bank heist in Buenos Aires. Not a pretty picture by any means. Yet, Piglia's historically accurate and intensely personal re-creation is strangely fascinating. The sociopathic and brutal behavior becomes no more than the natural arc of these men's lives. We do not come to justify the horror but are led to a better understanding of it. Not a book for the squeamish or righteous but, for a reader who wants to see inside the extremes of violent personalities, a valuable read.
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