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April 26,2025
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Nulla piace agli uomini quanto avere dei nemici e poi vedere se sono proprio come si immagina.

Quando si incontra una persona si dice che il suo ricordo resta cristallizzato nell’universo, nell’etere, in qualcosa. Dopo che si giudica se è simpatica, o insopportabile, ammaliante o tediosa, c’è tuttavia qualcosa che avviene, durante il corso del tempo, che rende questa conoscenza come forma invisibile insita nella coscienza umana. Come spiegare i motivi per cui, quando si legge un autore che non leggevo da un sacco di tempo, rievoco emozioni, ricordi in cui la mia coscienza si sposta, si posa su quella di una ragazza di diciassette anni che, in un pomeriggio di inizio primavera, fra i banchi di scuola, sognava di soggiornare su un albero maestro, con Cosimo. Ed il problema, se così si può definire quello che durante il periodo della lettura divenne un tarlo cognitivo, era il come salire. Come salire su un gigantesco albero, io che ho paura dell’altezza, sedermi accanto a lui, trascorrere i miei ultimi attimi di vita adolescenziale, finchè Dio mi avrebbe accolto nel suo caldo abbraccio?
Trovavo magnifico questo ragazzino, vivace ma anche pazzerello, che si poneva delle domande sugli individui. Sul proprio sé e la sua famiglia, i suoi amici. Lo notai all’epoca, quando non ero così perspicace a comprendere un testo letterario, e ancor di più adesso, che ho letto per intero una trilogia che parlava esclusivamente di ognuno di noi: non vi è alcun rapporto com la natura o con la storia quanto attrazione del tutto. E in una serie di immagini che si sovrappongono e che trovano sfogo in storie secondarie, isolamento, distanza, difficoltà ad approcciarsi col prossimo, la costante ricerca di un qualcosa che non verrà mai realizzata, una propria identità che si concretizzano nella presa di coscienza di un mondo che fa parte di un tutto.
Un osservatore esterno, che casualmente coincide con quella dei fanciulli che popolano queste pagine, leggendo questo testo potrebbe essere condizionato dall’idea che, come essere finito in un mondo infinito, l’uomo va alla ricerca di tre tipi di libertà: quella che ci renda liberi dalle imposizioni sociali (Visconte), quella di una mancata completezza individuale che si può raggiungere attraverso la fedeltà (Barone), o come conquista dell’essere ( Cavaliere). E nell’insieme, formano delle chiuse letterarie, chiavi di lettura che a dispetto dell’origine da cui sono tratti, lasciano forti sensazioni contrastanti: l’uomo moderno riuscirà mai ad educarsi e a non cascare nell’irrazionalità al fine di non renderlo selvaggio?
L’uomo moderno, con la sua volontà, il suo pensiero riesce a cogliere una serie di immagini che, man mano che si legge divengono ossessivi, e che come L’Orlando furioso di Ariosto poggia su una struttura non furiosa o catastrofica quanto armoniosa perchè nell’insieme si desidera umanizzare l’uomo. Costellato da luoghi o situazioni che sono rette da un uso sapiente dell’ironia che diventa scoperta del reale dell’uomo nei suoi limiti. Poggiando su una struttura circolare a carattere illusorio, eroico, pessimistico che perlopiù sembrano far parte di un ciclo di romanzi collegati fra loro, in un continuo intrecciarsi di vicende e personaggi, in un sovrapporsi di generi letterari: una guerra fra italiani e ugonotti scappati dalla Francia e perseguitati da un tipo di credo che non si poggia sulla consapevolezza quanto la speranza di appropriarsi di un bene assoluto soggiogato da virtù religiose e abitudini casalinghe. Un sistema rinascimentale o moderno che è in foga proprio nel momento della sua crisi: una civiltà che lentamente si avvia sempre più sulla via del mai più ritorno, contornato da uno stile ironico, semplice, fabiesco come forza che discute il fondamento della stessa realtà. Poichè ogni cosa è confusa, nella corrispondenza del vero poichè prorompente di pensieri, istruzioni che non coincidono col reale.
Nel mentre leggevo tutto questo, mi è stato spedito con la mente un chiodo così rovente che, quando si piantò nelle assi del mio cuore, ha appiccato l’incendio. Sopraggiungono slanci, riflessioni personali in cui il mondo ritratto, apparentemente furioso e rivoltante, sfoga invece nell’armonia, mostra al suo interno una forza corrosiva sulle capacità dell’uomo di essere artefice del proprio destino. Perchè ciò che ci è dato è dato da un corollario di eventi o situazioni intrecciate che fanno da sfondo all’intero poema. Il temporale furioso della vita era scoppiato da un bel pezzo, e la pioggia fitta e fresca che cadde inzuppò anche la mia anima semplice. La scrittura, velata di mera nostalgia, esplora un universo che induce a chiunque di ponderare bene ogni cosa, guardarsi attorno e fare ammenda degli errori commessi, poichè soggetti a cascare nella follia, nell’irrazionalità. La prosa rispecchia questo tipo di irrazionalità non calibrata da uno stile semplice, il rapporto uomo e vita strettamete legato in cui permane una visione razionalista: la visione di Calvino è quella della vita stessa a cui ci si abbandona con slancio e l’atto del vedere, mediante la voce di diversi fanciulli, non tralasciano niente quanto pongono una certa luce sull’attività individuale, come unico oggetto di indagine, che rappresenta la realtà, lasciandoci andare a uno stato di pura estaticità.
Quella de I nostri antenati è un ciclo di romanzi allegorici intrisi di ironia i cui simboli o allegorie pongono una visione completa della realtà quotidiana. Riprendendo ad esaminare l’uomo intellettuale nella società, dinanzi al mondo stesso, alla ricerca perenne di qualcosa che si può trovare ma non non completa e da cui deriva la consapevolezza di essere umani. Imperfetti, soggetti a sbagliare continuamente. Un quadro armonioso e stupendo che può essere studiato e osservato da chiunque, che coincide con la nostra identità, sospeso fra spazio e tempo in cui diviene sempre più visibile l’amore di Calvino per il poema furioso. Percorrendo sempre più la stessa strada dell’invenzione fantastica, nonostante alcuni sprazzi riflessivi che invitano all’equilibrio a cui mi sono approcciata ricoprendo svariati ruoli, impersonando diversi personaggi, convergenti in un unico obiettivo: il non essere più insoddisfatti, o dimezzati perchè suddiviso da mutilazioni e mancanze. In un teatro di azioni in cui l’uomo diviene immagine e somiglianza a tutti gli altri, senza alcuna distinzione, e la natura come spettatrice di attimi in cui l’uomo mostra se stesso. Ma pur quanto si tenti di rimediare agli errori commessi siamo umani e dunque esseri imperfetti dinanzi a Dio, che è unico e solo creatore. Dichiarazione d’amore al poema originale, dipingendo una o più idiologie umane mosse da motivazioni che approfondiscono o confermano un tema significativo come quello della condizione umana, scandagliando ogni cosa, ponendo un’idea chiara di tale condizione che, seppur l’ironia di cui è impregnato, genera insoddisfazione, impotenza.
April 26,2025
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Reseña: http://www.fabulantes.com/2015/09/un-...
"A partir de situaciones absurdas y totalmente sorprendentes, el autor hace una reflexión sobre la condición del hombre contemporáneo, tal y como se percibía en la segunda posguerra y que, a pesar del paso del tiempo, aún sigue vigente en la actualidad. Lo hace de manera divertida y entretenida, con golpes de efecto, sentido del humor, historietas de amor entre vizcondes, caballeros y barones, y, cómo no, con trepidantes batallas estilo Chrétien de Troyes."
April 26,2025
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“Bugün sorun, insanın benliğinin bir bölümünü yitirmesi değil artık, tümünü yitirmesi, hiç varolmamasıdır.” Üçü de var olmamış kahramanların düşündürdükleri.
April 26,2025
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Il visconte dimezzato
Era da tantissimo che volevo leggere questa famosissima “trilogia” di Calvino! E finalmente ho cominciato col primo romanzo! Bello, indubbiamente, ma non bellissimo come immaginavo. Non so, forse mi aspettavo troppo, o ho aspettato troppo per leggerlo, fatto sta che non sono riuscita a dargli le 5 stelline. Ma quattro sono fuor di dubbio, perché è veramente un bel libro! :)
http://www.naufragio.it/iltempodilegg...

Il barone rampante
Secondo capitolo della trilogia degli antenati, ennesima conferma della grandiosità di Calvino!
Lo STILE di Calvino è semplicemente perfetto! Il suo modo di giocare con le parole, certe uscite imprevedibili, l’ironia, la caratterizzazione dei personaggi… è geniale, non c’è altro da dire! Se non lo avete ancora fatto, leggetelo!
http://www.naufragio.it/iltempodilegg...

Il cavaliere inesistente
Con Calvino ho un rapporto di amore e simpatia, nel senso che alcuni suoi libri mi sono piaciuti tantissimo mentre altri non così tanto, ma a ben vedere mi sono comunque piaciuti, magari non li ho amati, in confronto con gli altri mi risultavano perdenti. Su Il cavaliere inesistente avevo alte aspettative, tanto che temevo potesse deludermi in confronto, ma invece mi ha avvinto fin dalle prime pagine, quando lo posavo malvolentieri giù mi dicevo sempre “questo libro è bellissimo”! Sarà banale quanto sto per dire, ma nessuno sa insegnarti che cosa significa esistere se non qualcuno che non c’è. E seppure ogni personaggio aveva il suo rimuginare sull'esistenza in maniera diversa, io mi sono ritrovata un po’ in tutti. Ho sofferto e gioito con i Curvaldi, ho tifato per i nostri guerrieri, ho riso di certe descrizioni bizzarre ma così credibili, mi sono incantata alle riflessioni di suor Teodora, e soprattutto mi sono commossa per questo cavaliere che si sforza di esistere per pura volontà. Magari il libro non mi ha trasmesso sentimenti forti, è stato come un insinuarsi nelle mie emozioni con delicatezza, ma sicuramente ha lasciato un’impronta profonda.
http://www.naufragio.it/iltempodilegg...
April 26,2025
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Ho scoperto leggendo questa trilogia che Calvino non è un animo facile da decifrare. La sua prima opera "il visconte dimezzato" è una lettura molto semplice con un linguaggio poco impegnativo che vi strapperà qualche amaro sorriso. Ci troviamo di fronte alla costante ricerca dell'uomo diviso tra ciò che è e ciò che vorrebbe essere, tra il bene e il male, perfettamente diviso in due tra cattiveria e bontà. Nutrivo grandi aspettative da queste poche pagine, ed invece ho sofferto la chiusura così drastica quasi imposta di questa storia surreale. Alla fine il suo intento era solo quello di "farmi" riflettere ed è ciò che ha fatto, il suo obiettivo era la morale. "La bontà assoluta e la malvagità assoluta sono entrambi nocive quindi non bisogna scegliere da che lato stare, ma trovare un giusto equilibrio in esso."

Parte centrale della trilogia "Il barone rampante" è sicuramente un romanzo particolare, che si svolge negli anni della rivoluzione francese. All'inizio l'ho trovato poco scorrevole, con una descrizione troppo dettagliata degli alberi e degli ambienti. Un romanzo a metà strada tra favola e racconto storico, un capriccio che diventerà ribellione e che durerà tutta la vita, dove tuttavia conoscerà l'amore, fonte di gioia ma di grandissima sofferenza. Calvino ci mostra che essere ribelli non significa fregarsene delle regole ma seguire la propria strada e il proprio essere, e soprattutto ci invita a non arrenderci ma a perseverare nonostante le difficoltà.

"Eccellente" questa la definizione all'ultimo romanzo della trilogia. Calvino è riuscito a sorprendermi, il cavaliere inesistente è un capolavoro dal significato profondo,leggero e piacevole, coinvolgente ed appassionante, dal finale emozionante. È il romanzo perfetto per chi riesce a leggere tra le righe, dove ognuno di noi ha la possibilità di rivedersi. Chi siamo noi se ci spogliassimo delle nostre apparenze? Il cavaliere c'è ma non esiste, una rappresentazione della società moderna,un'eterna battaglia tra l'essere e l'apparire. Un romanzo dove ognuno può dare la propria interpretazione. Con un messaggio di speranza sull'amore, perché, in realtà "la vita può sempre sorprenderci".
April 26,2025
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Uno dei primi libri importanti che ho letto in vita mia. Splendidi tutti e 3 i racconti, con Il barone rampante forse in cima al podio.

Devo rileggerlo, un giorno o l'altro...
April 26,2025
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"Le cose che voleva dire lui non sono lì, è altro che lui intendeva, qualcosa che abbracciasse tutto, e non poteva dirla con parole ma solo vivendo come visse. Solo essendo così spietatamente sè stesso come fu fino alla morte, poteva dare qualcosa a tutti gli uomini."

I nostri antenati è il volume che raccoglie i tre romanzi della trilogia che Calvino descrisse come "un albero genealogico degli antenati dell'uomo contemporaneo." Il visconte dimezzato, il barone rampante, il cavaliere inesistente. Sono anni che mi riprometto di leggerli e finalmente mi sono decisa e ho acquistato il volume che li contiene tutti. Di Calvino ho già amato Se una notte d'inverno un viaggiatore, ma devo ammettere che non ero pronta alla bellezza e alla magia contenute in questi racconti. Si tratta di tre storie ambientate in epoche diverse, che si svolgono spesso in luoghi lontani e che hanno per protagonisti tre uomini, completamente diversi l'uno dall'altro ma accomunati dalla stessa voglia di libertà, dallo stesso bisogno di sentirsi, in modi diversi umani. Si tratta di un'allegoria, ricca di elementi che traggono spunto dal fantastico, ma che nel suo essere così sui generis riesce ad essere profondamente umana.
Il visconte dimezzato, il più breve dei tre, narra la storia del Visconte Medardo di Terralba che parte per dare il suo contributo nella guerra contro i Turchi. Durante la sua prima battaglia Medardo viene colpito da un colpo di cannone e si ritrova diviso a metà. A casa torna solo il suo lato destro che ben presto si scopre essere quello cattivo, la parte malvagia che lo porta a compiere le nefandezze più orribili. Nel Barone rampante invece, che è il romanzo più corposo, leggiamo la storia di Cosimo di Rondò che appena dodicenne, dopo una lite col padre, si rifugia su un albero e decide di non scendere più. Cosimo vivrà una vita intera sugli alberi, in una dimensione tutta sua che però si scoprirà essere molto vicina agli altri. Infine nel Cavaliere Inesistente leggiamo del cavalier Agilulfo, uno dei paladini del seguito di Carlo Magno. Cavaliere coraggioso e dalla bianca armatura, Agilulfo in realtà non esiste, è solo involucro vuoto.
Questi tre romanzi, pur essendo ambientati in epoche e luoghi diversi e avendo per personaggi tre uomini che hanno poco in comune, rappresentano però la sintesi di alcune delle più comuni caratteristiche dell'uomo moderno. Con uno stile ricercato, scorrevole, elegante e particolarmente ironico, Italo Calvino ci conduce alla scoperta di tre racconti allegorici, quasi magici, un'intera collezione di brillanti metafore sulle virtù e le debolezze degli uomini.
I tre racconti mettono in scena dei temi che restano sempre attuali. Nel primo romanzo si parla di incompletezza; parlando di Medardo che si trova diviso letteralmente a metà, si comprende perfettamente che in realtà siamo tutti incompleti, che in un modo o nell'altro tendiamo a concentrarci su una parte di noi e a trascurare le altre.
Cosimo invece, nel Barone rampante che è sicuramente il mio preferito tra i tre, ci insegna l'importanza di avere un punto di vista diverso, di rimanere sè stessi, anche a costo di passare per pazzi, di essere fedeli a quello che siamo. Solo rimanendo pienamente sè stesso, fedele alla promessa fatta, Cosimo riesce a comprendere e a vedere cose che agli altri sfuggono. Essere sè stessi, rifiutare gli schemi imposti dalla società, non adeguarsi, sono tutte qualità che Cosimo incarna. L'onestà, il coraggio e l'acume di Cosimo mi resteranno nel cuore.
Infine Agilulfo, il cavaliere che non esiste ma che incarna tutte le qualità dei paladini del Re. Agilulfo rappresenta in parte la finzione, quello che non esiste, l'armatura che tutti noi indossiamo e che nasconde quello che in realtà abbiamo dentro, il contrasto tra l'apparire e l'essere. Come si legge nel testo "Neppure noi sapevamo d'essere al mondo...Anche ad essere si impara..." Inutile dire che oltre ai temi principali di cui ho parlato il racconto è ricco di molti altri temi. Gli spunti di riflessione sono pressoché infiniti.
Ho amato ogni pagina di questa trilogia, ho trovato tutto così bello, così magico, così inusuale. Calvino ha scritto dei racconti che a primo impatto potrebbero sembrare delle favole ma che in realtà nascondono un mondo intero. Racchiudono tutto quello che di bello e di brutto abbiamo in noi, tutto quello che ci contraddistingue come esseri umani. E' anche un'accurata analisi psicologica dell'uomo contemporaneo, delle sue inclinazioni, delle sue qualità, dei suoi difetti. Parliamo ovviamente di un'allegoria, quindi molti dettagli dei racconti, molte sfaccettature dei personaggi sono portate all'estremo. Vi assicuro però che vi sembrerà di leggere di voi stessi. E se non è questa magia, allora io davvero non so cosa sia.
April 26,2025
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for war can be well fought where there’s a glimpse of a woman’s mouth between lance points, when nothing, wounds, dust, horses’ stink, means anything, but that smile.
April 26,2025
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Three picaresque tales, set in the age of chivalry, each featuring a fair degree of parody and irreverent wit. I enjoyed all of them but my favourite had to be 'The Baron In The Trees'. It's the longest story in the book and beautifully describes the life and loves of the titular, tree-bound nobleman. 'The Non-Existent Knight' was a very witty tale, with certain elements reminding me, more than a little, of scenes from 'Monty Python and the Holy Grail'.
April 26,2025
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Ето така се пишат приказки за възрастни (без задни мисли).
April 26,2025
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Calvino bu kitapta 50'li ve 60'lı yıllarda yazdığı ikisi kısa üç romanını “Atalarımız” başlığı altında toplamış. Neden böyle yaptığını kitabın sonunda yazdığı sonsözde anlatmış.

Düşsel-masalcı gerçekçiliğin en uç beylerinden olan Calvino olağanüstü mizah zekasını, ciddiyet ile zekice espri anlayışını birleştirerek sergiliyor. Hiciv, iğneleme, ironi, kara mizah gibi öğeleri kolayca kullanıyor. Günlük deyişle “kafa buluyor, dalga geçiyor, makaraya (sakaraya) alıyor”. Gülümsetirken ya da güldürürken düşündürüyor, bir anda masaldan çıkıp felsefik bir metine ittiriveriyor.

Üç öyküde de savaş ve din karşıtı öğeler açıkça yer alıyor. Üç hikayeyi üç ayrı çevirmen çevirmiş, bu nedenle biraz tat kaçırıcı durumlar var. Yapı Kredi Yayınları işin kolayına kaçmış galiba.

Yazarın kitabı yazma gerekçesi olarak, Marx'a göre kendine 'yabancılaşmış', Freud'a göre 'bastırılmış' çağdaş insanın atalarının soyağacını çıkarma isteğini vurguluyor. Bu girişimini son sayfalardaki açıklamasında şöyle ifade ediyor;
“Ben, varlığını insanoğlu olarak gerçekleştirme yolundaki  deneyimleri konu alan bir üçlü yazmak istedim: “Varolmayan Şövalye”de varlığın fethedilişi, “İkiye Bölünen Vikont”ta toplumun dayattığı kırılmaların ötesinde bir bütünlüğe ulaşma arzusu, “Ağaca Tüneyen Baron”da ise bireysel bir kendini belirleme eylemine bağlılık sayesinde ulaşılacak bireysel olmayan bir bütünlüğe ileten bir yol : özgürlüğe yaklaşmanın üç basamağı......... Dilerim çağdaş insanın atalarının soyağacı olarak görülsünler.

Calvino’yu tanımak için, onun fantastik, masalsı dünyasının sert gerçekleri nasıl anlattığını görmek için, biraz da olsa gülmek için okumanızı öneririm.
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