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"Bene, gatto. Ci siamo riusciti" disse sospirando.
"Si, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante" miagolò Zorba.
"Ah si? E cosa ha capito?" chiese l'umano.
"Che vola solo chi osa farlo" miagolò Zorba.
"Immagino che adesso tu preferisca rimanere solo. Ti aspetto giù" lo salutò l'umano.
Zorba rimase a contemplarla finchè non seppe se erano gocce di pioggia o lacrime ad annebbiare i suoi occhi gialli di gatto nero grande e grosso, di gatto buono, di gatto nobile, di gatto di porto.
Che dire, uno dei libri che amavo di più da bambina e leggerlo dopo tanti anni mi ha fatto un certo effetto :) Ricordo che quando vidi il cartone animato che ne è stato tratto ne rimasi incantata e sentendo la canzone "So volare" piango ancora oggi!
Sepulveda ci racconta una storia delicatissima, che si serve di una semplicità disarmante per affrontare anche riflessioni importanti, in primis la mano crudele dell'uomo sulla natura e il suo disinteresse verso le altre creature, come dimostra la triste storia di Kengah, la bella gabbiana i cui sogni si infrangeranno tragicamente a causa della scelleratezza umana. Il grande protagonista della storia è Zorba, l'adorabile gattone nero che, con gli altri gatti del porto, si prenderà cura prima dell'uovo affidatogli da Kengah e poi della gabbianella che da esso nascerà, come fossero una famiglia, e il tutto è raccontato con una tenerezza infinita. C'è ovviamente una morale in questa favola moderna, che si può riassumere nell'accettare l'altro, il "diverso", eppure non c'è nulla di retorico perchè la semplicità di Sepulveda non diventa mai banalità e questo è uno degli aspetti secondo me piu belli. Questa particolare edizione della Guanda è arricchita da una postfazione dell'autore che ci spiega come è nata la storia, svelandoci che l'ispirazione è stata proprio Zorba, l'adorato gatto dei suoi bambini che, ormai malato, si prepara a far compagnia per l'ultima volta allo scrittore. Questa parte mi ha molto commossa, così come l'inserimento nella storia dell'autore stesso che veste i panni di un dolce poeta dall'animo puro che aiuterà i gatti a realizzare il sogno della gabbianella: riuscire finalmente a volare. La parte del volo è secondo me la più bella, immensamente dolce e delicata, ma allo stesso tempo intensa perchè è proprio questo il momento in cui si compie il destino della giovane Fortunata, è solo spiegando le ali e sentendo la pioggia e il vento sul suo corpo che la gabbianella riuscirà finalmente ad accettarsi, quando cioè capirà che quelle ali che la rendono così diversa dai gatti che sono sempre stati la sua famiglia, rappresentano la sua vera essenza e la sua libertà.
Riporto questo passo bellissimo che secondo me fa capire perfettamente la grandezza e la tenerezza di Zorba:
"Ti vogliamo tutti bene, Fortunata. E ti vogliamo bene perchè sei una gabbiana, una bella gabbiana. Non ti abbiamo contraddetto quando ti abbiamo sentito stridere che eri un gatto, perchè ci lusinga che tu voglia essere come noi, ma sei diversa e ci piace che tu sia diversa. Non abbiamo potuto aiutare tua madre, ma te sì. Ti abbiamo protetta fin da quando sei uscita dall'uovo. Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare ed amare un essere diverso. È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile e tu ci hai aiutato a farlo. Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perchè sarà l'affetto tra esseri completamente diversi".
Insomma, io lo trovo poetico, dolce e bellissimo. Un giorno spero di poter raccontare questa storia anche ai miei bambini.
"Si, sull'orlo del baratro ha capito la cosa più importante" miagolò Zorba.
"Ah si? E cosa ha capito?" chiese l'umano.
"Che vola solo chi osa farlo" miagolò Zorba.
"Immagino che adesso tu preferisca rimanere solo. Ti aspetto giù" lo salutò l'umano.
Zorba rimase a contemplarla finchè non seppe se erano gocce di pioggia o lacrime ad annebbiare i suoi occhi gialli di gatto nero grande e grosso, di gatto buono, di gatto nobile, di gatto di porto.
Che dire, uno dei libri che amavo di più da bambina e leggerlo dopo tanti anni mi ha fatto un certo effetto :) Ricordo che quando vidi il cartone animato che ne è stato tratto ne rimasi incantata e sentendo la canzone "So volare" piango ancora oggi!
Sepulveda ci racconta una storia delicatissima, che si serve di una semplicità disarmante per affrontare anche riflessioni importanti, in primis la mano crudele dell'uomo sulla natura e il suo disinteresse verso le altre creature, come dimostra la triste storia di Kengah, la bella gabbiana i cui sogni si infrangeranno tragicamente a causa della scelleratezza umana. Il grande protagonista della storia è Zorba, l'adorabile gattone nero che, con gli altri gatti del porto, si prenderà cura prima dell'uovo affidatogli da Kengah e poi della gabbianella che da esso nascerà, come fossero una famiglia, e il tutto è raccontato con una tenerezza infinita. C'è ovviamente una morale in questa favola moderna, che si può riassumere nell'accettare l'altro, il "diverso", eppure non c'è nulla di retorico perchè la semplicità di Sepulveda non diventa mai banalità e questo è uno degli aspetti secondo me piu belli. Questa particolare edizione della Guanda è arricchita da una postfazione dell'autore che ci spiega come è nata la storia, svelandoci che l'ispirazione è stata proprio Zorba, l'adorato gatto dei suoi bambini che, ormai malato, si prepara a far compagnia per l'ultima volta allo scrittore. Questa parte mi ha molto commossa, così come l'inserimento nella storia dell'autore stesso che veste i panni di un dolce poeta dall'animo puro che aiuterà i gatti a realizzare il sogno della gabbianella: riuscire finalmente a volare. La parte del volo è secondo me la più bella, immensamente dolce e delicata, ma allo stesso tempo intensa perchè è proprio questo il momento in cui si compie il destino della giovane Fortunata, è solo spiegando le ali e sentendo la pioggia e il vento sul suo corpo che la gabbianella riuscirà finalmente ad accettarsi, quando cioè capirà che quelle ali che la rendono così diversa dai gatti che sono sempre stati la sua famiglia, rappresentano la sua vera essenza e la sua libertà.
Riporto questo passo bellissimo che secondo me fa capire perfettamente la grandezza e la tenerezza di Zorba:
"Ti vogliamo tutti bene, Fortunata. E ti vogliamo bene perchè sei una gabbiana, una bella gabbiana. Non ti abbiamo contraddetto quando ti abbiamo sentito stridere che eri un gatto, perchè ci lusinga che tu voglia essere come noi, ma sei diversa e ci piace che tu sia diversa. Non abbiamo potuto aiutare tua madre, ma te sì. Ti abbiamo protetta fin da quando sei uscita dall'uovo. Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare ed amare un essere diverso. È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile e tu ci hai aiutato a farlo. Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perchè sarà l'affetto tra esseri completamente diversi".
Insomma, io lo trovo poetico, dolce e bellissimo. Un giorno spero di poter raccontare questa storia anche ai miei bambini.