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Questo romanzo ha dovuto sudare per farsi apprezzare. Non so perché, ma all’inizio prevaleva una sensazione di avversione.
Forse la scrittura mi pareva leziosa e artefatta (prima esperienza con questo autore). Forse non avevo voglia di leggere questo tipo di storia (uffa, ancora un adulterio - eppure avevo scelto io di leggere questo libro, non me l’aveva prescritto il medico, e sapevo di cosa parlava), forse i personaggi mi ispiravano davvero troppa antipatia (che vi devo dire, c’è chi non ama quelli disperati e depressi, io ammetto di avere dei problemi con quelli cattivi - cattivi di quella cattiveria senza rimorsi - ho delle difficoltà a trovarli realistici), come se ci trovassi un cinismo che non mi apparteneva.
Poi non so cos’è successo. La bravura di Nabokov deve aver tracimato, mi ha dato uno strattone e mi ha tirato giù, dentro al romanzo, dentro questa scrittura che rende la lettura un’esperienza sensoriale, nella psicologia di questi personaggi così veri pur così esasperate caricature di se stessi, in questa storia che è una beffa, uno sberleffo, alla piccineria umana.
Nabokov, uno a zero per te.
Forse la scrittura mi pareva leziosa e artefatta (prima esperienza con questo autore). Forse non avevo voglia di leggere questo tipo di storia (uffa, ancora un adulterio - eppure avevo scelto io di leggere questo libro, non me l’aveva prescritto il medico, e sapevo di cosa parlava), forse i personaggi mi ispiravano davvero troppa antipatia (che vi devo dire, c’è chi non ama quelli disperati e depressi, io ammetto di avere dei problemi con quelli cattivi - cattivi di quella cattiveria senza rimorsi - ho delle difficoltà a trovarli realistici), come se ci trovassi un cinismo che non mi apparteneva.
Poi non so cos’è successo. La bravura di Nabokov deve aver tracimato, mi ha dato uno strattone e mi ha tirato giù, dentro al romanzo, dentro questa scrittura che rende la lettura un’esperienza sensoriale, nella psicologia di questi personaggi così veri pur così esasperate caricature di se stessi, in questa storia che è una beffa, uno sberleffo, alla piccineria umana.
Nabokov, uno a zero per te.