...
Show More
Il re - soddisfatto, tronfio, narciso, iperattivo, egocentrico al punto da non considerare neppure l’altrui personalità, borioso, sicuro di sé, diciamo ottuso, non sente nell’aria la crisi, né quella della moglie né i primi accenni di quella finanziaria, e comunque infantile -
La donna - eburnea, corvina, elegantissima, buona teatrante, ha imparato bene la parte di abbiente ma la classe non si compra: a volte il suo parlato perde il giusto accento, l’impostazione della voce per qualche secondo diventa dozzinale come il pensiero del soldino che sempre l’assilla, il costo dei mezzi pubblici, della stanza in affitto e il contrattare del suo prezzo, dell’hotel al mare. Capricciosa, opprimente e manipolatrice, fredda ma assolutamente non frigida, avida, di intelletto limitato – l’elaborazione del piano per raggiungere la libertà è veramente ridicola - anche se a modo suo brillante, comunque infantile –.
Il fante – di diritto infantile, giovane uomo in formazione, prende la via sbagliata inseguendo il luccichio della bella vita e facendosi plagiare da una donna anagraficamente più matura, in una sola stagione salta dieci anni di vita, esaltato all’inizio, abbattuto e svuotato alla fine, incapace di reagire, goffo, inetto, rinuncia a migliorarsi, anche se progressivamente si rende conto della vacuità del mondo che si è scelto ripensando con nostalgia a certi episodi della sua vita passata, che prima disprezzava.
A due delle carte di cui sopra, tutto sommato, va bene, una viene scartata.
La donna - eburnea, corvina, elegantissima, buona teatrante, ha imparato bene la parte di abbiente ma la classe non si compra: a volte il suo parlato perde il giusto accento, l’impostazione della voce per qualche secondo diventa dozzinale come il pensiero del soldino che sempre l’assilla, il costo dei mezzi pubblici, della stanza in affitto e il contrattare del suo prezzo, dell’hotel al mare. Capricciosa, opprimente e manipolatrice, fredda ma assolutamente non frigida, avida, di intelletto limitato – l’elaborazione del piano per raggiungere la libertà è veramente ridicola - anche se a modo suo brillante, comunque infantile –.
Il fante – di diritto infantile, giovane uomo in formazione, prende la via sbagliata inseguendo il luccichio della bella vita e facendosi plagiare da una donna anagraficamente più matura, in una sola stagione salta dieci anni di vita, esaltato all’inizio, abbattuto e svuotato alla fine, incapace di reagire, goffo, inetto, rinuncia a migliorarsi, anche se progressivamente si rende conto della vacuità del mondo che si è scelto ripensando con nostalgia a certi episodi della sua vita passata, che prima disprezzava.
A due delle carte di cui sopra, tutto sommato, va bene, una viene scartata.