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April 26,2025
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The novel was a pleasant continuation of the time warp to 17th century France initiated in “The Three Musketeers”. Dumas has taken the four heroes and superimposed them on actual historical events. At times this was quite exhilarating, while it could also be a marathon slog of names referring to countesses, princes and other royal figures involved in these events. I do wish that Dumas had more of a psychological level in his writing, as the characters at times appear as two-dimensional stereotypes of lovable heroes. Honor, valor and everlasting devotion to the Queen! Allowing myself to disregard this wish of “depth” was the key to my enjoyment. After all, I was really intent on an adventure with the musketeers and that is exactly what Dumas delivered in this thick behemoth of a novel. I did find plenty of pleasure in traveling the dirt roads and plotting against enemies in the company of our heroes. The old translation was also delightful with its intricate vocabulary and sentences. More please...

April 26,2025
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Wow! Just wow! I loved The Three Musketeers, but - if anything - I think that this was even better. Twenty Years After is the second installment in the Musketeers' tale (one that continues into a third part, 'Ten Years Later', which is normally split itself into three, the last of which is The Man in teh Iron Mask). That might be because I didn't' already know the story, but I think it was also because there's now a world-weariness about the four heroes. All now in their forties, they're almost anachronisms: shining beacons of valour, but surrounded by people interested only in personal gain and money. Cardinal Mazarin is a pale shadow of Richelieu, whose evil is petty and base, almost managing to bring D'Artagnan down to his level. In fact for almost half of the book, the Musketeers are split in two warring factions, which adds enormous tension to the storyline. Overall, I recommend this book even higher than the first one - it's just as well written (this is no hack work, which is what I felt with Scott's Ivanhoe), this is genuine literature. But literature told at super pace and with a nail-biting plot. Ach -just read it, you won't regret it.
April 26,2025
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Sono 3,5 perché, anche questo sequel, conferma la regola che nemmeno se ti chiami Dumas puoi scrivere un seguito che sei all'altezza del primo libro di una saga. I don't make the rules.
April 26,2025
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بیست سال بعد ادامه "سه تفنگدار" و ماقبل "ویکونت دو براژلون" نوشته شده است

از "جمال مالیک" (نقش اول فیلم میلیونر زاغه نشین)،در مسابقه "چه کسی می خواهد میلیونر شود" آخرین سوالی که پرسیده میشود در مورد سه تفنگدار است.اولش فک کردم در آن ثانیه جوابش را خواهم گفت
:)
در رمان سه تفنگدار الکساندر دوما نام سومین تفنگدار چه بود؟

ولی بعد با دیدن گزینه ها، سوال کاملا پیچیده شد
:/
چون بین گزینه ها هم اسم دارتانیان بود و هم آرامیس

قهرمان اصلی سه تفنگدار،دارتانیان است و آرامیس هم جزو تفنگداران اصلی است
!!!

:اما جواب
آتوس و پورتوس و آرامیس سه تفنگدار هستند و دارتانیان در پاریس با آنها آشنا و به دسته شان ملحق می شود
و باهم می شوند چهار تفنگدار
....
در این کتاب،سه تفنگدار ترک خدمت میکنند و یکی کشیش می شود و دیگران به ولایت خودشون بر میگیردند
و دارتانیان تنها می ماند



صدرالعظمی ایتالیایی به اسم "مازارنی" جانشین دوک دوریشلیو شده است
میگن اینقدر خساسات داشته که شبها سکه های طلا را سوهان می زد تا از اونجا هم سود ببره
بخاطر همین ،سکه های طلا سبکتر از قبل بودند
:)
April 26,2025
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Поредната доза изключително интересни приключения и завладяващи моменти във втората част на „Тримата мускетари“. Определено нямам търпение да започна и третата част – книжен вариант.
April 26,2025
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Sono passati vent'anni e non tutto è rimasto uguale. Anzi, si può dire che tutto è cambiato, o quasi. Abbiamo dei moschettieri invecchiati, spesso disillusi, con nuovi desideri, nuove inquietudini e nuove prospettive sulla vita. All'inizio sono quasi irriconoscibili tanto sono diversi dai giovanotti di vent'anni prima. Eppure tutto riaffiora quando, uniti, perseguono i loro obbiettivi. Allora eccoli, intrepidi, pieni d'ingegno, forti e inarrestabili: sono uomini di ferro che qualcuno ha lasciato andare e ritroverà suo malgrado. Anche gli altri attori sono cambiati, il cardinale e il re, e la regina che anche lei è oramai tutt'altra persona. A rimanere uguale, o forse persino a migliorare, è la penna di Dumas: capace di dipingere paesaggi, atmosfere e personaggi con rara maestria, formidabile nei dialoghi, ci mostra anche un pezzo di storia europea con precisione e passione. Nel complesso è un romanzo splendido.
April 26,2025
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Reencontrarme con estos personajes veinte años después de leer por primera vez la primera parte me ha traído muchos recuerdos. Me encanta la evolución de los personajes y su inserción en la realidad histórica.
April 26,2025
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Anche questo secondo volume del ciclo dei moschettieri è stato una lettura compulsiva. Ci ho messo lo stesso tempo dell'altro (15 giorni) nonostante avesse circa 200 pagine in più.
Le vicende si svolgono in Francia nel periodo della Fronda, durante il regno di Luigi XIV ancora bambino, e in Inghilterra verso la fine della guerra civile inglese, fino alla vittoria di Oliver Cromwell e all'esecuzione di re Carlo I. I quattro eroi, che si erano separati alla fine del primo libro, si rincontrano per scoprire di avere ideologie diverse e di essere schierati da due parti opposte, tuttavia l'amicizia prevarrà su tutto, così come il loro senso di giustizia.

April 26,2025
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"Al diavolo le guerre civili!" esclamò Porthos. "Non si può più contare né sui propri amici né sui propri valletti. Ah, se il povero Mosqueton fosse qui! Quello non mi lascerà mai. "

Questo secondo libro dedicato ai Moschettieri è un libro molto più maturo del primo sotto tutti i punti di vista.
E' più maturo come libro in sé, più unitario e costante, senza le continue smargiassate e i colpi di scena architettati ad arte per far comprare il capitolo successivo.
E' più matura la tematica, dato che dalle scaramuccie tra i Moschettieri e il Cardinale (con i primi sempre comunque abbastanza protetti "dall'alto" e il secondo mai realmente deciso a eliminare questi suoi avversari formidabili), si passa a una situazione politica parecchio diversa. La guerra civile a Parigi, giochi di potere operati tra le alte sfere che decidono schieramenti e vite, amici separati, sospetti, sfiducia. Perché come puoi fidarti di chi ti sta accanto, quando scoppia una guerra civile?

E' più maturo perchè sono più maturi loro, i protagonisti. Sono passati, ovviamente, venti anni.
Venti anni durante i quali per un po' saranno rimasti insieme, così come col Cardinale, ma poi ognuno è finito con l'andare per la sua strada.
Una strada che, mentre ha portato Athos a fare come sacrosanto il nobile in campagna, crescendo un radioso protetto, Porthos ad accumulare terre e castelli, e Aramis a diventare abate per la gioia di Brazin, ha avuto solo delusioni per un D'Artagnan ormai immobilizzato nel ruolo abbastanza umile di luogotenente dei Moschettieri, al servizio come sempre di una Regina irraggiungibile e altera, reggente di un re bambino che si avvicina rapidamente all'età del trono, e manipolata abilmente da un nuovo Cardinale, ben più meschino e gretto dell'illustre predecessore cui chiunque lo paragona.
Mazarino.

Ed è proprio Mazarino il fulcro della guerra civile che scuoterà Parigi.
I realisti con Mazarino, giocoforza, pur nella stranda condizione che quasi tutti i realisti lo disprezzano e lo odiano, a parte la Regina che ne è l'amante; i frondisti contro Mazarino, individuato come causa di tutti i mali della Francia.
E D'Artagnan si ritrova dalla parte del Cardinale per due motivi: il primo è la Regina, cui come sempre è fedele, e il secondo è la promessa di soldi e del titolo di Capitano del corpo dei Moschettieri.

Per ottenere queste cose il buon D'Artagnan cercherà l'aiuto dei vecchi compagni, portando dalla sua Porthos ma scoprendo altresì che Athos e Aramis sono ormai devoti ai loro avversari.
I quattro moschettieri si ritrovano così divisi, col rischio di doversi affrontare, con recriminazioni reciproche da muoversi, col sospetto di tradimenti.

Amici contro amici, padroni contro valletti, mentre la borghesia francese prende consapevolezza della propria forza e la corona trema, così come trema in Inghilterra dove il re è braccato dall'esercito di Cromwell ed entrambi gli schieramenti sperano in un aiuto dalla Francia.

E in tutto questo, un fantasma del passato piomba in mezzo ai quattro minacciandone la sopravivvenza.

Un libro ben scritto, con meno divagazioni, più maturo direi.
Un peccato sia praticamente sconosciuto.
April 26,2025
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APU (As Per Usual), Alexandre Dumas astounds and amazes all with his sheer awesomeness- I love the three musketeers (+ 1), and I really liked this book as well.

Although written in consecutive years, these first two books of the D'Artagnan Romances show really big character changes over the 20 YEARS that have passed between the events in each book. Everyone, like the blurb says, has more to lose, and I think that ambition and new elements of their lives have brought out in each of the old musketeers some of the best and worst of their traits. They are confronted with ghosts of their pasts and new challenges, and I believe that the new issues they come across and play major roles in more heavily impact European politics than the first book, which focuses more on France.

As the political scene changes in France, there are more than two sides that arise. In the first book, it was the musketeers versus the cardinalists, but now there are many more important figures which each have their own personal reason for entering the mazelike politics- there are the Frondists, who seem to want to tear everyone down, there are those for the king, those for the cardinal, those that support the multitude of political figures who are elite or foreign who have their own interests... so yes, there is plenty more political "jibberjabber" in this book and in the last, but it makes the activities of our beloved characters even more important. There is less action and less "moving around," which I didn't prefer, but the story is still immensely satisfying.

The writing is not hard to read- sometimes it's challenging, but it makes the witty and creative way Dumas writes even more fun and satisfying to read. I expecially love the way d'Artagnan speaks; I don't always know what he means to accomplish when he begins, but his incredible cunning and guile always surprises and delights me in the end.

A great book by a greater author. I look forward to the next book, and if it is a THOUSAND pages, I will still read it with relish!
April 26,2025
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Ο Alexandre Dumas, μας χαρίζει ένα reunion (των σωματοφυλάκων) που τόσο της μόδας είναι στις μέρες μας.
Πιο ώριμο βιβλίο, τολμώ να πω και καλύτερο λογοτεχνικά, όχι όμως σε περιπέτεια, γιατί για μένα λείπει η μία και μοναδική Μιλαίδη, η γυναίκα αράχνη, η έξυπνη και καπάτσα "κακιά" της ιστορίας μας.
Φίλε Ντ'Αρτανιάν, θα τα ξαναπούμε στον Υποκόμη της Βραζελόνης.
April 26,2025
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Sono al quarto libro e per la prima volta inizio seriamente a rendermi conto dei difetti di Dumas. I suoi libri sono eccessivamente lunghi, i personaggi alle volte eccessivamente piatti, e le ripetizioni vanno ben oltre l'eccessivo(un pò come me adesso, che ho inserito eccessivo e suoi derivati già 4 volte in un unico periodo), specialmente di aggettivi e situazioni, quali il sospirare o il ricadere sconfitto sulla sedia. Detto questo (nulla di nuovo, basta leggere il saggio che Eco ha fatto sul Conte di Montecristo), l'unica cosa che mi viene in mente è un "chissenefrega" grande quanto una casa. Non riesco a mettere giù i suoi libri, sono troppo coinvolgenti, e se Montecristo basa il suo successo sull'odio che Dumas riesce a insinuare nel lettore nei confronti degli antagonisti,sul carisma del Conte e sull'assurdità della situazione, questo romanzo, il seguito del più famoso "I tre moschettieri", basa la sua fama sulla sua godibilità. Questo romanzo mi ha divertito dall'inizio alla fine. Accusare Dumas di creare e riadattare personaggi (alle volte veramente esistiti) piatti è fondamentalmente inutile. I suoi personaggi sono macchiette, ma che messe insieme non solo sono divertenti,di più, sono proprio appassionanti. D'Artagnan è il furbo, Athos il saggio, Porthos il nerboruto poco sveglio, Aramis il doppiogiochista dal cuore grande, Mazarino l'avido, Anna d'Austria la capricciosa, e Mordaunt il malvagio. Questi e tutti i personaggi di contorno sarebbero noiosi se non messi a confronto con altri personaggi a loro opposti. E quand'anche Dumas li lascia da soli(parti brevi), ecco che viene in supporto dei lettori il narratore stesso: onnisciente e scherzoso, commenta le azioni dei protagonisti con una vena umoristica non inferiore a quella di una Austen o di un Dickens. Non posso che consigliare questo romanzo con il voto massimo, perchè è perfetto nelle sue grandi imperfezioni.
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