Community Reviews

Rating(3.9 / 5.0, 109 votes)
5 stars
36(33%)
4 stars
30(28%)
3 stars
43(39%)
2 stars
0(0%)
1 stars
0(0%)
109 reviews
April 16,2025
... Show More
iako pisano tako čitko i tečno da te tjera okretati stranicu za stranicom, bez zaustavljanja, budi pažljiv, pazi i prati, jer tri priče u ovoj trilogiji vezane su mnoštvom detalja. mogu stajati i odvojeno, ali onda bi se cijela konstrukcija trilogije izgubila. zajednička im je priča o detektivu, lijepoj/kobnoj ženi i misterioznom identitetu i podudaraju se u neočekivanim elementima koje auster izbaci pred tebe bez upozorenja - zadivio me i stavio osmijeh na lice.
majstorski, vješto, lucidno i promišljeno.
April 16,2025
... Show More
While reading this puzzling set of novels, I wondered what I could say about them. We think, of course, of the loss of reference points and the search for identity. But many people have said all of this before, much better than I could do. So? So this was my first contact with Auster, and despite the confusing universe, the three short stories take you to their worlds. Never mind the crossings of characters with different names. It is indescribable. It is a thriller without investigation, a story with white, black, and blue characters—stories in history. Characters were resuming the author's life - characters bearing the author's name. No, you can't say anything; you must read this trilogy if you are not allergic to absurdity.
April 16,2025
... Show More
Tre racconti dalle trame enigmatiche ed ingarbugliate che si riflettono tra loro, meta-letteratura, l’autore che spunta nel libro come personaggio, la scrittura o il mestiere di scrittore e l’indagine come perni centrali del tutto, rimandi letterari e parallelismi con capisaldi della letteratura, tanti sviluppi e indizi mind-blowing sparsi qua e là che ti fanno saltare in aria, tantissime domande e pochissime risposte. Insomma, il postmodernismo che ci piace.
Ho apprezzato molto il modo in cui le ossessioni del protagonista riemergano continuamente in modo martellante: il tema del doppio, del gemello, della totale immedesimazione in un altro, il tema della perdita della propria identità e quindi anche la confusione dei nomi, il tema del pedinamento.
Dal finale mi aspettavo un po’ di più, vista l’architettura articolata del libro, e trovo che sia un gigantesco buco di trama il fatto che il protagonista di La stanza chiusa non si sia mai rivolto alla sorella di Fanshawe durante le sue indagini. Evidentemente ho un problema coi finali dei romanzi di Paul Auster, anche se quello di questo libro non è stato per me neanche lontanamente deludente come quello di 4321; è un bel finale in realtà, ma non bellissimo come il resto del libro, che faceva presagire molto di più, per quanto mi riguarda. O forse il mio problema è che non volevo che finisse così presto, volevo di più, volevo più spiegazioni e soluzioni che chiudessero i cerchi e il non averle avute mi ha dato un senso di insoddisfazione.

Ammetto, infine, di aver preso la cartina di New York arrivata alle pagine 111-112 e di aver tentato di tracciare il percorso di Quinn nella speranza che spuntasse fuori un messaggio per il lettore, ma ho perso la pazienza e non ho finito. In ogni caso dubito sarebbe emerso qualcosa, ma sarebbe stato geniale fosse stato così.

Voto: 4.5
April 16,2025
... Show More
n  "Sono nuovo ogni giorno.
Nasco quando mi alzo la mattina, durante il giorno invecchio e muoio alla notte quando vado a dormire. Non è mia la colpa."
n


Leggo quest’opera- forse la più nota- a pochi mesi dalla scomparsa di Paul Auster.

“Trilogia di New York” è composto da tre romanzi pubblicati tra il 1985 ed il 1987:

“Città di vetro”
“Fantasmi”
“La stanza chiusa”.

Storie che solo apparentemente sono slegate e con una trama lineare del genere detective story stile anni ’40.
L’unica cosa che crediamo certa è l’ambientazione newyorchese ma il lettore incauto potrebbe ben presto trovarsi impantanato in vischiose sottotrame; veri e propri labirinti narrativi dove il reale e il surreale gareggiano per guadagnarsi la scena.

In “Città di vetro” uno scrittore, Daniel Quinn (che poi è stato uno pseudonimo di Auster stesso!), viene scambiato per un investigatore privato il cui nome è però quello di un altro scrittore: Paul Auster…

In “Fantasmi” un investigatore privato che si chiama Blue, 'addestrato' da Brown, indaga su un uomo di nome Black per un cliente di nome White...

Ne “La stanza chiusa” uno scrittore sostituisce Fanshawe (nome del romanzo fantasma di Nathaniel Hawthorne: Lo studente ) un amico d’infanzia scomparso nel nulla lasciando una mole di testi narrativi..

Solo poche righe di queste trame fanno intuire la dimensione di un vero e proprio meccanismo che movimenta le storie.
Auster, nelle mie esperienze di letture, offre sempre una miriade di materiale di vera e propria riflessione esistenziale.

Caso, coincidenze, destino ruotano attorno ai protagonisti che devono annullare l’esistenza del mondo reale per che questa sia riaffermata.
Ciò è possibile solo a New York: il contesto perfetto per perdersi nella sua immensità.
E se l’identità, ad esempio, è uno dei temi centrali di questi romanzi non sfugge tutto l’impianto metaletterario ed è l’ultimo narratore a dirlo esplicitamente:

” La conclusione, tuttavia, mi è chiara. Non l’ho dimenticata, ed è una fortuna che mi sia rimasta almeno quella. Tutta la storia si restringe al suo epilogo, e se ora quell’epilogo non l’avessi dentro di me, non avrei potuto iniziare questo libro. Lo stesso vale per i due che lo precedono, Città di vetro e Fantasmi. In sostanza, le tre storie sono una storia sola, ma ognuna rappresenta un diverso stadio della mia consapevolezza di essa. Non pretendo di avere risolto nessun problema.”

Soggetto ed oggetto si fondono e rendono speciale quest’opera sicuramente non di facile lettura ma affascinante per tutte le esche letterarie che Auster ci ha regalato in queste pagine..

April 16,2025
... Show More
Life is too short to re-read a book, but someday I will give time for this one. The reason is that I assumed that the book being a trilogy is composed of 3 totally unrelated stories since I read in the write up that the stories were published one at a time in a weekly magazine in the 80s. However, to my surprise, at the end of the 3rd story – The Locked Room (which by itself was the best among the 3) – it was revealed that the detective looking for Fanshawe was the main character in the first story, The City of Glass. So, I had to think back on how the three stories relate to each other but I could not really figure out how the second – Ghosts – fit into the whole story as the main characters were named after colors – Blue, Black, Brown and White. I agree with what they say that Paul Auster contributed to American literature by having a totally different writing style – the mixed up identities, the infusion of psychological insights into the narratives (Don Quixote for example in the second story) and even witty practical advises to the reader (you have to slow down to appreciate literature – to which I am a bit guilty because I have been reading books one after the other). If you want to read a intelligent yet entertaining book, make it this one!
April 16,2025
... Show More
NULLA È REALE FUORCHÉ IL CASO


Disegno dalla graphic novel ”Città di vetro” di Davide Mazzucchelli (1994).

Nulla è reale fuorché il caso è scritto nel primo romanzo della trilogia, Città di vetro, e mi pare una summa della poetica austeriana.

Il mio primo incontro con Paul Auster è stato circa trent’anni fa (1990) quando Guanda pubblicò La musica del caso (e si da il caso che il “caso” ritorna). Fu subito amore. Amore grande.
La libreria dove mi rifornivo allora non esiste più da tempo, adesso è un Ferrari Store.
Anche il mio amore per Paul Auster adesso non esiste più.


Disegno dalla graphic novel ”Città di vetro” di Davide Mazzucchelli (1994).

Dopo il primo libro cercai altro. Ma altro non c’era.
Avrebbe potuto esserci, ma era fuori catalogo: si trattava proprio di questa trilogia. Fu pubblicata da Rizzoli lo stesso anno della sua prima uscita in US, ma nel 1990 era già fuori catalogo. Ho dovuto aspettare sei anni, finché non è stata ripubblicata da Einaudi.

Se avessi dato il voto quando ho letto il libro sarebbero state sicuramente cinque stelle. Adesso quattro vanno bene.
Nel frattempo ho letto anche una versione graphic novel.


Jim Jarmush recita insieme a Harvey Keitel nel film scritto e diretto da Paula Auster “Blue in the Face”, 1995.

Si chiama trilogia di NY perché sono tre storie, tre romanzi diversi, pubblicati in US separatamente (1985, 1986 e 1987) e poi riediti insieme sempre nel 1987.
Città di vetro, Fantasmi, La stanza chiusa sono i titoli delle tre storie.
E New York è il set di tutte e tre. E probabilmente il vero protagonista, anche se sembra una città non-luogo.

In ogni storia il protagonista è impegnato in una specie di indagine, come se fosse un detective. Ma sono inchieste immerse nell’allucinazione, nel surreale, perfino nell’assurdo, dove tutto è sfocato, sfumato. Ma il senso di mistero e attesa è forte, insistente, serra l’anima. Auster gioca col genere thriller, o forse sarebbe meglio dire col genere giallo, poliziesco, ma è ben altro che gli interessa.


Ancora Harvey Keitel, qui insieme a Mira Sorvino, in “Lulu on the Bridge”, scritto e diretto da Paul Auster, 1998.

È un gioco di incastri e scatole cinesi e specchi e matrioske, dove per esempio, il primo detective è uno scrittore di romanzi polizieschi e un altro personaggio centrale si chiama guarda caso proprio Paul Auster. Che anche nel romanzo è uno scrittore di romanzi, ma invece lo becchiamo che sta scrivendo un saggio su don Quixote, le cui iniziali, D e Q, sono le stesse del protagonista, Daniel Quinn.
Daniel Quinn assume l’identità di Paul Auster. Alla fine Daniel Quinn sparisce, ma lascia un manoscritto dove racconta tutta la vicenda: manoscritto che qualcuno ritrova nella stanza dalla quale Quinn scompare, e che diventa il primo romanzo della trilogia, Città di vetro

Nella seconda storia i personaggi si chiama Blue, Black, Brown, White, senza ancora anteporre il Mr che qualche anno dopo (1992) Tarantino rese celebri col suo fulminante esordio Reservoir Dogs – Le iene.


Il terzo e ultimo film scritto e diretto da Paul Auster, “The Inner Life of Martin Frost (2007) Qui i protagonisti: David Thwelis e Irène Jacob.

In generale, ci sono scrittori che diventano investigatori, o viceversa. Si indaga, si cerca, non si trova, e più si procede nell’inchiesta più ci si smarrisce. La città è un labirinto. Si perde l’identità, si assume quella di un altro, ci si sdoppia, il caso (caos?) regna sovrano.
La ricerca dell’identità è una costante, ma altrettanto costante è il mutare dell’identità perché nulla e nessuno è quello che sembra e appare.
È l’intera poetica di Auster per come ho imparato a percepirla, temi che si ritrovano anche nelle sue opere seguenti.

Sono stato un gran fan di Auster. Poi, qualcosa s’è spezzato. Forse una certa ripetitività, che si trasforma in monotonia, e quindi noia. Forse questi personaggi smarriti che si cercano per smarrirsi ancora di più, che perdono i riferimenti e li tolgono anche al lettore, alla fine m’hanno confuso e smarrito.
Fatto sta che mi è sceso l’interesse mentre lui è diventato sempre più intervistato, sempre più fico, sempre più familista, ha cominciato a non perdersi un party, di quelli con intellettuali & modelle…


Disegno dalla graphic novel ”Città di vetro” di Davide Mazzucchelli (1994).
April 16,2025
... Show More
ثلاثية نيويورك

قرأت هذه الثلاثية قبل سنوات، وخربشت وقتها بعض الأفكار حولها، ولكن لأنني لم أكن حينها مهتم بنشر مراجعاتي للكتب، فبقيت هذه الأفكار في حالة غير مكتملة في ملف نصي مهمل، فلذا أعتذر مقدماً عن الحالة الغريبة التي قد تبدو بها هذه المراجعة، اعتبروها مراجعة معتقة نوعاً ما.

صدر الجزء الأول من ثلاثية نيويورك (مدينة الزجاج) سنة 1985 م، ثم صدر الجزءان التاليان (الأشباح) و(الغرفة الموصدة) في السنة التالية، وصارت الروايات الثلاث منذ ذلك الحين تصدر معا ً، تقدم الثلاثية عادة على أنها رواية تحري، ويمكننا فهم هذا بسهولة حالما نقرأها.

الترجمة العربية قام بها كامل يوسف حسين، صدر كامل ترجمته بمقدمة ركز فيها على مكانة أوستر في الأدب الأمريكي، وأبعاد عالمه الروائي، وجماليات المكان في ثلاثية نيويورك.

قبل أن نبدأ في تناول الروايات،كل رواية على حدة، من المهم أن نحدد الموضوعات (الثيمات) التي تنتظم الثلاثية، سنحددها بشكل عام، ثم سنرى مدى انطباق كل موضوعة على كل رواية.

الموضوعة الأولى: فتش عن الكتاب !!

هناك كتاب ما، كتاب حقيقي في كل رواية من روايات الثلاثية، هذا الكتاب مفتاح من مفاتيح الرواية، أي أنه يعبر عن فكرتها.

الموضوعة الثانية: الصدفة !!

أول ما نلاحظه في عالم أوستر هو فكرة الصدفة لديه، ففي الصفحة الأولى من الثلاثية يقول الراوي: "وعقب ذلك بوقت طويل، عندما غدا بمقدوره التفكير بالأمور التي وقعت له، كان قد توصل إلى أنه ما من شيء حقيقي إلا الصدفة"، وسنلاحظ نوعين من الصدفة لديه، الصدفة التي تنطلق ككرة الثلج فتجرف كل ما يأتي بعدها، والصدفة التي لا يحدث من ورائها شيء، صدفة تقع فنتعجب من وقوعها، ولكننا نمضي بعدها كما كنا.

الموضوعة الثالثة: أحداث غريبة بلا تفسير !!!

ففي كل رواية نجد أحداث غريبة، لا تفسير منطقي لها، ربما يكون لها تفسيرات رمزية، ولكنها في أحيان أخرى تبدو كتحدي للقارئ !!!

الموضوعة الرابعة: لعبة الأسماء.

لدى أوستر هوس كبير بالأسماء وتشابهاتها، وقد تعودنا من الروائيين الحذر في تعاملهم مع الأسماء، ومحاولتهم الدائمة ابتكار أسماء تبعدهم عن المشاكل، وأيضا ً عدم تكرار الأسماء داخل الرواية حتى لا يرتبك القارئ، ولكن لأوستر شأن آخر.


تنبيه: ما سيأتي يكشف حبكة كل رواية من الروايات الثلاثة.


* مدينة الزجاج

ملخص الرواية:

تبدأ القصة والتي تروى على لسان راو ٍ لا نتعرف عليه في البداية، باتصال خاطئ يرد إلى دانييل كوين، كاتب الروايات البوليسية، والذي لا يكتبها باسمه الصريح وإنما باسم (وليام ولسون)، وبطله فيها تحري اسمه ماكس ورك، المتصل بكوين يطلب محادثة (بول أوستر) !!! وهو رجل متخصص بالتحريات، فيدعي كوين أنه هو أوستر ويذهب للقاء المتصل الغامض، فيجد أمامه شاب أشقر يرتدي ملابس بيضاء بالكامل ويتحدث بطريقة غريبة، هذا الشاب يدعى بيتر ستيلمان ويفهم من كلامه أنه كان محبوسا ً في الظلام لمدة 13 عاما ً على يد والده، وتكمل فيما بعد زوجة ستيلمان القصة فتخبر كوين عن والد بيتر، الدكتور الجامعي المتفوق والذي حبسه لسنوات طويلة حتى تسبب حريق في كشف ما فعله بابنه فأودع عندها السجن، وها هو قد خرج الآن ويهدد ابنه بالموت، فلذا يحتاج الزوجان إلى تحري خاص يقوم بمتابعة الأب حال وصوله إلى المدينة ويراقب سلوكه، يستعرض كوين حال عودته إلى المنزل بعض قصص الأطفال الذين تعرضوا لتجربة مماثلة، ويلفت انتباهنا إلى أن اسم ابنه المتوفى هو بيتر أيضا ً، بعد عشاء وثرثرة يشتري كوين دفترا ً أحمر، ثم يذهب بعد هذا إلى مكتبة جامعة كولومبيا حيث يحصل على كتاب ألفه ستيلمان الأب، الكتاب يتناول فكرة الفردوس وبرج بابل، ويرى فيه أن الإنسان سقط من الفردوس وسوف يستعيده ببناء بابل الجديدة، وهي أمريكا حسب رؤية هنري دارك، وهو قس إنجليزي جاء إلى أمريكا وألف كتابا ً اسمه (بابل الجديدة) وهو كتاب احترقت نسخه ووجد ستيلمان نسخة وحيدة ناجية منه في علية أهله في كامبردج، الكتاب يحمل رؤية تنبؤية بأن أمريكا ستبدأ في التصاعد ابتداء ً من عام 1960 م، لتكون بابل الجديدة التي ستوحد الناس على لغة واحدة، ليعودوا إلى الفردوس، يتنبه كوين أن هذا هو نفس العام الذي حبس فيه ستيلمان ابنه، يذهب كوين بعد هذا إلى محطة القطار لمراقبة وصول ستيلمان، وهناك تحدث مصادفة وحادثة غريبة، المصادفة هي أن يجلس إلى جوار فتاة تقرأ كتابه، ولكنه لا يستطيع إخبارها بذلك لأنه متنكر باسم بول أوستر، أما الحادث الغريب فهو عندما يصل ستيلمان العجوز، حيث يرى كوين ستيلمان آخر شاب وذو حالة جيدة، ويحتار من يتبع منهما ولكنه في النهاية يتبع العجوز إلى الفندق الذي يسكن فيه، وعلى امتداد أسبوعين يتتبع كوين ستيلمان في جولاته داخل نيويورك، ويكتب كل ما يفعله في كراسته الحمراء، ونكتشف أن ستيلمان يملك هو بدوره كراسة حمراء، خلال هذه الأيام يكتشف كوين أن جولات ستيلمان تشكل في كل يوم حرفا ً، لتكون في النهاية كلمة (برج بابل) !!! يقرر كوين الاقتراب من ستيلمان فيجلس إلى جانبه في حديقة، ويقدم نفسه على أنه دانييل كوين – لا ننسى أنه الآن متنكر باسم بول أوستر، فكأن أوستر صار اسمه الحقيقي، وكوين شخصيته التي يختفي ورائها -، ويتحاوران فيخبره ستيلمان بمشروعه لاختراع لغة تعبر عن الإنسان تماما ً، في اللقاء الثاني يدعي كوين أنه هنري دارك، فيخبره ستيلمان بأن هذا غير ممكن، لأن شخصية هنري دارك وهمية اخترعها هو ليضع على لسانه بعض أفكاره، في اللقاء الثالث يدعي كوين أنه بيتر ابن ستيلمان، بعد هذه اللقاءات الثلاث يختفي العجوز من الفندق، يذهب كوين للقاء بول أوستر، ولكنه يكتشف أن بول أوستر الذي يلتقي به ليس إلا كاتب، ولا علاقة له ببول أوستر التحري، فيتحدثان عن رواية دون كيشوت، ثم تأتي زوجة بول أوستر سيري وابنه دانييل، فيغادر كوين بعدما يلفت انتباهنا إلى تشابه اسمه مع اسم ابن أوستر، يحاول كوين الآن التخلي عن المهمة عن طريق الاتصال بزوجة ستيلمان، ولكنه يجد الخط مشغولا ً طيلة الوقت، يتجول كوين عندها في نيويورك بجولات يصفها الكاتب بدقة – ولا أدري هل هي تكون كلمة أو حرفا ً بدورها !!! -، ثم يستقر في النهاية أمام البناية التي يسكنها بيتر وزوجته، ويكرس نفسه للمراقبة بشكل جنوني، وتمر شهور عليه وهو بهذه الحال !!! وعندما ينفد ماله يحاول الاتصال ببول أوستر للحصول منه على شيك أتعابه الذي أعطاه لأوستر لأن زوجة ستيلمان سجلته باسمه، يخبره أوستر عندها بأمرين الأول أن الشيك تم رده من البنك، والأمر الآخر أن ستيلمان قد انتحر، يذهب كوين عندها إلى شقته ليجد أنها قد أجرت لغيره، وأن أغراضه كلها قد اختفت، فيذهب إلى منزل ستيلمان ليكتشف أنه خال ٍ تماما ً، فيذهب عندها إلى غرفة قصية ويتعرى لينام مع كراسته الحمراء، عندما ينهض يجد طعاما ً فيأكل ويبدأ في الكتابة، ويبدأ الظلام في التزايد كل يوم حتى تنتهي الكراسة، يخبرنا الراوي عندها عن عودته إلى نيويورك وذهابه مع صديقه بول أوستر إلى منزل ستيلمان حيث يكتشفان الكراسة، ولا أثر لكوين.

أسئلة وإجابات:

لا أظن أحدا ً قرأ هذه الرواية إلا وخرج منها بحزمة لا بأس بها من الأسئلة، وبقليل من الإجابات، وأظن أن هذه سمة من سمات الرواية الجيدة، أي أنها تثير فينا الأسئلة، ولكن بشرط أن تكون أسئلة منصرفة إلى معنى ومغزى الرواية، لا أسئلة تحاول فك رموز غامضة، لا معنى يرجى ورائها.

لا يمكنني تصنيف كتابات أوستر إلى أي النوعين تنتمي، وإن كانت العبارة التي رصدها المترجم في مقدمته نقلا ً عن الناقد الأدبي لصحيفة الاندبندنت، والتي يقول فيها "تكمن قوة أوستر في أنه يلطم القصص معا ً، كالحصى الصلد فتقعقع وتقدح شررا ً، وتتردد أصداء الارتطام، ولكنها لا تخرج شيئا يسهل انتزاعه ويمكن أن نسميه المعنى"، هذه العبارة صدمتني، وجعلتني أتوجس من الولوج إلى عالم روائي غامض، تتوالد فيه الغرائب والأحجيات.

فلنفتش عن الكتاب:

ذكرت أنه في كل رواية يوجد كتاب، هذا الكتاب مرتبط بفكرة الرواية، بحيث يمكننا فهم سبب وروده فيها، في (مدينة الزجاج) كان الكتاب (دون كيخوت) لسيرفانتس، وكانت الفكرة مطاردة الإنسان لأحلامه، فعندما ذهب كوين للقاء بول أوستر دار بينهما حوار حول كتاب دون كيخوت، مغزى ذلكم الحوار هو أن دون كيخوت هو كاتب حكايته، هو الذي رتب لأن يرويها الآخرون بالطريقة التي يريدها، هذه الفكرة استخدمها بول أوستر ليكتب روايته، وسنقوم الآن بتوزيع الأدوار لنرى كيف تتطابق الفكرتان.

سيرفانتس في روايته يحاول إقناع القارئ بأن المؤلف هو السيد حميد بن نجلي، وأنه وجد المخطوط في سوق طليطلة فاستعان بمن يترجمه من العربية إلى الأسبانية، من هو حميد بن نجلي؟ هو تجميع لأربعة أشخاص، أحدهم سانشو تابع دون كيخوت، والذي أملى حكايات سيده على آخرين، فكتبوها بالأسبانية ثم ترجمت إلى العربية، حيث يعثر سيرفانتس على المخطوط، فيقوم بترجمته من جديد إلى الأسبانية، وهذا يقودنا إلى أن سيرفانتس هو دون كيخوت.

بول أوستر المؤلف يحاول إقناعنا بوجود راو ٍ للرواية، وهو راو ٍ لا نعرف أي شيء عنه، هذا الراوي استعان بمخطوط ليحكي لنا الحكاية، أي الكراسة الحمراء لدانييل كوين – لنلاحظ الحرفين الأولين من اسمه والتي تتشابه مع الحرفين الأولين من اسم دون كيشوت -، دانييل كوين هو دون كيخوت الرواية، له ذات الشغف بقصص التحري التي كان يكتبها – كما شغفت دون كيخوت قصص البطولات والفرسان -، وله ذات الجنون الذي يدفعه إلى الهوس والانغماس في التحري، وبما أن سيرفانتس هو دون كيخوت، فلذا أوستر هو دانييل كوين، وقد صرح أوستر في لقائه مع جمانة مراد، أن فكرة الرواية جاءته عندما تلقى اتصالا ً حقيقيا ً يسأل فيه أحدهم عن وكالة تحري، فلذا في الواقع استقبل المكالمة بول أوستر، ولكن في الرواية كان دانييل كوين، والذي انقلبت حياته رأس على عقب بسبب هذا الاتصال، واندمج في شغفه الذي كان يمارسه كتابيا ً، أي التحري، ليقوم بالتحري بنفسه، ونلاحظ كيف ينجرف كوين في هذا، حتى يختفي.

مصادفة أم قدر؟

ذكرت أن هناك نوعين من المصادفات لدى أوستر، الصدفة التي تنطلق ككرة الثلج فتجرف كل ما يأتي بعدها، هكذا كان اتصال ستيلمان بكوين، وهناك الصدفة التي لا يحدث من ورائها شيء، وهذه تمثلها في الرواية صدفة الفتاة التي يجلس إلى جانبها كوين ويكتشف أنها تقرأ كتابا ً له، وكذا امتلاك كوين وستيلمان لكراستين حمراوين.

أحداث غريبة ورموز:

تأتي بعد هذا مسألة الأحداث الغريبة في الرواية، مثل رؤية كوين لنسختين من ستيلمان، أحدهما عجوز والآخر شاب، ما تفسير هذا؟ أنا لم أصل لشيء حول هذه الحادثة، وكذا تحركات ستيلمان العجوز التي ترسم حروفا ً، ومثله الاختفاء الغامض لبيتر ستيلمان وزوجته،أما الحالة التي يصبح عليها كوين وهوسه بالمراقبة لأشهر، ثم نهايته الغريبة، أي تعريه وبقائه في تلك الغرفة، والطعام الذي كان يوضع بين يديه، ثم الظلام الذي صار يتكاثف حتى اختفى كوين، فهذه فسرتها أولا ً بدخوله في حالة من الاندماج مع الشخصية التي يقوم بها، أي التحري، بحيث يتخلى عن حياته الطبيعية، ويصبح كبطله ماكس ورك، أما نهايته فهناك تشابه كبير بينها وبين حالة بيتر ستيلمان الابن، فبيتر ستيلمان كان محبوسا ً في الظلام يضع له والده الطعام، ثم خرج من ذاك الظلام إلى النور، كوين كان يعيش في النور ثم دلف إلى تلك الحالة التي تشبه العودة إلى الرحم، حيث يتعرى، ثم يبدأ في الدخول المتقطع في حالات إظلام متزايدة، حتى يختفي، وهناك من يضع له الطعام، ولكننا لا ندري من يكون.

تحتوي الرواية على رموز أيضا ً، مثل الكراسة الحمراء– بالمناسبة قام أوستر فيما بعد بإصدار كتاب مذكرات في التسعينات واسماه (الكراسة الحمراء) -، أيضا ً رمزية البيض – الصفحات 148، 173 -، القمر–ص 150-، الفردوس وبابل الجديدة، وهي أشياء تتكرر في روايات أوستر التالية كما سنرى.

لعبة الأسماء:

أما ما نسميه تجوزا ً مسألة الهوية في روايات أوستر، فهذه مسألة أوسع وأعقد، فالراوي مثلا ً مطلع على كل شيء تقريبا ً، ولكننا لا ندري من يكون !!! فهو ليس راو ٍ عليم، لأنه موجود في الرواية، وخاصة في صفحاتها الأخيرة، هذا الراوي صديق لبول أوستر الكاتب،لدى أوستر ابن اسمه دانييل، بطل الرواية اسمه دانييل كوين وهو كاتب روايات تحري، يكتبها باسم مستعار هو (وليام ولسون) وهو الاسم الحقيقي للاعب بيسبول كما سنعرف– واسم قصة قصيرة لإدغار آلان بو أيضا ً-، لكوين ابن ميت اسمه بيتر، وهذا هو الاسم الأول لعميله بيتر ستيلمان الابن، والذي يلتقي به كوين مدعيا ً أنه المحقق بول أوستر، كما سيدعي في حالة أخرى أنه بيتر ستيلمان ذاته، وسيدعي أنه هنري دارك، وهنري دارك شخصية وهمية صنعها بيتر ستيلمان الأب ليضع على لسانها بعض أفكاره، وهكذا نرى كل هذه الوصلات الصغيرة بين شخصيات الرواية.

كما أننا مع شيء من التأمل في الشخصيات سنكتشف أننا لا نعرف أي شيء عن الراوي، فلذا وجوده بالنسبة لنا ناقص، أو لنقل وجود غير متحقق، دانييل كوين ورغم أنه بطل الرواية إلا أنه يختفي مخلفا ً كراسة حمراء، وهذا يجعلنا نشك في وجوده، بول أوستر بدوره موجود ككاتب وله منزل وزوجة وطفل، ولكن هناك بول أوستر آخر، محقق لا نعرف عنه شيئا ً، سينتحل كوين شخصيته، بيتر ستيلمان الابن يختفي هو الآخر، وكذا زوجته فيرجينيا، ويختفي كل ما يرتبط بهما، هذا غير ترديده طيلة حواره مع كوين أن بيتر ستيلمان ليس اسمه الحقيقي، بيتر ستيلمان الأب يختفي ونعرف من أوستر أنه انتحر، هنري دارك نكتشف أنه شخصية خيالية، يبدو الأمر وكأن كل شخصية لها وجود، ولها ما ينقض هذا الوجود ويلغيه.


* الأشباح

ملخص الرواية:

تدور أحداث هذه الرواية في نيويورك، في سنة 1947 م، حيث يكلف رجل يدعى وايت، تحريا ً يدعى بلو بتتبع ومراقبة رجل يدعى بلاك، يستقر بلو في الشقة المقابلة لبلاك بحيث تسهل عليه مراقبته، حيث يلاحظ أنه يقضي وقته في الكتابة والقراءة في كتاب (والدن) لهنري دايفد ثورو، فيما يقضي بلو وقته في تذكر فترة عمله مع معلمه في فن التحري السيد براون، والقضايا التي قاما بحلها مثل قضية السيد جراي الذي فقد ذاكرته وصار السيد جرين، يكتب بلو بعد هذا تقريره الأول ويرسله إلى السيد وايت، ويواصل تتبعه لبلاك في جولاته والتي تقودهما إلى مكتبة يجد بلو فيها بالصدفة كتاب والدن، ويكتشف أن ناشر الكتاب يدعى والتر بلاك، ولكنه بالتأكيد ليس السيد بلاك الذي يتتبعه، يشتري بلو الكتاب، ويكمل تتبعه حيث يدخل بلاك إلى مطعم ويلتقي بسيدة تبكي خلال اللقاء، ويفترق الاثنان، في هذا الوقت بدأ بلو يشعر بنوع من التوحد مع بلاك بحيث صار يهمل مراقبته، يذهب بلو لمباريات البيسبول والسينما، ويرى في إحدى جولاته حبيبته متعلقة بذراع رجل، وعندما تراه أمامها تضربه، يتلاعب بلو بالتقرير الذي يكتبه للسيد وايت ويراقب مكتب البريد ليرى من سيستلم البريد، حيث يستلمه رجل مقنع يطارده بلو ولكنه يفر، وعندما يأتي الشيك من السيد براون بعد أيام يحمل عبارة تأنيبية، يتنكر بلو في صورة متسول عجوز ويتحاور من بلاك حول والت ويتمان، وهنري دايفد ثورو، وآليك هاوثورن الذي أغلق على نفسه لـ 12 عاما ً يكتب فيها القصص القصيرة، منها قصة السيد ويكفيلد الذي يدبر مقلب لزوجته بأن يختفي، ولكنه لا يرجع للمنزل وتمر عشرين عام قبل أن يطرق باب منزله، ويخبر بلاك بلو أن الكتاب أشباح لأن الكتابة تستولي عليهم، ويرسل بلو تقريره الجديد ولكنه لا يذكر أي شيء عن حواره مع بلاك، فيكتب له السيد وايت: لماذا تكذب؟ يتبع بلو بعد هذا بلاك إلى فندق ويجلس معه مدعيا ً أنه بائع وثائق التأمين، فيخبره بلاك أنه تحري، وأن مهمته مراقبة شخص ما، يتنكر بلو في شكل بائع فراشي ويدخل إلى شقة بلاك، ثم يدخلها مرة أخرى ولكن في غياب بلاك، ويستولي على أوراقه، ليكتشف أنها تقاريره هو، يذهب بلو إلى شقة بلاك فيواجهه بمسدس، وبعد حوار قصير يهاجم بلو بلاك ويضربه حتى الموت، ويأخذ المخطوط الذي يعمل عليه بلاك ليقرئه عندها يفهم ويغادر الغرفة !!!

كتاب والدن والحالة الشبحية !!!

الكتاب الذي تدور حوله الرواية هو (والدن) لهنري دايفد ثورو، حيث يقرأه السيد بلاك، ويشتريه بلو فيما بعد، ويتحاوران حوله، والفكرة التي تربط بين الكتاب والرواية التي بين أيدينا هي عزلة الكاتب، حيث يخبر السيد بلاك السيد بلو المتنكر في زي متسول أثناء حوارهما الأول أن الكتاب أشباح، لأن الكتابة تستولي عليهم، وتجعلهم يعيشون في نوع من العزلة، حالة شبحية، يكون فيها الكاتب موجودا ً وغير موجود، نشاهد هذا يحدث لبلاك الذي يقضي وقته في الكتابة والقراءة، ماذا يقرأ؟ يقرأ كتاب (والدن) وهو كتاب انعزال مؤلفه هنري دايفد ثورو، كما يشير بلاك إلى انعزال إليك هاوثورن صديق ثورو، وسنلاحظ أن بلو ينعزل بدوره لا ليكتب وإنما ليراقب بلاك، فلذا تبدو لنا نهاية القصة عندما يغادر بلو الغرفة، كنوع من كسر الحالة الشبحية، ولكن الجملة الأخيرة والخبيثة "ومن هذه اللحظة فصاعدا ً لا نعرف شيئا ً"، تكشف لنا أن الكاتب يفقد حالته الشبحية عندما يتخلى عن هذه العزلة، ولكنه لا يكتسب وجودا ً، وإنما هو يفقد وجوده تماما ً، الحالة الشبحية على الأقل كانت بين بين، ولكن الخروج منها هو خروج اختفاء، فالسيد بلو بكل بساطة خرج ليصير لا شيء، كان هنا، كنا نقرأ عنه، ولكنه الآن انتهى فقد وجوده الشبحي وانتهى.

الصدفة:

وهي موجودة في هذه الرواية في اكتشاف بلو لكتاب (والدن) أمامه في مكتبة يدخلها وهو يتتبع بلاك، وكذا كون ناشر كتاب والدن اسمه الأخير بلاك، ، وكما نلاحظ كلا الصدفتين من النوع الثاني.

أحداث بلا تفسير:

لا يوجد أحداث غريبة في هذه الرواية بالمعنى الذي استخدمناه، صحيح أننا لا نعرف من هو السيد وايت؟ ولم َ كانت التقارير التي يرسلها بلو إليه تنتهي إلى السيد بلاك؟ هل كان وايت مكلف من قبل بلاك مثلا ً؟ هل عبارة بلاك "لا يا بلو، كنت بحاجة إليك منذ البداية، ولولا وجودك لما أنجزت شيئا ً" تدل على هذا؟ ربما.

القصة في تفسيري النهائي عبارة عن حلقة متصلة، وايت يكلف بلو بمراقبة بلاك، يراقبه بلو ويرسل تقاريره لوايت، أثناء حوار لبلو مع بلاك يخبره بلاك أنه تحري وأنه مكلف بمراقبة شخص ما طيلة الوقت، وفيما بعد يكتشف بلو أن بلاك لديه كل تقاريره، فكأن بلاك صار مراقبا ً لبلو، فيما بلو يراقبه، وعندما يتواجهان في نهاية القصة يؤكد بلاك لبلو أنه استخدمه وأنه كان يحتاج إليه ولكنه الآن لم يعد بحاجة إليه، وأخيرا ً لا أنسى أن الأحداث في الرواية تبدأ في تاريخ محدد هو الثالث من فبراير سنة 1947 م، وهو تاريخ ميلاد بول أوستر.

لعبة الأسماء والرموز:

نلاحظ في هذه الرواية تخلي أوستر عن الأسماء واعتماده على الألوان، ولا أجد تفسيرا ً لذلك، لأنه يعشق لعبة الأسماء، فلذا بدى لي وكأنه يركز هنا على الفكرة ويتخلى عن موضوعة الهوية.


* الغرفة الموصدة

ملخص الرواية:

يصف لنا الراوي في البداية علاقته بفانشو صديق طفولته، ويروي تلقيه رسالة من زوجة فانشو الجميلة صوفي تطلب فيها لقائه، وعندما يلتقي بها يكتشف اختفاء فانشو منذ ستة أشهر، وفشل تحري يدعى كوين في العثور عليه، كما يكتشف وصية فانشو لصوفي بأن تعطي كتاباته لصديقه – راوينا الذي لا نعرف اسمه -، بحيث يقرر ما هو صالح منها للنشر، كما نعرف أن صوفي ولدت في غياب فانشو ابنا ً سمته بن، يخبرنا الراوي في استعادة للذاكرة حكايات من طفولته مع فانشو، كرمه الذي يجعله يتخلى عن هديته لصديقهما الفقير دنيس والدن، وهو ابن لأب سكير وأم مجنونة توصد على نفسها غرفتها، كما يخبرنا عن قصة التحري التي كتبها فانشو، تجربتهما الجنسية الأولى معا ً، انعزال فانشو في الثانوية، وتفكك أسرته بعد إصابة والده بالسرطان ووفاته في النهاية، ينشغل الراوي بعد هذا بترتيب أوراق فانشو تأهبا ً لنشرها، وتتوثق علاقته بصوفي، كما ينشر أول رواية لفانشو، وتصبح علاقته بصوفي أقوى، وتصله رسالة من فانشو، يطالبه فيها بالزواج من صوفي وتبني ابنه بن، ويحذره من تتبعه، يتزوج الراوي صوفي، ويبدأ بالتفكير في كتابة سيرة عن فانشو، والتي سرعان ما تتكشف أنها مجرد فكرة يختفي ورائها عزم على تتبع فانشو والوصول إليه، يبدأ الراوي بلقاء أم فانشو لتساعده في الكتابة عن ابنها، ولكنهما يمارسان الجنس في النهاية، ثم يستحوذ البحث عن فانشو على الراوي ويؤدي هذا إلى توتر علاقته بصوفي، وظهور نزعة في داخله إلى قتل فانشو والقضاء عليه، يقوم الراوي بمراجعة رسائل فانشو إلى أخته إيلين علها تدله عليه، حيث يكتشف انعزال فانشو في مزرعة في فرنسا لمدة عام كامل، يبحث الراوي بعد هذا عن التحري كوين، ثم يسافر إلى باريس لاستكمال تحرياته، وهناك يلتقي بآن صديقة فانشو التي تخبره أول ما يلتقيان بأنها ظنته في البداية فانشو، يعاني الراوي في هذه الفترة من نوع من فقدان الزمن، ويخبرنا بطريقة غريبة ولحظة عجيبة أن النهاية هي التي جعلته يكتب هذا الكتاب، وأن (مدينة الزجاج) و(الأشباح) هي القصة نفسها، يذهب الراوي بعد هذا إلى بار وهناك يلتقي بشاب أمريكي يخاطبه على أنه فانشو ولكن الشاب يخبره أنه بيتر ستيلمان، وبعد مطاردة يعتدي ستيلمان على الراوي ويضربه بقوة، يعود الراوي إلى نيويورك، وينفصل عن صوفي لعام ومن ثم يعودان إلى بعضهما ويرزقان بطفل يسميانه بول، وفي سنة 1982 م تأتي الراوي رسالة من فانشو يدعوه فيها إلى زيارته في بوسطن، فيذهب إلى هناك ويدخل بناية متداعية حيث يجد فانشو مختفيا ً في غرفة مؤصدة، وقد مر عليه عامين هناك، ويخبره أن كوين كان يطارده وأنه وجده مرتين، إحداهما في نيويورك والأخرى في الجنوب، ويخبره أنه كان يتنقل تحت اسم هنري دارك، ثم يطلب منه أن يأخذ كراسة حمراء، فيأخذها الراوي ويخرج ويقوم بتمزيقها بعد قراءتها.

فانشو... الكتاب المفقود:

في سنة 1828 م نشر الروائي الأمريكي ناثانيل هاوثورن أول محاولة روائية له، كان قد كتب قبلها عددا ً من القصص الصغيرة، ولكن (فانشو) كانت روايته الأولى، ويبدو أنه كان متخوفا ً جدا ً من التجربة، فلذا قام بنشرها مغفلة اسم المؤلف، الرواية فشلت نقديا ً وتجاريا ً ولم يلتفت لها أحد، ولم تبع إلا نسخا ً محدودة، فلذا قام هاوثورن بإطعام النار بقية النسخ غير المباعة، وصارت الرواية في حكم المفقودة، في ظل اختفاء النسخ القليلة التي بيعت والتي دمر بعضها في ظروف مختلفة، احتفظ هاوثورن لنفسه بسر هذا الكتاب الموءود، حتى أن زوجته صوفيا لم تدري بهذه الرواية التي كتبها زوجها قبل زواجهما بسنوات طويلة، توفي هاوثورن سنة 1864 م بعدما نشر عددا ً من الروايات والقصص القصيرة، وبعد وفاته بأعوام عثر على نسخة من الكتاب وأعيد طبعه من جديد.

هذا هو الكتاب الذي تدور حوله هذه الرواية، أما الفكرة فهي رفض الكاتب لأعماله ومحاولته القضاء عليها، فكما رأينا كان فانشو كتابا ً مرفوضا ً رفضه صاحبه، وحاول القضاء عليه، ولكنه عاش أطول من صاحبه وعاد للظهور بعد موته، في عالم أوستر يتحول فانشو الكتاب إلى كاتب يرفض أعماله، ويتخلى عنها، بل يتخلى عن زوجته وابنه، ويدخل حالة من الهروب الدائم، والعزلة الغريبة.

لا صدفة:

يبدو أن أوستر تخلى عن شغفه بالصدفة في هذه الرواية، فهي بلا مصادفات من أي نوع.

الأحداث الغربية والرموز:

الغرابة في الرواية تبدو لنا بعد قراءة الروايتين السابقتين أقل، وكأننا صرنا نتقبل كل ما يمكن أن يحدث، فتخلي فانشو عن زوجته وابنه وأعماله وانعزاله، رأيناها في رواية الأشباح، في عزلة الكاتب وشبحيته، هوس الراوي بتتبع صديقه فانشو، رأيناه في هوس كوين وكذا هوس السيد بلو، حالة فقدان الذاكرة أو لنقل الوجود التي يدخل إليها الراوي رأينا شبيها ً لها في حالة كوين، بل حتى ظهور ستيلمان وكوين في هذه الرواية تبدو لنا وكأنها من طرائف أوستر، وليس لها ذلك التأثير الكبير، وكذا اسم هنري دارك، وبالطبع ظهرت رموز أوستر العتيدة، الكراسة الحمراء، والقمر – ص 480 -.
April 16,2025
... Show More
це детектив, в якому є детектив, але не зовсім детектив, але потім таки стає детективом, хоч і не був він тим детективом. а потім інший детектив (а чи був він ним?) слідкує за наступним детективом (а чи цей детектив теж детектив?). ну і щоб з усім розібратися, то треба читати книгу. але яку книгу? книгу-детектив чи книгу, яку читає детектив, поки інший детектив читає ту саму книгу? зрештою, таки треба читати книгу.
April 16,2025
... Show More
سه‌گانه‌ی نیویورک کتاب پیچیده ایست از اون دسته کتاب‌هایی که لحن روایت و زاویه دید عنصر تاثیرگذاری در داستان‌هاست.
سه گانه نیویورک را حتما باید 2 یا 3 بار خواند تا روابط و هویت شخصیت‌ها کاملاًجا افتاده و مشخص شود .
سه داستان جداگانه با هویت مستقل و در عین حال مرتبط باهم.
پل استر نویسنده چیره‌دستی‌ست و این به وضوح از سه‌گانه‌اش پیداست
پیشنهاد من برای دوستداران این نوع نوشته‌ها دیدن فیلم‌های دیوید لینچ مخصوصاً "بولوار مالهالند" و "بزرگراه گمشده "است .
April 16,2025
... Show More
First, a brief harangue. I can't help but noticing how often the word "pretentious" has been thrown around in the reviews for this book. What a bothersome word: pretentious. It's a lot like the word "boring," in that they both seem to fool the user into thinking that they mean something objective, when in fact they're highly subjective. Nothing is inherently boring, just as nothing is inherently pretentious. On the contrary, these words say a lot more about the speaker than they do about the thing they're supposedly describing.

What does it mean, then, when someone calls a book "pretentious"? Let's dissect it. What they really seem to be saying is this: "I didn't find meaning in this book, therefore anyone who claims to have found meaning is not telling the truth." And this boils down to the following syllogism: "I am an intelligent reader; therefore anyone who is also an intelligent reader will share my opinion of this book; anyone who doesn't share my opinion, therefore, isn't an intelligent reader." A valid inference, no doubt, but hardly sound. This is because the whole argument hinges on one unavoidable fact: that by using the word "pretentious," one is implicitly assuming that they themselves are intelligent. And everyone knows that only dumb people think they're smart.

So hate on Paul Auster all you want. Say that you found his plots predictable; say that you found his characters unsympathetic; say whatever the fuck you want. But don't call his writing—or his fans—"pretentious." Because that's just being lazy. And beyond that, it only makes you sound pretentious.

City of Glass: *****

Speaking of coincidences:

I have this loose policy that whenever I'm reading a book of fiction, I also read something non-fiction; and in this particular instance, "City of Glass" was counterbalanced by David Hofstadter’s Gödel, Escher, Bach.

Now, it is not my aim to create a sort of synchronicity between any two books I have on the go at any certain time. In this case, my non-fiction choice was based solely on the fact that the book was immediately available.

And yet, I was surprised by a number of similarities that arose between the two. First, both books explicitly mention the Tower of Babel (in fact, if you have a copy of the Penguin Deluxe Classics edition of the trilogy, they both even display artistic renderings of it). Both books also focus extensively on language—in particular, its relation to "reality." But perhaps most importantly, both explore the notion of systems (mathematical, artistic, etc.), as well as what it means to operate outside of said system.

For Hofstadter, this means the ability to interpret a system in a way that isn't explicitly contained within that system, which is a crucial tool for any mathematician (or more specifically, any meta-mathematician). And it's a crucial tool for Paul Auster the writer too. In "City of Glass," he creates a "strange loop" (Hofstadter's term) between the world captured by the narrative and the one inhabited by the reader, with no clear line between them: the boundaries between what's real and what's fiction are masterfully blurred.

Reading the novel, you almost begin to suspect that you were meant to be a character, that Auster probably viewed our world as identical (or at least isomorphic) to the one inhabited by Quinn, Stillman, et. al. And if that's not cool enough: by the end of the novel, Auster turns the tables again, and you finish feeling like every symbol of the story has to be reinterpreted, like the entire piece has undergone a semantic shift.

Brainy, deep, fun and highly recommended.

Ghosts: *****

Reviewing these stories without spoiling them is kind of like trying to defuse a bomb: one with a lot of colourful and potentially unnecessary trip-wires. So in order to minimize the risk, I'm going to refrain from talking about any of the specifics of "Ghosts," and instead focus on my more general impressions of the novel.

Here we are: I think it might be even better than "City of Glass." No wait, that can't be right. Because "City of Glass" was pretty fucking amazing. Really, I don't know; I was blown away by both. Indeed, it's true that harboured the fear, from the opening few pages, that the second installment of Auster's trilogy would be perhaps a little too cutesy, with the colour-names and all ("Blue, a student of Brown, has been hired by White to spy on Black..."). But I should have by then been aware that Paul Auster does everything for a reason. Or perhaps more specifically, when he does something for no reason, it's always for a good reason.

Anyways, what I'm excited for now is finding out whether or not "The Locked Room" keeps up the trend...

The Locked Room: ***** (???)

I forget exactly where, but I believe it's in one of his letters that Plato writes, "your best ideas you don't write down" (or something to that effect). What he means, I believe, is that truth has a tendency to avoid complete linguistic formalization, that it avoids ever being "captured." This concept—or a similar one—was at the core of "City of Glass." But with "The Locked Room," Auster seems to be actually writing it, as opposed to just writing about it.

This is because it's easy to see how things like the character of Fanshawe, his assorted sub-textual works, the "locked room, etc. all map onto aspects of the novel itself. And on a more general level, this serves to comment on our notions of self-hood, language and perception(s) of reality. In this way, The New York Trilogy is a philosophy book disguised as a piece of literature. And yet that's not entirely accurate, because it's hard—if not impossible—to imagine how it's contents could be conveyed in any other form than they are here.

As Auster himself admits, the story found in "The Locked Room" is merely a facet of a larger one, one that permeates the entire trilogy. With "City of Glass," we were taken to the limits of language. "The Locked Room" performs a similar feat—less obviously, but perhaps more significantly. Auster gives us facts and he gives us names. And from these pieces we construct entire characters: Fanshawe, the unnamed narrator, even a Peter Stillman. But what does this mean? Who is Fanshawe? We are made aware, for instance, of a stark disjunction between pre- and post-disappearance Fanshawe. But with what authority can these two men be said to be the same person? And is anyone ever really just one person?

Whenever you read a novel—although perhaps this one more so than most—you are engaged in a gathering and compiling facts. You are, for all intents and purposes, a detective: picking up clues, discarding others as irrelevant. And from these, you ultimately construct a cohesive narrative, a story. If you disagree with this sentiment, just think to the Peter Stillman who appears near the end of the novel. Who can help but wonder whether or not this is in fact the same Peter Stillman as was contained within the pages of "City of Glass"? For we, as readers, cannot help but straying from the text, escaping from its finite world. We draw connections, create links. Never is the text a self-contained entity. Ever.

And Auster, it appears, has a keen understanding of this. So the question he seems to be asking is, what is the relationship between fact and fiction? Between name and thing? And when you finish the novel (both "The Locked Room" and the trilogy as a whole), you come to realize that it (the book) is forcing you to ask the very same thing of itself.
April 16,2025
... Show More
البته بنده متخصص نیستم، لیکن برای آنان که به این کتاب امتیاز کمی داده‌اند باید خون گریست
Leave a Review
You must be logged in to rate and post a review. Register an account to get started.