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April 16,2025
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La lettura di “Baumgartner” mi ha fatto venire voglia di rileggere “Trilogia di New York”, il mio primo romanzo di Paul Auster. Anni fa ero rimasta folgorata dal libro. Temevo che la rilettura sarebbe stata meno interessante e, invece, lo è stata ancora di più. “Trilogia di New York” è, senza ombra di dubbio, uno dei libri più geniali, cerebrali e affascinanti che abbia mai letto.
 
La trilogia è composta da tre storie apparentemente scollegate, tutte ambientate in una New York alienante, labirintica. Le storie si presentano come anti-detective stories, in cui un protagonista deve pedinare qualcuno o cercare una persona scomparsa. Essendo anti-detective stories, i casi non hanno risoluzione e i protagonisti finiscono per smarrirsi nel nulla.
Inutile dire che si tratta di romanzi altamente simbolici (come tutti i romanzi postmodernisti), il cui tema centrale è la complessità e la frammentarietà della società contemporanea - una società che non è più a misura d’uomo.
 
La conseguenza principale del vivere in tale società è la perdita della propria identità. Tutti i protagonisti delle storie hanno smarrito la propria identità e cercano di ritrovarla inseguendo altre persone; l’investigazione, quindi, è metafora della ricerca del proprio io - una ricerca impossibile, destinata al fallimento. I tre romanzi contengono livelli diversi e sempre più esasperati della perdita della propria identità.
Nel primo, il protagonista, Peter Quinn, è uno scrittore di gialli inizialmente diviso tra tre identità: quella di Quinn persona, quella di Wilson, lo pseudonimo che usa come scrittore, e quella di Work, l’investigatore protagonista dei suoi romanzi. Quando Quinn viene scambiato per un investigatore e riceve l’incarico di pedinare un certo Peter Stillman, la sua identità si frammenta ulteriormente e questo lo porta progressivamente a perdersi.
Nel secondo romanzo, il protagonista, Blue, è un investigatore diviso, inizialmente, tra le tante identità che ha dovuto assumere nel corso di anni di indagini. Quando gli viene chiesto di investigare Black, diventa talmente ossessionato dall’indagine da identificarsi completamente nell’uomo, vedendo in lui il suo doppio.
Nel terzo romanzo, il protagonista, privo di nome, non si limita a cercare un amico scomparso ma si sostituisce addirittura ad esso, pubblicando i suoi romanzi e sposando sua moglie. Qui, quindi, la perdita della propria identità raggiunge il suo apice.
 
La seconda conseguenza del vivere in una società complessa e frammentata è il fatto che le parole non sono più in grado di rappresentare appieno la realtà. Tutti e tre i romanzi contengono riferimenti al linguaggio e ai suoi limiti.
Nel primo romanzo, un personaggio di nome Peter Stillman tenta un esperimento sul figlio per appropriarsi del linguaggio originale, antecedente al peccato capitale - un esperimento fallimentare. Anni dopo, Stillman continua la ricerca cercando di inventare un nuovo linguaggio, in cui le parole cambiano a seconda delle funzioni che hanno gli oggetti a cui si riferiscono. Anche questo esperimento fallisce, spingendo l’uomo a interrompere le proprie ricerche.
Nel secondo romanzo, Blue si rende conto che le parole non sono sufficienti a descrivere in modo esaustivo ciò che osserva e ha sempre maggiore difficoltà nello stilare i report relativi all’investigazione.
Nel terzo romanzo, infine, il narratore legge il taccuino dell’amico Fanshawe sperando di capire le scelte dell’uomo, ma trova le parole incomprensibili.
In un mondo il cui il linguaggio non è più in grado di descrivere la realtà, lo scrittore perde importanza - diventando un semplice mediatore tra il mondo dei personaggi e il mondo reale - e il lettore assume, per contro, una funzione rilevante: quella di interpretare ciò che legge, attraverso gli indizi disseminati dallo scrittore. Ecco perchè “Trilogia di New York” risulta complesso ed enigmatico: sta al lettore interpretare e completare il lavoro iniziato da Paul Auster.
 
Ma “Trilogia di New York” non è solo un libro sulla società contemporanea. È anche un libro metaletterario che riflette sul potere dell’immaginazione, sul processo creativo della stesura di romanzi e sulla vita di uno scrittore.
Le storie che compongono il libro hanno un’ambientazione volutamente irreale, in quanto specchio della mente dell’autore. Tutti i protagonisti sono ossessionati dall’indagine che è stata loro affidata e si concentrano talmente su di essa da dimenticare di vivere la propria vita; questo non è altro che metafora della vita di uno scrittore, che deve immedesimarsi così tanto nelle vite dei propri personaggi da trascurare la propria. Le trame della trilogia, inoltre, presentano continui rovesciamenti di ruolo, con scrittori che diventano personaggi e viceversa. Tutto questo è metafora del rapporto che lega uno scrittore ai suoi personaggi. Un autore, infatti, non ha pieno controllo sui personaggi, in quanto il processo creativo di un romanzo spesso muta in corso d’opera. Nella trilogia ci si trova di fronte, quindi, a situazioni paradossali, in cui i personaggi seguono o sorvegliano il proprio scrittore o in cui un autore riesce a comunicare con i suoi personaggi solo attraverso una porta - simbolo della distanza incolmabile tra i due.
 
Ci sarebbe tanto altro da dire (ad esempio, sui collegamenti con “Don Chisciotte” e “Walden” e sui collegamenti con la fede e il peccato originale), ma mi fermo qui.
So bene che si tratta di un libro faticoso da leggere, che va diluito e assimilato nel tempo. Ma penso che lo sforzo vaga assolutamente la pena. Basandomi su quanto ho letto finora, Paul Auster ha scritto degli ottimi romanzi (come “4321”), dei romanzi nella media (come “Baumgartner” e “Mr. Vertigo”) e un capolavoro: “Trilogia di New York”.
April 16,2025
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Actually, is 3,5 stars..

I find the writer, to much for my taste. To be honest, I couldn't find the connection between all 3 stories...
April 16,2025
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The Trilogy of Detective Novels That Are Really About Semiotics (New York, Not So Much)
April 16,2025
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Μετά το αρχικό σοκ που συνοδεύτηκε από ένα υπόκωφο "μαλακατιδιαβασαμολις", ήρθε αυτή η γλυκιά συνειδητοποίηση ότι ο Οστερ είναι ένας σπουδαίος συγγραφέας και ότι, ευτυχώς για μένα, έχω ακόμα πολλά βιβλία του να διαβάσω. Είναι σπουδαίος για όλα τα αστεράκια που θα δείτε να διακοσμούν τις κριτικές των βιβλίων του αλλά κυρίως για όλα όσα δεν μπορεί να μεταφέρει μία τυπική κριτική - αν υποθέσουμε ότι το ασυνάρτητο κείμενο που γράφω αυτή τη στιγμή είναι κάτι τέτοιο.

Διορθώστε με αν κάνω λάθος, αλλά αν αυτά τα βιβλία γράφτηκαν την δεκαετία του '80, θα ήταν μεν παρακινδυνευμενο αλλά καθόλου άστοχο να ειπωθεί οτι στον κύριο Οστερ χρωστάμε ένα ολόκληρο είδος plot twist και μπορεί σήμερα, το σωτήριο έτος 2021, να μην μας λέει και πολλά - έχουμε φάει με το κουτάλι τα αρχέτυπα του Χίτσκοκ και έχουμε συνηθίσει αριστουργήματα σαν το Donnie Darko να προβάλλονται Παρασκευή βράδυ στο Star- αλλά αυτό δεν μειώνει ούτε στο ελάχιστο την αξία του. Ούτε της Τριλογίας ούτε του Χίτσκοκ ούτε του Donnie Darko. Μην παρεξηγηθώ με κανέναν τους και δεν το θέλω παναΐαμ.

Με συγχωρείτε, βρίσκομαι σε παράκρουση, είναι όμως τόσο σπουδαίο στα σημεία το βιβλίο που μόλις τελείωσα που δεν μπορώ παρά να ενδώσω σε αυτή, ίσως μάλιστα, τώρα που αποδέχτηκα τη μοίρα μου, να στείλω μια νοητή αγκαλιά στον κύριο Οστερ στην άλλη άκρη της γης και, αφού ήδη οι γείτονες έχουν καλέσει το 100, να κλείσω το μάτι στον Περεκ και να του πω ότι το μικρό Ταξίδι του στο Χειμώνα απέκτησε επιτέλους απόγονο. Μπράβο, να τους ζήσει.
April 16,2025
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معلوم شد که جایگاه حقیقی من در دنیا، جایی فراتر از خودم است و اگر حتی فکر می کردم در درونم است نمی توانستم دقیقا بگویم که کجاست. این شکاف ظریفی بین من و عدم من بود و برای اولین بار در عمرم فهمیدم که این ناکجا همان مرکز دنیاست
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سه گانه نیویورک که شامل سه رمان از پل استر نویسنده پست مدرن آمریکایی است. سه داستان با ژانر پلیسی و درون مایه فلسفی که هر سه در شهر نیویورک رخ می دهد. اشارات و دیدگاه های فلسفی ماجراها، در هر سه داستان جالب توجه بود؛ احساس کردم قسمتی از افکار نویسنده بارها تکرار می شود و شاید خیلی تاکید! این تکرار یا تاکید خسته کننده بود و از هیجان خواندن کم می کرد.
این کتاب را با ترجمه شهرزاد لولاچی و خجسته کیهان که توسط نشر افق به چاپ رسیده خواندم
April 16,2025
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n  A man lives and then he dies, and what happens in between makes no sense.n

I was pleasantly surprised by The New York Trilogy. What could have been gimmicky turned out to be an effective meditation on identity and paranoia. It's kinda like a Twilight Zone / Black Mirror detective novel.

City of Glass was my favourite story of the three, but all had something to offer.
April 16,2025
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در سه‌گانه‌ی نیویورک با سه کتاب با سه داستان مجزا طرفیم که المان‌های مشترکی باعث شده تا به شکل یک سه‌گانه تعریف بشن. مثلا اشتراک در مورد شغل نقش اصلی که کارآگاه خصوصی هست(به شکلی) و اشتراک در مورد فلسفه‌ی هر داستان، اشتراک در بین آدمهایی که در داستانها وجود دارند، نقش‌های گذری هر کتاب ممکنه نقش اصلی کتاب دیگه باشه مثل کارآگاه کوئین، اشتراک در بین وسایلی مثل دفترچه‌ی قرمز و در نهایت اشتراک مکانی در نیویورک که اسم سه‌گانه از اون وام گرفته شده. هر سه کتاب پایانی تقریباً باز داره و قسمت جالب کتابها اینه که با این که ظاهراً با ژانر کارآگاهی-جنایی روبرو هستیم اما در باطن کتاب بیشتر با کتابهایی معناگرا و فلسفی مواجه میشیم. کتابهایی که به بحران هویتی و سرگردان بودن بشر و لزوم شناخت خود صحبت می‌کنه. در مجموع شاید مجموعه‌ی کنار هم این سه کتاب جذاب‌تر از تک‌تک اونها باشه و برای همین با وجود اینکه به هر سه کتاب قبلی سه ستاره داده بودم به مجموعه‌ی این سه گانه چهار ستاره میدم.ه
April 16,2025
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(عالم الكتب تدب فيه الحياة , ويغلي بالاحتمالات و الأسرار والمتناقضات , ولمّا كان أي شئ يقال أو يُرى , وحتى أهون الأشياء و أقلها شأنًا , يمكن أن تكون له صلة ��ختام القصة , فإنه ما من شئ يجب تجاهله )

يبدو يا جماعة إن الأدب الأمريكي أفضل مما نتوقع (رغم تجاربي القليلة معه , فأنا لا أذكر الاطلاع على كثير من الأدب الأمريكي باستثناء أدب إدجا آلان بو و مجموعة قصصية لهيمنجواي , و رواية يتيمة لفيليب روث ) فالأدب الأمريكي من الآداب التي أشعر تجاهها بالذنب .

وها هي تجربة جديدة مع هذا الأدب , تجربة بطلها بول أوستر , وهي عبارة عن ثلاثية روائية (قصيرة) , هي ثلاثية نيويورك .

الرواية أمريكية الطابع بامتياز , تشعر وأنت تقرأها بأنك تتابع فيلم أمريكي تقليدي وتأكل طعام أمريكي وما إلى ذلك , ورغم كل ذلك فهي رواية جيدة .

العمل مفعم بالتفاصيل والتي قد تبدو مملة (ولكني من عشاق تفاصيل الروايات ) ففيها تندمج بكلك مع كل ما يكتبه الكاتب ويخطه قلمه , التفاصيل التي تنقلك لتعيش في قلب المجتمع الأمريكي وترسم بخيالك الخاص الأحداث التي تحدث .

هي رواية (جريمة ) ولكن ليست كأي رواية ولا كأي جريمة , وقد يكون من التجاوز لنا أن نصفها بالجريمة فالأقرب كما ورد في مقدمة المترجم , رواية تحري .

رواية صاخبة (كعادة الأمريكان العتيدة) , صاخبة في الأحداث والأفكار المطروحة خلالها , صاخبة في الأشخاص حتى ولو اتسموا بالهدوء , رواية يصعب عليك سرد أحداثها بل حتى التحدث عنها , فالأحداث مكثفة بصورة جيدة ومتماسكة للغاية .

هي ثلاثية روائية , قد تبدو للوهلة الأولى كل جزء منها بمعز عن الآخر , ولكن بمجرد تتابع قراءتك لها , ستجدها متماسكة يشد بعضها البعض .

الترجمة جيدة من وجهة نظري ومقدمة المترجم كانت أكثر من ممتازة .

الأشخاص : في غاية الشفافية والوضوح (الظاهري) ولكنهم كجبل الجليد لا يظهر منه إلا جزء بسيط , فتتابع المفاجآت وتكتشف تحت تلك الأشخاص الظاهرة نماذج إنسانية معقدة للغاية .
الأحداث : متتابعة سريعة كثيفة صاخبة , تحتاج منك تركيز وسعة دراية وحس بديهي واسع لتدرك تتابعها .

الكاتب : إنسان فذ بكل ما تحمله الكلمة , كل جملة قالها , وكل اسم شخصية ذكره , له دلالته المهمة للغاية .
في المجمل : عمل جيد وممتع وغريب .
April 16,2025
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Mi-am propus să recitesc din romanul lui Paul Auster (3 februarie 1947 - 30 aprilie 2024) doar ceea ce subliniasem (cu pix roșu) la prima lectură din 2007. Am sfîrșit însă prin a citi toată cartea, fiindcă nu mai țineam minte mare lucru din ea, nici măcar împrejurările primei lecturi, aproape nimic.

Trilogia... e un roman artificios, în linia povestirilor lui Henry James. Un personaj pornește în căutarea altuia, al doilea se ascunde atît de bine încît nu poate fi găsit, fiindcă nu vrea decît să-l chinuie pe primul (e un pervers, așadar). Amîndoi sînt excesiv de nervoși. Primul face o obsesie, cade în alcoolism și erotomanie, ajunge în preajma nebuniei și doar un noroc îl ferește de disoluția nervilor. Dar, în realitate, se poate presupune că personajul cu adevărat nebun și cu psihicul în descompunere e al doilea. Nu știm foarte sigur (și nci nu ne-ar folosi la nimic) dacă primul nu e cumva al doilea și nici dacă al doilea nu e cumva primul. Și nu e deloc limpede nici dacă nu cumva întreaga anchetă se petrece doar în mintea unuia dintre cei doi, nu știm care, dar asta nu mai contează. Precum scrie în acest pasaj:
„Mă înşelasem. Fanshawe era exact unde eram şi eu şi fusese acolo încă de la bun început. Din momentul în care sosise scrisoarea lui, eu mă străduisem să mi-l închipui, să-l văd aşa cum ar fi putut să fie, dar mintea mea vizualiza întotdeauna un vid imens, în cel mai bun caz, reuşeam să creez o imagine destul de săracă: uşa unei camere încuiate. Asta era tot: Fanshawe se afla singur în acea cameră, condamnat la o singurătate mitică, poate în viaţă, poate respirînd, visînd la Dumnezeu ştie ce. Acea cameră, mi-am dat eu seama atunci, se afla înăuntrul craniului meu” (p.311).

Subiectul celor trei povestiri e greu de precizat. Aș spune și eu ca recenzenții la modă: e o carte cu privire la neputința principială a individului de a stabili cine este și încotro se îndreaptă. Și bineînțeles despre imposibilitatea de a găsi / de a da un sens vieții noastre:
„Toţi vrem să ni se spună poveşti, pe care le ascultăm la fel ca atunci cînd eram copii. Ne imaginăm adevărata poveste în vîrtejul cuvintelor şi pentru a face asta ne punem în locul personajelor din poveste, prefăcîndu-ne că putem să-l înţelegem pentru că ne înţelegem pe noi înşine. Asta e o amăgire. Poate că existăm pentru noi înşine, iar uneori chiar reuşim să întrezărim cine sîntem, dar la urma urmei nu putem fi niciodată siguri, şi pe măsură ce vieţile noastre merg mai departe, devenim din ce în ce mai opaci faţă de noi înşine, din ce în ce mai conştienţi de propria noastră incoerenţă” (p.264).

Nu mai trebuie să spun că am găsit digresiunile eseistice mult mai interesante decît acțiunea „polițistă”. Astfel, o ipoteză cu privire la adevăratul autor al romanului Don Quijote puteți citi la pp.104-105.

Chiar dacă Trilogia New York-ului nu mi-a plăcut, am devenit curios. Mă apuc chiar acum să citesc Cartea iluziilor.
April 16,2025
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Me gustó mucho, pero todavía no estoy segura de qué pensar.
Creo que le faltó muy poco para ser uno de mis favoritos, y no puedo dejar de pensar que Auster chantajeó un poco a sus lectores...
Necesito unos días más para pensar y quizás entonces escriba algo.
April 16,2025
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The real mystery is how anyone can write so many words, three entire novels in fact, without ever saying anything at all even remotely interesting. A total waste of time in every possible sense of this phrase. All three novels actually scoff at the very idea of a text having some pseudo-mysterious thing called "meaning." Obviously Auster is still looking for it. Probably it's sitting on a mantlepiece right in front of him. If I were back in lower Manhattan right now--two days without power after Hurricane Sandy--this is the first book I would burn for heat as the use of its paper for combustion far outweighs any use you might get from reading the words inscribed upon its pages.
April 16,2025
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Siamo forgiati dal mondo circostante, eppure c’è qualcosa in noi che ci rende unici, come un seme che racchiude la possibilità della pianta. Tale dualismo trova la massima tensione nelle grandi metropoli, in cui la vita brulica in un ammasso di volti sconosciuti, interscambiabili gli uni con gli altri. Nella folla che ci sommerge riconosciamo l’indistinguibilità altrui, e con orrore prendiamo coscienza che siamo parte integrante di tale moltitudine confusa. Siamo assaliti dal dubbio che, se per ciascuno di quei volti sconosciuti noi siamo altrettanto anonimi, allora non esiste più alcun nocciolo d’identità nella nostra persona. Ciascuno può essere chiunque, dimenticare sé stesso in una metropoli di vetro, così priva di barriere che anneghiamo nelle vite degli altri, o perdere la coscienza del proprio ruolo e da inseguitori scoprire d’essere inseguiti (perché anche i ruoli diventano interscambiabili con facilità). Ed infine cercare la salvezza nei legami che ci distinguono, come l’amore per un amico, un figlio o una moglie, ma solo per scoprire che tali relazioni sono il risultato della casualità, perché i legami che ci uniscono agli altri avrebbero potuto metterci in relazione con tutt’altre persone e la nostra vita sentimentale avrebbe potuto benissimo essere quella di un altro. Auster esplora questi tre livelli di perdita di coscienza di sé, o meglio di rivelazione della propria mancanza d’identità, facendosi portatore dello spaesamento e della frustrazione degli esseri umani prigionieri d’un mondo privo di barriere, e quindi privo di forme.
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