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In un vicolo qualunque del Cairo, ai tempi della seconda guerra mondiale, uomini e donne vivono o per meglio dire sopravvivono, trascinandosi in esistenze meschine e monotone.
C'è chi si è rassegnato alla propria sorte, chi cerca rifugio nei vizi, nelle passioni o nella fede, ed infine c'è chi prova disperatamente ad uscirne, come Hamida, il personaggio più affascinante e complesso dell'opera. Tutti quanti però sono accomunati da un' aura di frustrazione e di sconfitta, di cui sono oscuramente consapevoli e che ne condiziona i destini.
E' un ritratto d'ambiente amaro e non certo consolatorio quello che ci propone Mahfuz, ma lo stempera con l'ironia e con un certo gusto per il grottesco, che permettono al lettore di prendere le distanze dalla vicenda. Lo stile è chiaro ed incisivo: in poche parole riesce a caratterizzare perfettamente un personaggio ed ognuno di essi viene descritto senza moralismi e senza giustificazioni. Ognuno è quel che è secondo la volontà di Dio, immutabile e inconoscibile; una sorta di fatalismo di stampo religioso che è poi il messaggio ed il filo conduttore del romanzo. Gli uomini fanno e disfano, ma il mondo continua a girare.
Da occidentale ho trovato difficile rispecchiarmi in questa visione del mondo, ma ho comunque apprezzato la scrittura ed il lavoro di approfondimento fatto sui personaggi.
Niente entusiasmi, ma una lettura di qualità.
C'è chi si è rassegnato alla propria sorte, chi cerca rifugio nei vizi, nelle passioni o nella fede, ed infine c'è chi prova disperatamente ad uscirne, come Hamida, il personaggio più affascinante e complesso dell'opera. Tutti quanti però sono accomunati da un' aura di frustrazione e di sconfitta, di cui sono oscuramente consapevoli e che ne condiziona i destini.
E' un ritratto d'ambiente amaro e non certo consolatorio quello che ci propone Mahfuz, ma lo stempera con l'ironia e con un certo gusto per il grottesco, che permettono al lettore di prendere le distanze dalla vicenda. Lo stile è chiaro ed incisivo: in poche parole riesce a caratterizzare perfettamente un personaggio ed ognuno di essi viene descritto senza moralismi e senza giustificazioni. Ognuno è quel che è secondo la volontà di Dio, immutabile e inconoscibile; una sorta di fatalismo di stampo religioso che è poi il messaggio ed il filo conduttore del romanzo. Gli uomini fanno e disfano, ma il mondo continua a girare.
Da occidentale ho trovato difficile rispecchiarmi in questa visione del mondo, ma ho comunque apprezzato la scrittura ed il lavoro di approfondimento fatto sui personaggi.
Niente entusiasmi, ma una lettura di qualità.