This book struck home with me once John was introduced. I read this book in 3 days and when I wasn't reading it I was thinking about it and how it would end. I will re-read this book one day.
Nice world building, very inventive for the time that this was written in. I do wish we would have seen more of a protagonist, and what happened to Bernard and Lenina at the end, but what was there was pretty satisfactory. (As for the Brave New World Revisited part, I must admit that I glossed over most of it because 1) it’s rather philosophical/theoretical, and 2) I’m tired.)
Tra i maestri della distopia novecentesca, Huxley è stato di certo uno dei più visionari e lungimiranti: romanzi come “1984” nascono dall’esperienza drammatica della Seconda Guerra Mondiale e ne sono quasi una trasposizione su carta, mentre “Il mondo nuovo” già agli inizi degli anni ’30 delineava un governo totalitario in grado di plagiare le menti delle masse per mutarle in un mero strumento da utilizzare per i propri fini. Di base, la realtà creata da Huxley ha tutti i presupporti per essere un’utopia anziché una distopia; infatti l’intero pianeta è unito in un solo Stato sovrano e ciò ha portato alla fine di ogni conflitto. La perfezione di questo mondo non si limita all’assenza della guerra, ma si basa soprattutto sul benessere personale dei singoli individui, che qui vivono seguendo con rigore il dogma del “carpe diem” e, senza pensare con rimorso al passato o con aspettativa al futuro, si godono al massimo un presente in cui lo Stato da un lato incoraggia la promiscuità sessuale e dall’altro fornisce gratuitamente una droga innocua che permette di sopportare la vita quotidiana. Partendo da siffatte premesse, il mondo nuovo sembra in fondo perfettamente vivibile, ma subito al lettore viene presentato l’altro lato di questa società idilliaca: gli individui non vengono più partoriti e cresciuti nelle famiglie, bensì creati nei laboratori governativi (addirittura clonati, al fine di ottenere un domani gruppi di lavoratori perfettamente sincronizzati) e poi condizionati per tutta l’infanzia per farne adulti pronti a svolgere il loro ruolo nel mondo, sia come manodopera già predisposta ad una certa attività sia come consumatori. Lo Stato si trova così a governare degli individui dei quali, sulla carta, soddisfa ogni desiderio, ma che in realtà desiderano soltanto ciò che possono ottenere o a cui sono destinati. Oltre agli evidenti intenti di critica e riflessione, il romanzo possiede anche una trama strutturata, seppur messa in secondo piano; si tratta di una vicenda narrata in modo corale, scelta che rende quasi tutti i personaggi dei (potenziali) protagonisti. Il filone principale riguarda il Selvaggio John che, dalla riserva in cui lo Stato permette la sopravvivenza di alcune persone che ancora vivono “alla vecchia maniera”, giunge nella futuristica Inghilterra; forse è proprio nel confronto con i selvaggi che la meccanicità dei nuovi mondani si evidenzia in modo più accentuato, specie quanto questi ultimi ripetono in modo robotico delle frasi apprese grazie all’ipnopedia. Tra i personaggi, Linda è di certo quella che più colpisce il lettore per la sua storia tragica e per il modo in cui ne parla, tanto da provare il suo stesso senso di angoscia al pensiero di trovarsi soli e completamente isolati dall'unica e confortante realtà conosciuta. Decisamente più arduo è empatizzare con Bernard: se da un lato è inevitabile provare pena per chi è vittima della sfortuna, dall’altro il suo carattere strafottente e al contempo pavido lo rende odioso. Uno degli aspetti più peculiari del mondo nuovo è sicuramente il ribaltamento riguardo al senso del pudore: ad esempio, i bambini sono spinti alla pratica del cosiddetti giochi erotici mentre è considerato molto imbarazzante parlare delle figure dei genitori. Lo stile dell’autore è scorrevole e dinamico, e tale si mantiene anche nei saggi che compongono “Ritorno al mondo nuovo”. Ad alcuni anni di distanza infatti, Huxley riprende quanto narrato nel suo romanzo e lo confronta con la sua realtà contemporanea, trovandovi ben più somiglianze di quante se ne attendesse all’epoca della stesura. Da questo paragone nasce una serie di saggi brevi e semplificati, ma non per questo incapaci di far riflettere e validi ancor oggi, specie quando toccano il tema del condizionamento causato dai mass-media, capaci come e meglio dell’ipnopedia di persuadere l’individuo ad un determinato acquisto. Essendo stati scritti dopo il conflitto mondiale, i saggi risultano in gran parte pessimistici sul futuro dell’umanità, e non mancano parecchie stoccate all’indirizzo di Orwell e del suo “1984”, a detta di Huxley meno vicino alla realtà della sua opera. A mio avviso, con i suoi saggi, lo scrittore intendeva comunicare un forte appello affinché la libertà di pensiero venga concessa a tutti.
It took me way too long to read this and for no good reason except that I wasn’t itching to pick it up. I have mixed feelings, it wasn’t bad but I also don’t think I will be recommending this to anyone except for high school English classes.
Basically, Huxley crafts a dystopian society where the government (totalitarian) has control over an overly-organized caste system and the people are subdued through psychological manipulation and positive reinforcement with sex and drugs. They eliminate any tension and sadness so that everything works like a well oiled machine and people know their place and are happy about it.
The beginning was intriguing, but once he introduced The Savage (an outsider to this society) I wasn’t really a fan of the direction the story took. Also the characters are very two dimensional (which is claimed to be on purpose) but by the end I felt like some were acting out of character. The ending was fine, I do think that it could’ve been a little more climactic.
This copy includes “BNW revisited” where the author includes commentary on his story 25 years after the fact and provides other insights on futuristic societies. He has some interesting points on over-organization and over-population, but some other bits were a little out of date and we can’t forget the chapter where he support eugenics (yikes)
Definitely something to marinate on but I’m glad it’s over.
Non so bene se sono io o che... di pescare tra i classici e pensare di tirare su solo carpe dorate e ritrovami con copertoni usati. Forse non trovo io il fiume giusto o le mie esche sono andate a male, ma io credo che non c'è niente di peggio che mettersi a leggere un libro pensando di andare sul sicuro e poi ritrovarsi in mano delle alghe puzzolenti.
Il mondo nuovo è stato scritto nel 1932 e beh non è che è poi tanto nuovo nel 2021 e neanche un usato sicuro a dire il vero, più che altro è invecchiato male... Ritorno al mondo nuovo è del 1958 e qui molti spunti ci sono e si capisce che l'autore da il meglio di sé come saggista, ma anche qui quanto scritto, a parte alcune idee di fondo, sono state travolte dalla caduta del comunismo e dall'arrivo di internet che fa sembrare quanto scritto dall'autore sulla televisione e la stampa praticamente appartenente ad un'altra era geologica.
Per tornare al romanzo, si sentono tutti i suoi quasi cent'anni e sembra di aver già letto (e visto) ripetutamente di utopie negative del futuro, dove le masse sono controllate attraverso vari sistemi più o meno originali, con scopi più o meno malvagi (e in ogni caso 1984 o Fahrenheit 451 sono su un altro livello, per citare altri classici da paragone); qui la popolazione non viene tiranneggiata con la repressione e la violenza ma stordita con giochi, soddisfazioni materiali, sesso libero e una droga che ottenebra la mente con sogni fantastici e viaggi mentali, sembra di vedere una sorta di impero romano portato nel futuro.
Una divisione in classi, una popolazione allevata in provette, un predisposizione genetica e un addestramento mentale dalla nascita impartito mediante varie tecnologie che inquadrano le persone a secondo della loro funzione predestinata da un'oligarchia che governa e professa una stabilità demografica dove tutti sono felici (anche nelle caste inferiori perché programmate geneticamente ad accettarlo), tutto molto interessante sembrerebbe... solo che... che la storia e i personaggi sono davvero un disastro totale... i protagonisti mi sembrano recitare una parte (da cani per giunta) dove più che sembrare reali sembrano semplicemente professare e divulgare le idee dell'autore. Oltretutto molti si muovono e pensano (una pagina in un modo e in un'altra in tutt'altro) in maniera incoerente e quasi a caso come se più che essere chi conduce la storia ne siano completamente alieni; ma veniamo al personaggio principale: John, il "Selvaggio", che viene trovato per caso in una "riserva" di non "civilizzati" e catapultato nella Londra del futuro: pensate un po' si ribellerà e finirà male, caspita che trovata geniale! Un Tarzan del futuro che per lo più cita Shakespeare, puritano e moralista, che manco si toglie lo sfizio di consumare un coito per il piacere almeno dei lettori... macchè giù a flagellarsi la schiena con la frusta a nove code come nel peggior periodo nero del Medioevo (ma perchè?! ma che c'entra?!).
Più che un romanzo, un saggio mascherato, ma soprattutto una noia che dimostra tutti i suoi cent'anni e a mio discapito posso dire che trovo molto più attuali e leggibili che so... Dostoevskij, Tolstoj e Dumas.
Recensione pubblicata originariamente sul mio blog Arte della Lettura Il mondo nuovo di Aldous Huxley è uno di quei libri distopici che viene sempre consigliato insieme a 1984 di George Orwell, ma che per qualche motivo non mi ero mai deciso di leggere, seppur presente nella mia libreria da anni. n Distopia o Utopia?n Il futuro de Il mondo nuovo si presenta quasi come un'utopia. Tutti gli uomini sono sempre felici, tutte le malattie sono state debellate, rendendo possibile solo una morte naturale per vecchiaia. L'elemento distopico del romanzo consiste proprio in questa perenne felicità, ottenuta tramite un condizionamento che inizia sin da quando le persone sono ancora degli embrioni fino all'età adulta. A seconda dei geni da cui viene prodotto l'embrione, esso sarà classificato da Alfa Plus Plus a Epsilon, definendo il suo condizionamento e il suo futuro. Una persona Alfa Plus Plus sarà meno condizionata e più libera di pensare e di fare attività non produttive secondo gli standard del governo basato sull'ideologia di Ford. Le persone Epsilon faranno i lavori più umili e saranno fortemente condizionate ad apprezzare questi lavori.
Il sistema politico e di condizionamento, base della distopia di questo romanzo, sono spiegati in modo dettagliato e approfondito, cosa che ho apprezzato parecchio. n Traman Il mondo nuovo non si limita a costruire un ottimo mondo distopico, ma gli affianca una buona storia a supporto. La trama non è nulla di eccezionale e serve il solo scopo di approfondire ancor di più il worldbuilding, ma questo non è necessariamente un punto a sfavore. Il libro alla fine risulta essere una lettura scorrevole e piacere. n Ritorno al Mondo Nuovon Ormai sempre insieme al romanzo principale troviamo Ritorno al Mondo Nuovo, una serie di prolissi saggi su vari aspetti del romanzo. Qui Huxley approfondisce elementi come la sovrappopolazione, l'uso e l'evoluzione della politica, il controllo del pensiero tramite propaganda.
Con questi saggi Huxley confronta spesso la sua opera con quella di Orwell, paragonando i diversi tipi di governo e spiegando perché, secondo lui, la sua visione sarà più plausibile.
Non ho letto tutti i capitoli, ma mi sono limitato ai primi due perché sono piuttosto prolissi e non ero particolarmente interessato. n Conclusionin Lettura d'obbligo se si è appassionati del genere. La trama non è assolutamente memorabile, ma viene compensata dagli elementi distopici. Altre recensioni sul mio blog Arte della Lettura
The story refused to go where I would anticipate it to, making it pretty fascinating and engaging. However, there are still many unanswered questions, which I feel would have enhanced the story, but were left out in favor of continuously outcasted protagonists and an overall wider message.
This is an important work, hence a well-deserved 4-stars. The novel was written in 1932, and the nonfiction "Revisited" in 1958. The novel is weird...but important. The nonfiction work is also important but, more than anything, chillingly prescient. I wonder what Huxley would have thought about the world today...
Here's an excerpt from the chapter, "Propaganda Under a Dictatorship":
"'All effective propaganda,' Hitler wrote, 'must be confined to a few bare necessities and then must be expressed in a few stereotyped formulas.' These stereotyped formulas must be constantly repeated, for 'only constant repetition will finally succeed in imprinting an idea upon the memory of a crowd.' Philosophy teaches us to feel uncertain about the things that seem to us self-evident. Propaganda, on the other hand, teaches us to accept as self-evident matters about which it would be reasonable to suspend our judgment or to feel doubt. The aim of the demagogue is to create social coherence under his own leadership. But, as Bertrand Russell has pointed out, 'systems of dogma without empirical foundations, such as scholasticism, Marxism and fascism, have the advantage of producing a great deal of social coherence among their disciples.' The demagogic propagandist must therefore be consistently dogmatic. All his statements are made without qualification. There are no grays in his picture of the world; everything is either diabolically black or celestially white. In Hitler's words, the propagandist should adopt 'a systematically one-sided attitude towards every problem that has to be dealt with.' He must never admit that he might be wrong or that people with a different point of view might be even partially right. Opponents should not be argued with; they should be attacked, shouted down, or, if they become too much of a nuisance, liquidated. The morally squeamish intellectual may be shocked by this kind of thing. But the masses are always convinced that 'right is on the side of the active aggressor.'"
"Il mondo nuovo" è uno di quei romanzi che compare in tutte le liste di libri da leggere almeno una volta nella vita, quindi sono contenta di averlo recuperato. Dal punto di vista puramente narrativo non mi è piaciuto moltissimo, ho invece apprezzato le riflessioni sulla società moderna presentate attraverso questo mondo distopico che in alcuni tratti fa paura per quanto sia simile ad alcuni aspetti della nostra società.
Za pierwszym razem oszałamiająca, za drugim młodzieńczy zachwyt już nieco słabszy: interesujące było szukanie paraleli pomiędzy różnymi pomysłami na inżynierię społeczną w książce i w rzeczywistości, ale spora część powieści to "gadające głowy". Książka ma prawie 100 lat, więc trudno czynić z tego zarzut, ale dopiero za drugim razem dostrzegłem bardzo oklepany wybieg fabularny: do aresztowanych przychodzi moralnie niejednoznaczny szwarckarakter, który wyjaśnia całą misterność zbrodniczego planu – w tym wypadku mówimy o jakiejś jednej piątej książki prawie.
After reading page 71 had to close the book for good because I couldn't tolerate the never ending changes in the scenes where I ended up totally lost inside the environment in the story. Completely lost sight of the space where we were in because it was like watching a movie where somebody is constantly pressing the fast forward every minute? :(