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Un libro importante: un affresco storico davvero multietnico per capire un po' di più il destino tormentato dell'ex Yugoslavia. Ambientato in un villaggio al confine fra Bosnia e Serbia, confine labile e provvisorio come la vita degli abitanti, tra le dominazioni che si succedono con la loro ferocia nell'arco di qualche centinaio d'anni; turchi, ebrei, cristiano-ortodossi con le loro tradizioni e leggende, la costruzione quasi fantastica di un ponte che resiste all'usura del tempo, testimone di soprusi e uccisioni cruente ma anche di matrimoni e chiacchiere fra i cittadini che alla sua porta si riuniscono.
E' un libro "serio" ma non per questo noioso, forse un po' antico ma in questo risiede il suo fascino.
E' un libro "serio" ma non per questo noioso, forse un po' antico ma in questo risiede il suo fascino.