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"Più Malamud toglie più noi acquisiamo. Questo significa scrivere."
Così scrive Piperno alla fine della prefazione de L'uomo di Kiev di Bernard Malamud.
È una storia realmente accaduta agli inizi del '900 a Kiev e che Malamud romanza in maniera dilaniante. Yakov Bok è vittima di un'enorme ingiustizia giudiziaria.
La sua sola colpa è di essere ebreo e di essersi trovato nel luogo sbagliato al momento sbagliato.
Un uomo che sulla sua pelle subisce le torture più atroci, pur essendo innocente.
La storia di Yakov è solo l'anticipazione delle atrocità che si svilupperanno poi qualche decennio dopo nei campi di concentramento voluti da Hitler.
Così scrive Piperno alla fine della prefazione de L'uomo di Kiev di Bernard Malamud.
È una storia realmente accaduta agli inizi del '900 a Kiev e che Malamud romanza in maniera dilaniante. Yakov Bok è vittima di un'enorme ingiustizia giudiziaria.
La sua sola colpa è di essere ebreo e di essersi trovato nel luogo sbagliato al momento sbagliato.
Un uomo che sulla sua pelle subisce le torture più atroci, pur essendo innocente.
La storia di Yakov è solo l'anticipazione delle atrocità che si svilupperanno poi qualche decennio dopo nei campi di concentramento voluti da Hitler.