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Non credete a chi dice che questo romanzo è l’alter ego femminile dei Tre moschettieri.
Le donne al tempo di Dumas non facevano certo la guerra a cavallo e in pantaloni. Ma sono loro che in qualche modo muovono le fila di un piano strategico che vede attorno personaggi illustri, re, principesse, regine, Mazzarino e numerosi nuovi amici che combattono su vari fronti.
Potremmo dire che il romanzo è riuscito nella misura in cui sei avvinto dalla trama, voi sapere cosa succede dopo, ci sono azione, amori, colpi di scena, intrighi e sotterfugi come nella migliore tradizione dumasiana.
Però qui i personaggi sono poco caratterizzati, se non con cenni lievi e fugaci, l’introspezione psicologica quasi assente, se non nell’ultima parte del romanzo, pochi i personaggi riusciti: Cauvignac e fra le donne forse Nanon.
La morale esiste: degli affanni del popolo il Regno non se ne cura. E forse le cose non sono poi così cambiate dopo tanto tempo.
Le donne al tempo di Dumas non facevano certo la guerra a cavallo e in pantaloni. Ma sono loro che in qualche modo muovono le fila di un piano strategico che vede attorno personaggi illustri, re, principesse, regine, Mazzarino e numerosi nuovi amici che combattono su vari fronti.
Potremmo dire che il romanzo è riuscito nella misura in cui sei avvinto dalla trama, voi sapere cosa succede dopo, ci sono azione, amori, colpi di scena, intrighi e sotterfugi come nella migliore tradizione dumasiana.
Però qui i personaggi sono poco caratterizzati, se non con cenni lievi e fugaci, l’introspezione psicologica quasi assente, se non nell’ultima parte del romanzo, pochi i personaggi riusciti: Cauvignac e fra le donne forse Nanon.
La morale esiste: degli affanni del popolo il Regno non se ne cura. E forse le cose non sono poi così cambiate dopo tanto tempo.