L’incipit è un pezzo di bravura tale che leggendolo per caso in rete ho comprato il romanzo.
Narrazione in prima persona, scrittura superba, suspense misurata e funzionale. L’autore si prende i tempi giusti per raccontare, mette nella ciotola dei gatti lettori un po’ di croccantini a fine capitolo ma poi il capitolo successivo si apre e il cibo nella ciotola è sparito.. è un trucco, ricomparirà di lì a poco.
Joe Rose è un divulgatore scientifico e il suo mestiere lo fa piacevolmente anche in alcuni intermezzi del romanzo. La divulgazione è un ripiego, ha abbandonato la sperimentazione e benché guadagni lautamente sente di aver tradito i propri sogni. Ha avuto in sorte una donna letterata che ritiene troppo bella rapportata a sé. Un incidente spezzerà la lastra di ghiaccio dove ha camminato negli ultimi dieci anni della propria vita e lo farà in un modo impensabile.
Si definisce forma pura (o primaria) di sindrome di de Clérambault quella di un individuo i cui convincimenti religiosi risultano essere in stretta relazione con le manifestazioni deliranti. Si rilevano altresì tendenze auto ed eteroaggressive.
«la convinzione delirante di essere in comunicazione amorosa con un’altra persona; che tale persona sia di livello sociale più elevato; che per prima si sia innamorata e abbia scelto di dichiararsi; che l’esordio sia improvviso; che l’oggetto del delirio erotico resti invariato; che il paziente fornisca una spiegazione di ogni comportamento paradossale dell’oggetto; che il decorso della malattia sia cronico; che non vi siano allucinazioni né deterioramenti cognitivi».
Molto probabilmente McEwan è partito da questa interessante categorizzazione per imbastire il proprio romanzo. Essa è presente nella prima appendice a margine del testo insieme al riassunto della vicenda narrata, quasi si trattasse di un fatto realmente accaduto.
McEwan con la sua prima persona, facendosi protagonista, ha fornito una delle sue prove migliori. “Cani Neri” e “Giardino di cemento” mi son sembrati assai inferiori a questo romanzo.
L’inizio è facile da individuare…[…]
L’istante fu quello, quella la bandierina sulla mappa del tempo: tesi la mano e, nel momento in cui il collo freddo e la stagnola nera mi sfioravano la pelle, udimmo le grida di un uomo. Ci voltammo a guardare dall’altra parte del prato, e intuimmo il pericolo. L’attimo dopo, correvo in quella direzione […]
Che idiozia, lanciarmi dentro questa storia e i suoi labirinti […]
Scegliete se rischiare anche voi di compiere un’idiozia..