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La vita come la conosciamo è finita, e tuttavia nessuno è capace di capire da che cosa sia stata rimpiazzata
Questo è un libro che ti afferra, da subito , e non ti molla
Sei condotto in un posto sconosciuto, devastato , dove c'è solo morte e distruzione, dove non c'è più niente , senza nessuna spiegazione ,nessuna causa da comprendere ,nessuna certezza
Non può mai esservi un percorso fisso e puoi sopravvivere solo se niente ti è necessario. Devi essere in grado senza alcun preavviso , di lasciare perdere quanto stavi facendo ,di muovere nella direzione opposta. Di conseguenza devi imparare a leggere i segnali
Bisogna sempre stare all'erta, le case sono ridotte a macerie, non c'è alcuna sicurezza, non c'è cibo, bisogna inventarsi di continuo stratagemmi per sopravvivere a ogni nuova mancanza, nulla dura a lungo, si fatica a distinguere ciò che è o non è successo...mancano persino le parole per vivere insieme, resta "il linguaggio dei fantasmi"
quando scompare la speranza, quando ti accorgi di aver smesso di sperare persino nella possibilità di sperare, tendi a riempire gli spazi vuoti con sogni, pensieri e piccole storie infantili, solo per tirare avanti. Anche le persone più indurite non riescono ad evitarlo.
Cosa resta? Si tocca il fondo ,si soddisfano i bisogni insopprimibili e si cancellano tutti gli altri, si abbandonano uno per uno, gli interessi ,le cose a cui si teneva ,la memoria stessa vacilla, si tenta di raggiungere una indifferenza , potente e sublime, per proteggersi dalla durezza di una realtà insopportabile
Però .
Alla fine - così fa Anna Blume - ciò che ci nutre e ci fa vivere ,è comunque il rapporto con gli altri, trovare qualcuno di cui fidarsi, anche se il rischio è altissimo, difendere strenuamente gli scampoli del piacere di essere vivi.
Davvero strano rintracciare nel paese delle ultime cose apparentemente altro, distopico,lontanissimo
,l' egoismo ,la violenza, l'incomunicabilità del nostro mondo.
Lettura suggestiva e angosciante.
4 stelle! <
Questo è un libro che ti afferra, da subito , e non ti molla
Sei condotto in un posto sconosciuto, devastato , dove c'è solo morte e distruzione, dove non c'è più niente , senza nessuna spiegazione ,nessuna causa da comprendere ,nessuna certezza
Non può mai esservi un percorso fisso e puoi sopravvivere solo se niente ti è necessario. Devi essere in grado senza alcun preavviso , di lasciare perdere quanto stavi facendo ,di muovere nella direzione opposta. Di conseguenza devi imparare a leggere i segnali
Bisogna sempre stare all'erta, le case sono ridotte a macerie, non c'è alcuna sicurezza, non c'è cibo, bisogna inventarsi di continuo stratagemmi per sopravvivere a ogni nuova mancanza, nulla dura a lungo, si fatica a distinguere ciò che è o non è successo...mancano persino le parole per vivere insieme, resta "il linguaggio dei fantasmi"
quando scompare la speranza, quando ti accorgi di aver smesso di sperare persino nella possibilità di sperare, tendi a riempire gli spazi vuoti con sogni, pensieri e piccole storie infantili, solo per tirare avanti. Anche le persone più indurite non riescono ad evitarlo.
Cosa resta? Si tocca il fondo ,si soddisfano i bisogni insopprimibili e si cancellano tutti gli altri, si abbandonano uno per uno, gli interessi ,le cose a cui si teneva ,la memoria stessa vacilla, si tenta di raggiungere una indifferenza , potente e sublime, per proteggersi dalla durezza di una realtà insopportabile
Però .
Alla fine - così fa Anna Blume - ciò che ci nutre e ci fa vivere ,è comunque il rapporto con gli altri, trovare qualcuno di cui fidarsi, anche se il rischio è altissimo, difendere strenuamente gli scampoli del piacere di essere vivi.
Davvero strano rintracciare nel paese delle ultime cose apparentemente altro, distopico,lontanissimo
,l' egoismo ,la violenza, l'incomunicabilità del nostro mondo.
Lettura suggestiva e angosciante.
4 stelle! <