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"Mai sottovalutare il potere dei libri"
Libro dritto, con tantissima storia, senza grosse trovate stilistiche, senza salti nel tempo o tra piani narrativi. Il viaggio non è male, panoramico per due terzi e poi via con l'accelerata finale. Peccato per i tanti passaggi a vuoto, i vorrei ma non posso, che da Auster fanno strano visto che lui può benissimo. Manca perfino il suo classico ora so che ho capito tutto e invece Zec non avevo capito niente.
È il suo quinto libro che leggo, è il più semplice e anche se il risultato finale è buono, io dico troppo scorrevole, troppo facile.
È come quando fai serata in disco perché compie gli anni Coso e pensi sarà una super serata invece alla fine ti diverti sì, ma neanche troppo, e ti ricordi che le disco non ti piacciono neanche e poi -arrivano le ultime 40 pagine- le casse pompano di più, le luci abbaglianto, strobo, gambe molli, fuoco e fiamme, Coso ti guarda ghignando e ti abbraccia, mi sa che ti aveva messo qualcosa nel cocktail -centoventi pagine fa- lo guardi bene e Coso è Paul Auster, Zec non avevi capito niente, ora sì che si viaggia, l'ultima ora è sempre la migliore, hai caldo alla testa, la vista annebbiata, luci e sudore, fuochi d'artificio finali, la disco chiude, volti la pagina, fuori c'è il sole, merda, proprio ora che sei preso benissimo, chi cazzo ha voglia di tornare a casa?
Libro dritto, con tantissima storia, senza grosse trovate stilistiche, senza salti nel tempo o tra piani narrativi. Il viaggio non è male, panoramico per due terzi e poi via con l'accelerata finale. Peccato per i tanti passaggi a vuoto, i vorrei ma non posso, che da Auster fanno strano visto che lui può benissimo. Manca perfino il suo classico ora so che ho capito tutto e invece Zec non avevo capito niente.
È il suo quinto libro che leggo, è il più semplice e anche se il risultato finale è buono, io dico troppo scorrevole, troppo facile.
È come quando fai serata in disco perché compie gli anni Coso e pensi sarà una super serata invece alla fine ti diverti sì, ma neanche troppo, e ti ricordi che le disco non ti piacciono neanche e poi -arrivano le ultime 40 pagine- le casse pompano di più, le luci abbaglianto, strobo, gambe molli, fuoco e fiamme, Coso ti guarda ghignando e ti abbraccia, mi sa che ti aveva messo qualcosa nel cocktail -centoventi pagine fa- lo guardi bene e Coso è Paul Auster, Zec non avevi capito niente, ora sì che si viaggia, l'ultima ora è sempre la migliore, hai caldo alla testa, la vista annebbiata, luci e sudore, fuochi d'artificio finali, la disco chiude, volti la pagina, fuori c'è il sole, merda, proprio ora che sei preso benissimo, chi cazzo ha voglia di tornare a casa?