Auschwitz Trilogy #2

The Reawakening

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First published in English in 1965, The Reawakening is Primo Levi's bestselling sequel to his classic memoir of the Holocaust, Survival in Auschwitz. The inspiring story of Primo Levi's liberation from the German death camp in January 1945 by the Red Army, it tells of his strange and eventful journey home to Italy by way of the Soviet Union, Hungary, and Romania. Levi's railway travels take him through bombed-out cities and transit camps, with keen insight he describes the former prisoners and Russian soldiers he encounters along the way. An extraordinary account of faith, hope, and undying courage, The Reawakening was praised by Irving Howe as "a remarkable feat of literary craft."

231 pages, Paperback

First published January 1,1963

This edition

Format
231 pages, Paperback
Published
December 1, 1995 by Simon \u0026 Schuster
ISBN
9780684826356
ASIN
0684826356
Language
English
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About the author

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Primo Michele Levi (Italian: [ˈpriːmo ˈlɛːvi]) was a chemist and writer, the author of books, novels, short stories, essays, and poems. His unique 1975 work, The Periodic Table, linked to qualities of the elements, was named by the Royal Institution of Great Britain as the best science book ever written.

Levi spent eleven months imprisoned at Monowitz, one of the three main camps in the Auschwitz concentration camp complex (record number: 174,517) before the camp was liberated by the Red Army on 18 January 1945. Of the 650 Italian Jews in his transport, Levi was one of only twenty who left the camps alive.

The Primo Levi Center, dedicated "to studying the history and culture of Italian Jewry," was named in his honor.

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April 17,2025
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Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Ci ho messo un bel po’, ma alla fine ho proseguito la cosiddetta Trilogia di Auschwitz, alias i tre libri scritti da Primo Levi sulla sua esperienza come prigioniero nel campo di sterminio e il suo successivo ritorno in Italia. Proprio del ritorno si occupa La tregua, scritto molti anni dopo Se questo è un uomo e molto più ponderato.

Non ho molto da scrivere: La tregua fa parte di quei libri che si leggono e dai quali si cerca di formarsi gli anticorpi per non costringere mai più nessun essere umano in un abisso di disumanità tale da dover rimparare a vivere per come siamo abituatз – così tanto abituatз che è difficile dare una definizione di cosa sia esattamente vivere. Non ce la stiamo cavando granché bene e questo fin da quando Levi era ancora vivo: ma d’altro canto, lui stesso ci ha detto che è una lotta continua, che bisogna sempre mantenere la guardia alta, senza mai rilassarsi.

A questo proposito, e ben conscia dell’irragionevolezza del paragone tra la nostra situazione attuale con quella storica dei campi di concentramento, qualcosa si è smosso dentro di me nel leggere della tregua tra Auschwitz e l’incubo di Auschwitz. Ne leggo ovunque e la sento dentro di me: la sensazione di essere sull’orlo del cambiamento e di star cadendo indietro, dalla parte delle risposte fallimentari che ci hanno portato a questo presente pantanoso.

Nel mio piccolo e per assurdo, ho sentito l’angoscia di quello che è stato e potrebbe ritornare e che, purtroppo, in alcune zone del mondo, è già ritornato. Ma anche senza l’orrore estremo dei campi di sterminio, nel mondo ci sono innumerevoli segnali di pericolo, minimizzati e sdrammatizzati con la sicurezza di chi è convintǝ che quella è storia vecchia, passata, da studiare sui libri di scuola per prendere la sufficienza e via.

Ci siamo rilassatз troppo. Come se ne esce adesso? Come si riprende la retta via senza deragliare di nuovo?
April 17,2025
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¡precioso! nunca me había puesto a pensar seriamente en lo que había pasado después de que los liberaran de los campos de concentración. Ha sido una gran sorpresa leer este libro.
April 17,2025
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La tregua funciona como bisagra entre los momentos en el campo y la vida tras el campo.

Es la historia de los meses que pasan desde la liberación hasta el regreso a casa. No es un libro indispensable pero sí que cuenta algo que yo personalmente desconocía todo lo que nos cuenta.

Me extiendo más en

https://lahierbaroja.com/2024/08/29/l...
April 17,2025
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Este é o relato do regresso de Primo Levi a casa, após a libertação de Auschwitz pelos russos. De finais de janeiro a 19 de outubro de 1945, data em que chegou a casa, em Turim, foi uma viagem longa, com incerteza, obstáculos e várias paragens.

Mesmo depois da retirada dos alemães, muitos não resistiram e morreram por falta de tratamento, de fome, de frio. Ao longo dos meses que se seguiram, apesar de já não serem prisioneiros, sofreram provações e não tiveram a vida facilitada.
Da Polónia, passando por várias localidades soviéticas, pela Roménia, Hungria, Checoslováquia, Alemanha e Áustria, foram meses de desespero e pouca informação. A Europa estava destroçada pela guerra e seus povos confrontados com a miséria e muitas vezes o medo.

Primo Levi deixou um testemunho precioso do Holocausto e da crueldade de que os homens são capazes. Um testemunho importante e tão necessário nos nossos dias.
Vivemos num tempo em que assistimos constantemente a retrocessos e violações dos direitos humanos, não só em locais mais distantes mas também no chamado mundo desenvolvido. A literatura de testemunho pode ser uma arma poderosa para combater a desinformação.

No dia 27 de Janeiro assinala-se, o Dia Internacional em Memória das Vítimas do Holocausto. Passados 80 anos, é essencial recordar que a desumanização e o ódio resultaram em milhões de mortos no Holocausto. A literatura de testemunho é muito importante para que nunca sejam esquecidos.
April 17,2025
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Guerra è sempre.

Anni dopo l'orrore dell'indicibile, di Auschwitz, Primo Levi ci fa il dono de La tregua: non solo il racconto del viaggio di ritorno, una serie di peripezie attraverso l'Europa orientale, ma un inno alla vita che per un momento di pausa, un momento per l'appunto di tregua, rinasce, si riafferma.

Di qui l'insistenza di Levi nel racconto corale di un'umanità che dopo il processo di annullamento spirituale ancor prima che fisico del Lager esplode, una serie di personaggi (persone) che lasciano il segno nella mente e nei ricordi dei lettori - uno su tutti Cesare (Lello Perugia), il figlio del sole, protagonista delle pagine più leggiadre dello scritto - per la loro carica vitalistica: nel bene e nel male, nelle virtù ma anche nei vizi, si riappropriano di ciò che significa essere umani.

Però il viaggio resta viaggio, parentesi, discorso sospeso: tra il Male reificato, il Lager, e tutto ciò che verrà dopo, l'abisso che si è ormai rivelato incancrenito nelle viscere dell'Europa e del mondo, per sempre. Le ultime pagine sono le più atroci, in un certo senso, struggenti: paradossalmente, più la fine dell'esilio si avvicina, più il ritorno a casa si avvicina, più il tono si incupisce, si impietra: il paragrafo sul perché Levi provi solo pena quando si ritrova tra i tedeschi per la prima volta dopo Auschwitz è un macigno.

Nell'appendice al mio volume, Levi riporta una frase rivelatrice: il Lager, quello che è stato il Lager, non si può e non si deve comprendere, perché la comprensione implica un processo empatico che è da evitare. Non capire, dunque, ma conoscere, conoscere sempre, conoscere tutto.

Sapere tutto.
April 17,2025
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Attaisnojamas gaušanās, ja tāda izskanētu, vietā asprātīgs atmiņu izklāsts. Dikti aizraujoša grāmata.
April 17,2025
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La tregua è un intervallo fra due guerre. La prima è quella narrata in "Se questo è un uomo", la seconda è quella che inizia alla fine di questo romanzo, quando l'autore torna finalmente a casa. "Dove avremmo attinto la forza per riprendere a vivere, per abbattere le barriere, le siepi che crescono spontanee durante tutte le assenze, intorno ad ogni casa deserta, ad ogni covile vuoto?"
Presto, ci dice Levi, sarebbe iniziata una nuova battaglia "contro nemici ancora ignoti, dentro e fuori di noi". I lunghi mesi trascorsi nel viaggio di ritorno, allora, costituiscono una tregua, "una parentesi di illimitata disponibilità, un dono provvidenziale ma irripetibile del destino."
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