Mi aspettavo un libro più vicino a "La parte dell'altro" ed avevo atteso l'estate per affrontare la lettura che ritenevo decisamente impegnativa. In realtà si è rivelato un romanzo molto godibile, scorrevole, mai pesante nonostante il tema.. Rileggere tutto in una chiave nuova, sotto altri punti di vista è stato veramente affascinante.
Schmitt è uno dei pochissimi autori credenti che riesco a leggere anche quando parla di religione o di argomenti correlati alla religione. Per esempio adoro l'opera teatrale "il visitatore". in cui uno strano signore si introduce in casa di Freud nella Vienna del 1939 dicendo di essere Dio. Lo psicanalista ovviamente pensa che quel signore può essere un suo paziente e prova a psicanalizzarlo. Ma quello dimostra di conoscere avvenimenti e sensazioni che lo stesso Freud non ha mai raccontato a nessuno fino a convincerlo di essere un essere superiore. Proprio nel momento in cui alcuni poliziotti ed infermieri vengono a cercare un pazzo che è scappato dal manicomio. Allo stesso modo, Schmitt non ha alcuna intenzione di convertirti. anzi lui non mai raccontato cosa è successo quella notte in cui lui dormiva sotto una tenda nel Sahara e, andato a letto definendosi ateo si è svegliato definendosi credente. Il libro è diviso in 2 parti...