La fantasia di Peter Fortune mi ha totalmente rapita. Mi ha ricordato me da piccola e mi dispiace non averlo letto prima. Mi ha ricordato tanto I sogni segreti di Walter Mitty (film) però dal punto di vista di un bambino!
Il libro è sostanzialmente composto da otto brevi racconti che hanno come protagonista Peter. Nella presentazione iniziale Peter viene descritto come il classico bambino con la testa fra le nuvole e una spiccata fantasia. Crescendo Peter capisce perché da bambino veniva definito “difficile”, a Peter piace stare zitto, e gli piace stare da solo, e questo i grandi non lo capiscono. Peter sta immobile con lo sguardo perso nel vuoto, intento a creare mondi fantastici. Il perdersi nei suoi pensieri crea scene molto divertenti, ma al tempo stesso crea problemi perché in una società in cui si cerca di avere il controllo su tutto avere a che fare con un bambino che non sai mai a cosa sta pensando dà fastidio (e io ne so qualcosa). I racconti sono degli esempi di quello che la sua mente è in grado di creare partendo da una qualsiasi scena quotidiana, della sua famiglia qualunque, con abitudini e comportamenti stereotipati dal modo di vivere contemporaneo forse un po’ troppo scontato. I suoi sogni ad occhi aperti sono magici e irreali, ma non così assurdi. Spesso Peter sogna di essere un altro ed uscire un po’ da se stessi è un esercizio che può rivelarsi molto educativo. L’autore ha mostrato come il sogno è sia un’evasione, che una chiave di lettura alternativa della vita di tutti i giorni.