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Questo saggio è costituito dagli scritti, elaborati da Calvino, per intrattenere gli studenti dell'Università di Harvard in 6 lezioni sulla letteratura.
I testi risalgono agli anni 80, ma per la maestria, la lungimiranza e la ricercatezza con cui sono stati curati, possono considerarsi di grande attualità (non a caso lo scrittore li compone per proporre le sue linee guida per chi si approccia alla scrittura nel nuovo millennio, ponendosi a sua volta nell'umile ottica del discente, in continua tensione verso il miglioramento dei propri scritti sulla base dei valori letterari che ci espone).
Purtroppo Calvino è morto prima di completare l'ultima lezione e poter esporre a voce questi temi, che spaziano dalla leggerezza, alla rapidità, dall'esattezza alla visibilità, dalla molteplicità alla consistenza, parole chiave che sintetizzano i valori letterari di cui si fanno portavoce le sue lezioni, caratterizzate da una raffinata ricerca e da una conoscenza approfondita della letteratura, non solo italiana ma internazionale, non solo contemporanea ma anche classica, risalente a qualsiasi periodo storico.
Sembra quasi di vedere in cattedra questo scrittore a intrattenere gli studenti, dando loro lo spunto per fare approfondimenti, rispetto a tutte le tematiche che ci presenta, accennandole e cogliendone il senso profondo senza approfondirle con la pedanteria o la spocchia di certi uomini di vasta cultura, bensì esponendole con leggerezza e sinteticità, certo di aver gettato un seme di interesse, senza la pretesa che questo germogli in egual modo in ognuno.
La ricchezza degli spunti è talmente vasta che è difficile sintetizzarla senza perderne particolari importanti. Non mi soffermerò, pertanto, su nessuna delle lezioni in particolare, mentre ne consiglio vivamente la lettura proprio per farsi un'opinione personale e avviare un proprio approfondimento delle tematiche, degli scritti, dei letterati e scrittori che Calvino cita mirabilmente in qualsiasi passaggio di quest'opera. Io stessa proseguirò nella lettura di un altro dei suoi saggi, "Perché leggere i classici?", proprio perché ritengo che sia notevole il modo col quale egli ci racconta la letteratura di tutti i tempi sapendola collocare e interpretare nei contenuti con rigore, precisione e sinteticità.
Una bella scoperta!
I testi risalgono agli anni 80, ma per la maestria, la lungimiranza e la ricercatezza con cui sono stati curati, possono considerarsi di grande attualità (non a caso lo scrittore li compone per proporre le sue linee guida per chi si approccia alla scrittura nel nuovo millennio, ponendosi a sua volta nell'umile ottica del discente, in continua tensione verso il miglioramento dei propri scritti sulla base dei valori letterari che ci espone).
Purtroppo Calvino è morto prima di completare l'ultima lezione e poter esporre a voce questi temi, che spaziano dalla leggerezza, alla rapidità, dall'esattezza alla visibilità, dalla molteplicità alla consistenza, parole chiave che sintetizzano i valori letterari di cui si fanno portavoce le sue lezioni, caratterizzate da una raffinata ricerca e da una conoscenza approfondita della letteratura, non solo italiana ma internazionale, non solo contemporanea ma anche classica, risalente a qualsiasi periodo storico.
Sembra quasi di vedere in cattedra questo scrittore a intrattenere gli studenti, dando loro lo spunto per fare approfondimenti, rispetto a tutte le tematiche che ci presenta, accennandole e cogliendone il senso profondo senza approfondirle con la pedanteria o la spocchia di certi uomini di vasta cultura, bensì esponendole con leggerezza e sinteticità, certo di aver gettato un seme di interesse, senza la pretesa che questo germogli in egual modo in ognuno.
La ricchezza degli spunti è talmente vasta che è difficile sintetizzarla senza perderne particolari importanti. Non mi soffermerò, pertanto, su nessuna delle lezioni in particolare, mentre ne consiglio vivamente la lettura proprio per farsi un'opinione personale e avviare un proprio approfondimento delle tematiche, degli scritti, dei letterati e scrittori che Calvino cita mirabilmente in qualsiasi passaggio di quest'opera. Io stessa proseguirò nella lettura di un altro dei suoi saggi, "Perché leggere i classici?", proprio perché ritengo che sia notevole il modo col quale egli ci racconta la letteratura di tutti i tempi sapendola collocare e interpretare nei contenuti con rigore, precisione e sinteticità.
Una bella scoperta!