Un universo di comica tristezza. Un continuo ridere con un costante groppo in gola. Un ininterrotto incupirsi senza poter fare a meno di mostrare i denti.
Scritto nel 1987 e ambientato nel 1990, opera prima di un allora ventiquattrenne David Foster Wallace, il romanzo narra le strampalate vicende della ventiquattrenne Lenore Beadsman, una giovane centralinista di una casa editrice di Cleveland, Ohio, che ha: - una famiglia di imprenditori del settore alimentare, tanto ricchi quanto disinteressati alle complicate situazioni famigliari; - una sorta di fidanzato-datore di lavoro, Rick Vigorous, logorroico, insicuro e impotente (ma i latini non dicevano nomen omen?); - uno psicoterapeuta inutile, incompetente e superficiale, il Dr Jay; - un pappagallino, Vlad l'Impalatore, che improvvisamente si mette a ripetere poesie di Auden intervallate agli imbarazzanti dialoghi carnali della coinquilina di Lenore, Candy, che per rimediare gli insegnerà a recitare versetti biblici e sermoni religiosi; - una sorella maggiore, Clarice, che per combattere la sua crisi famigliare è spronata a riprodurre in modo totalmente non spontaneo delle scenette da famiglia felice con marito e figli; - un fratello minore, LaVache, detto l'Anticristo, un ragazzo molto intelligente ma svogliato, sempre con la battuta pronta e con una passione per le droghe; - una bisnonna omonima, allieva di Wittgenstein, che ha formato intellettualmente la nipote con le sue concezioni filosofiche e con la sua visione del mondo, e che evade insieme ad altri ospiti da una casa di riposo. Questi ed altri personaggi grotteschi gravitano intorno alla vita di Lenore. Personaggi esilaranti, pieni di difetti, di ossessioni e di tic, personaggi incapaci di provare empatia e svuotati dalla vita in un'America surreale ed isterica, personaggi alla ricerca di sé stessi che, benché esagerati nelle loro caratteristiche, fino quasi ad essere delle caricature, appaiono profondamente umani, risultando per questo motivo commoventi. Personaggi soli, egoisti ed egocentrici, personaggi cui non vorremmo mai assomigliare ma cui probabilmente assomigliamo, personaggi che ci fanno ridere perché vorremmo esorcizzare la paura di essere come loro. Ne consegue per Lenore, in cui autore e lettore si immedesimano facilmente, un senso di solitudine, una continua riflessione sul senso della vita e una spasmodica ricerca di una via di fuga a questa realtà inadeguata. Non ho trovato in questo romanzo un capolavoro, mi avrebbe stupito il contrario, ma allo stesso tempo ho notato una sorprendente maturità in questa opera prima. Ho già letto Wallace in versione saggista, una versione che ho adorato per le sue notevoli doti di speculatore del pensiero e di osservatore della realtà, oltre che per il suo eclettismo e per l'abilità smisurata nella scrittura. Da questi punti di vista, anche La scopa del sistema mi ha convinto, con la sua indagine psicologica e sociale di un'America di un futuro che al tempo della pubblicazione del romanzo sarebbe stato prossimo a venire. Lo stile di Wallace è ipertrofico, ramificato e digressivo, non adatto agli amanti del minimalismo e della linearità. L'attenzione per il dettaglio ed il gioco continuo con le parole rendono la lettura divertente, ma a patto di un mantenere sempre alto il livello di attenzione. Ho amato moltissimo la capacità di delineare i personaggi tramite le loro descrizioni dettagliate e barocche, ma soprattutto tramite il loro linguaggio: in effetti, Wallace è maestro insuperato nel costruire i dialoghi, così realistici e appaganti per il lettore, così veri e realistici che sembrano ascoltati dal vivo. Inoltre, vale la pena leggere La scopa del sistema per le riflessioni che essa provoca durante la lettura: ma, mio DIO (Deserto Incommensurabile dell'Ohio), è possibile che davvero le persone siano quello che esse dicono, che il linguaggio coincida con la realtà, che le parole realizzino le cose? Leggendo questo romanzo si arriva quasi a crederlo... e sì, caro DFW, tu con le parole ci sai proprio fare, tu vai proprio pazzo per le parole... forse anche io lo sto diventando!
4.5 stars rounded down. Loved almost every minute of this book and the narration of the audio was superb. Lenore and Vlad were my favorite characters. :)
Frizzi, lazzi & ghiribizzi, si sorride, o ride, a sprazzi. Romanzo comico? Oh, beh, un momento, ché questa storia dell'io e dell'altro, o del sistema verso sistema, della membrana separatrice, e della scopa che può pulire o con il manico anche spaccare, è faccenda seria, fondamentale... Ma che ossessiva, che ossessionante, con gratuità da innervosire e perle sparse da trasalire... insieme, tutto! David, perché? Per far stupire? Calando subito, al primo giro, tutte le carte? Oppure per significare che tutto è vita, che stiamo dentro a un circo pazzo a dimenarci, a elucubrare, cercando il bandolo, senza capire?