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April 25,2025
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Eravamo i Mulvaney

una grande saga familiare che sembra scritta oggi, anche per le tematiche anzi LA tematica, ma che in realtà ha quasi 30 anni
April 25,2025
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Le famiglie sono così, a volte. Qualcosa va per il verso sbagliato e nessuno sa come rimediare e gli anni passano e nessuno sa come rimediare.
Una riflessione veritiera, nodo centrale della storia, che mi ha colpito per la sua semplicità e profondità.
Una famiglia americana non è il primo romanzo che leggo, dell'autrice, perché l'anno scorso avevo letto Zombie nel quale lei si cala in modo eccellente nella testa di un serial killer ispirato a Jeffrey Dahmer.
Tuttavia i romanzi familiari hanno un posto nelle mie preferenze, e questo ha fatto una degna entrata nei migliori mai letti. Il motivo dipende dalla ricchezza di particolari che Joyce Carol Oates mette insieme. E' una scrittrice scrupolosa, che sicuramente non lascia nulla al caso, e che porge a piene mani ai suoi lettori un mondo in cui affondare. Questa ricchezza fatta di nomi, soprannomi, abitudini, una mitologia familiare, ricordi, è alla base del romanzo familiare e ne definisce la natura.
La storia però è quello che è perché si intreccia con l'America e tutta la sua ipocrisia e finzione. L'autrice sembra conoscerla perfettamente, ed è proprio questo che rende bellissimo il romanzo.
La famiglia rappresentata infatti è la tipica famiglia americana perfetta, da favola. Quattro figli, due genitori, gatti, cani, una profusione di animali, cene, sdolcinatezze di ogni tipo. Tutto comunica una impressione di fermezza. Tutto sembra così saldo. L'amore, la vicinanza tra i parenti sembra perfettamente saldo, e proprio per questo crolla all'improvviso dopo un evento terribile accaduto all'unica figlia femmina. La ragazza, stuprata, deciderà, per scrupolo verso i propri ricordi, per un eccesso di religiosità forse bigotta, di non denunciare lo stupratore e tacere. Il segreto, rimasto tra le pareti domestiche come una bomba, e non curato, esploderà.
Su questo, oltre che sull'ipocrisia americana, si basa il romanzo. Il segreto. Ognuno dei familiari lo gestisce in modo diverso. Il padre di famiglia se ne lascia disintegrare; la madre preferisce voltarsi da un'altra parte e, addirittura, mandar via la figlia. Davanti ad un segreto così terribile, che non si può gestire, ci si volta nella direzione opposta.
E' proprio l'ostracismo della vittima ad avermi colpita più di ogni altra cosa, nel libro.
La ragazza viene abbandonata alle cure di una zia poco amorevole, e lontana da casa. Più avanti sentiremo una riflessione sull'atteggiamento della madre, la quale non si preoccupava della vita di sua figlia, ne di quella degli altri suoi figli lontani, come una gatta che ha perduto i suoi gattini nel mondo. Ed in un certo senso le stava bene così.
Praticamente questa madre preferisce separarsi dalla figlia, per dare al marito modo di non vederla e quindi non avere sotto gli occhi il continuo ricordo di ciò che è accaduto e non ha saputo affrontare. Un esempio di ipocrisia perfetto, che l'autrice mostra crudelmente.
Spoiler
Anche il finale del libro, che concede addirittura un happy ending, mi ha sorpreso. Immaginavo un finale che avesse coerenza con la disgregazione operata in centinaia di pagine di romanzo. Invece la famiglia si ritrova. A questo punto mi sono chiesta: l'amore familiare è solo aspettare?
Aspettare ognuno per se, cercando di sopravvivere, e poi riavvicinarsi come se niente fosse? Certi affetti fanno lunghi giri e poi ritornano, potrebbe essere vero. L'enorme ipocrisia di questa famiglia è una chiave di lettura dell'America, e così ho interpretato il romanzo.





April 25,2025
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Maniau, bus koks klampinantis liūnas, pasiglemžantis vienas po kito narį, neatlaikius "įvykio" pasekmų.
Bet teatradau eilinę amerikietišką istoriją, kai vienas šeimos narys nesusidoroja su psichologinėm emocijom ir prasideda smukimas žemyn.
Nieko kažko ypatingo, nieko kažko naujo. Tiesiog glaistymas, apsimetinėjimas ir visuomenės nusisukimas ištikus negandai.
Tiek ir tegaliu pasakyti.
April 25,2025
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This book is about a large family, the Mulvaneys, living all happily and blahblahblah until something terrible happens to the sole daughter. Although the book is basically about this event and the aftermath, it takes about 100 pages to actually get to the plot. The beginning of the book goes on about the Mulvaneys and how wonderful they were, describing their house and its inhabitants with a little too much detail. Most chapters had this basic formula: Narraration of some memory a character had/an extensive description of what the Mulvaneys ate for breakfast or something + finally going back to the present in the last few paragraphs. I wanted desperately to give up reading this book and perhaps find something more fast paced, but after reading 100 or so pages to get to the plot, it would feel like I wasted all those days.

Despite the extensive explanations of the Mulvaney family, and what I thought were undeveloped characters (the narrarator, youngest sibling Judd, was always stressing how purehearted and "good-Christian" his sister Marianne was. Marianne was really a little too good and delicate and pure for a human being), the author's writing style was excellent. Unfortunately, the story line was not.


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