Community Reviews

Rating(4 / 5.0, 100 votes)
5 stars
34(34%)
4 stars
32(32%)
3 stars
34(34%)
2 stars
0(0%)
1 stars
0(0%)
100 reviews
April 25,2025
... Show More
Soltanto lo scrittore "che ha cambiato il modo di scrivere di tutto il mondo".

Leggere i Quarantanove di Hemingway è stato come riascoltare tutti gli scrittori che avevo conosciuto esprimersi attraverso una sola voce. In Colline come elefanti bianchi, uno dei miei racconti preferiti, si ha l'impressione di leggere un primo Raymond Carver. C'è tutta la delizia del testo sotto al testo, quei rivoli quotidiani che si incagliano nelle apparenze di dialoghi innocui e ordinari.

http://www.scratchbook.net/2015/05/he...
April 25,2025
... Show More
- Sono in un bel guaio
- In che senso?
- In quello più ovvio, quello del non sapere
- Solo?
- E anche del non capire
- Chi?
- I Grandi
- I Grandi puoi solo osservarli nella loro grandezza, se li capissi non lo sarebbero più, almeno per te
- Però vorrei...
- Fare una cosa che non serve fare, poi! goditi la lettura e non rompere il c...a nessuno, tanto meno a Loro
- Qualcosa devo fare
- Una puoi farla: guardare quegli occhi belli e quella bella bocca sulla copertina del libro e dire quello che pensi dei suoi racconti. Sii breve, però, ch'è già morto! In una sola parola?
- MURETTO

Oh, al diavolo!
Ho capito da me che questo è solo un gioco: appollaiata lassù la vista abbraccia un solo mondo fin dove è possibile, la prospettiva cambia e tutto si trasforma, che si sia al buio o in pieno sole, piovano lacrime o trilli di cuccioli e fatine!

Ho solo delle opinioni su questo libro, pensieri, che annotavo man mano ovunque. Li riporto, pari pari:
- Visione maschia della vita
- Maschio che osserva altri maschi
- A volte è la trascrizione dei dialoghi che egli ascolta o a cui partecipa, ma che io non ascolto, a cui non parteciperò mai. E' importante l'empatia mentre leggo: ne sarò sprovvista?
- Di certo sono istantanee: fotografie raccontate.
- Pensieri espressi direttamente in dialoghi.

Non tutto mi è piaciuto, per esempio 'Cinquanta bigliettoni' non sono proprio riuscita a leggerlo! e quanti aggettivi mi sono appuntata alla fine di ogni racconto: brutto, ottimo, bello, crudo, istruttivo, tragico, noioso, orribile, spiazzante, insinuante...di alcuni ho addirittura immaginato scenario e fine diversi, caro il mio H.
E poi cosa sono questi brevi capitoletti in corsivo?
Ho sospettato, ad un certo punto, che ci fossero nascosti nei racconti altri racconti e che un'unica storia dovessi saper leggere: la Sua. Un giochino letterario geniale!

E proprio quando cominciavo a star bene, gambe penzoloni...paffete! giù per terra...non sono proprio capace di star là sopra più a lungo...!
April 25,2025
... Show More
What is clear from this collection is that Hemingway was a great storyteller. He could tell a story in just a few sentences. Not all forty-nine of them were to my liking, as it is only normal, but there are some good ones in this bag. War, fighting, boxing, drinking, fishing, hunting, travelling, whoring, bullfighting, these are the main themes.

I do not know why I like Hemingway so much. Perhaps is the modesty and the simpleness of his writing which, unexpectedly, make up a very rich style. I haven’t found anyone else who could in a few short sentences, with simple, ordinary words, tell so much.

“Nick said nothing. The liquor had all died out of him and left him alone. Bill wasn’t there. He wasn’t sitting in front of the fire or going fishing tomorrow with Bill and his dad or anything. He wasn’t drunk. It was all gone. All he knew was that he had once had Marjorie and that he had lost her. She was gone and he had sent her away. That was all that mattered. He might never see her again. Probably never would. It was all gone, finished.”

“The boys at first were very polite about my medals and asked me what I had done to get them. I showed them the papers, which were written in very beautiful language and full of fratellanza and abnegazione, but which really said, with the adjectives removed, that I had been given the medals because I was an American. After that their manner changed a little toward me, although I was their friend against outsiders. I was a friend, but I was never really one of them after they had read the citations, because it had been different with them and they had done very different things to get their medals. I had been wounded, it was true; but we all knew that being wounded, after all, was really an accident. I was never ashamed of the ribbons, though, and sometimes, after the cocktail hour, I would imagine myself having done all the things they had done to get their medals; but walking home at night through the empty streets with the cold wind and all the shops closed, trying to keep near the street lights, I knew that Ì would never have done such things, and I was very much afraid to die, and often lay in bed at night by myself, afraid to die and wondering how I would be when back to the front again.”

“The road of the pass was hard and smooth and not yet dusty in the early morning. Below were the hills with oak and chestnut trees, and far away was the sea. On the other side were snowy mountains.”

If I had to choose some: The Three-Day Blow, Big Two-Hearted River: Part 1, Che ti dice la Patria?, Homage to Switzerland.
April 25,2025
... Show More
Racconti che parlano di safari, boxe, guerra, corride, ma anche di solitudine, fragilità e conflitti interiori, con molto spazio al non detto. La natura è un elemento centrale e con essa i protagonisti intrattengono un rapporto quasi iniziatico. Stile agile, preciso, immediato; dialoghi efficaci e realistici. Sconta un po’ la lunghezza, che porta all’alternanza tra racconti belli rotondi e altri che sembrano ancora delle idee su cui ragionare, ma non mi pare il caso di fare troppo le pulci a uno degli autori più influenti del Novecento. I miei preferiti: La breve vita felice di Francis Macomber / Tre giorni di vento / Il ritorno del soldato / Cinquanta bigliettoni / Insonnia.

[79/100]
April 25,2025
... Show More
In questo libro, come nei precedenti che ho letto, c'è lo zampino di quella grande donna che risponde al nome di Fernanda Pivano. Ogni libro che consiglia è una chicca di sublime bellezza e questo ne è la dimostrazione.
Ho viaggiato con Hemingway in Spagna in mezzo ai tori e alle corride, nella Parigi che in alcune scene, mi ricordava "Midnight in Paris", nella Milano delle corse al trotto, a Roma, nell'Africa dei cacciatori, insomma, in tutti i luoghi cari a Hemingway.
"I 49 racconti" che Hemingway presenta sono ricchi di bellezza, a tratti struggente, di poesia. Un vero e proprio spaccato di vita dell'universo di Ernest Hemingway.
April 25,2025
... Show More
In questa raccolta ci sono due dei migliori racconti che non solo Hemingway abbia scritto ma che in generale siano mai stati scritti: La breve vita felice di Francis Macomber e Le nevi del Kilimangiaro.
La raccolta vale anche solo per questi due capolavori di perfezione narrativa.
Sono come un distillato di un romanzo, conclusi, non una parola di troppo né una di meno, né una che vorresti sostituire.
L'ambientazione di entrambi è casualmente uguale, un classico di Hemingway: l’Africa, due episodi di safari dove l’esperienza della caccia diventa una metafora della morte, un modo per l’autore per cercare di sconfiggerne l’ossessione, tutto dentro la cornice di una natura aspra e suggestiva intorno alla quale Hemigway avrebbe potuto calcare la mano, facile quando il paesaggio offre un destro così agile, e invece mantiene il controllo della scrittura senza strafare, ma con due colpi di pennello descrive un luogo, ed è come se d’un tratto ci si trovasse lì.

Se i due racconti che ho citato sono auto concludenti e lo scrittore offre tutti gli elementi di comprensione al lettore in altri Hemingway è effettivamente un po' irritante, questo accade quando utilizza abbondantemente l’espediente stilistico che chiamava il principio dell'iceberg:

I sette ottavi di ogni parte visibile sono sempre sommersi. Tutto quel che conosco è materiale che posso eliminare, lasciare sott’acqua, così il mio iceberg sarà sempre più solido. L’importante è quel che non si vede

In questi casi si ha quasi la sensazione che le storie non siano state scritte per chi legge ma per qualcuno di privilegiato con cui l’autore ha cominciato un discorso e che è l’unico in grado di capire al volo e senza bisogno di spiegazioni, il lettore medio invece si sente tagliato fuori, un po’ come quando si è ospiti in un luogo in cui non si è ben accetti.
In questi racconti Hemingway non fa alcuno sforzo per chiarire i personaggi, i luoghi, le situazioni, l’antefatto. E’ una sensazione straniante, quando Hemingway fa così vorrei bonariamente prenderlo a sberle, ma è anche un aspetto che lo distingue da tanti altri scrittori.

I temi dei 49 sono i temi cari all'autore americano: la guerra, raramente però in azione diretta di combattimento sempre soprattutto in episodi collaterali all’esperienza militare in sé e molti ambientati in Italia, in Veneto, dove lo scrittore combattè nella Grande Guerra, e qualcuno anche a Milano cosa che mi ha doppiamente fatto felice; molti altri riguardano il mondo delle corride dove si esalta il coraggio ambivalente fra i duellanti toro e torero; ci sono racconti sul pugilato; immancabili e, così autobiografici, quelli dedicati alla caccia nei boschi e alla pesca nei torrenti. Certo a me la pesca piace, ho sempre avuto a che fare con pescatori, e della pesca amo la meticolosa preparazione che sta dietro, il rituale, la tecnica, l’atteggiamento predisposto ad una placida attesa, e la concitazione orgasmatica dell’abboccamento, ma comunque non serve amare la pesca per poterli apprezzare, né essere pro o contro la corrida per percepire comunque la profonda bellezza narrativa.
C’è poi il ciclo di storie che ha per protagonista Nick Adams alter ego dell’autore e che fanno capire molto sia di Hemingway uomo che di Hemigway scrittore.

I 49 sono racconti molto maschili (se è concesso usare una distinzione di genere) e non solo perché le donne sono sempre un po’ marginali, e questo corrobora l’accusa di misoginia che spesso gli viene attribuita, ma anche a rimarcare che si può essere un grande autore di racconti anche dimenticando per un po’ il punto di vista femminile.
Sono insomma quasi tutti grandi racconti, e di grande varietà di temi, come disse lo stesso Hemingway:

In questo libro ci sono racconti di ogni genere, spero che ne troverete qualcuno che vi piace.

A me è successo.
April 25,2025
... Show More
What I've read so far (possible spoilers):

THE SHORT, HAPPY LIFE OF FRANCIS MACOMBER
A man has the good sense to run away from a charging lion, and because of that, his wife sleeps with another man who bears a physical resemblance to Hemingway.
CAPITAL OF THE WORLD
A waiter and dishwasher are fooling around, pretending to be a bull and matador, and the waiter ends up with a knife in his femoral artery. I wonder if Hemingway were alive he would be writing stirring stories about the courage of those guys on Jackass.
THE SNOWS OF KILIMANJARO
This is a terrific story (aside from the dig at Fitzgerald.) I love the wide open ending.
OLD MAN AT THE BRIDGE
Old man--check. Bridge--check.
UP IN MICHIGAN
ON THE QUAI AT SMYRNA
INDIAN CAMP
THE DOCTOR AND THE DOCTOR'S WIFE
THE END OF SOMETHING
THE THREE-DAY BLOW
It's been three days since I read this one and it still blows.
THE BATTLER
A VERY SHORT STORY
The title doesn't lie.
SOLDIER'S HOME
I read this in High School, but had forgotten how good it is. When you've seen enough death the business of living seems so unimportant.
THE REVOLUTIONIST
MR. AND MRS. ELLIOT
CAT IN THE RAIN
OUT OF SEASON
CROSS-COUNTRY SNOW
MY OLD MAN
BIG TWO-HEARTED RIVER: PARTS I AND II
A guy catches two fish. Big ones.
THE UNDEFEATED
A man is torturing a bull to death, but the crowd boos him because he's kind of botching it.
IN ANOTHER COUNTRY
I think Hemingway is at his best (here and in SOLDIER'S HOME) when he describes what happens to people after they've faced violence. They no longer belong to the world the rest of us do.
HILLS LIKE WHITE ELEPHANTS
Can someone tell me what this story is about? What operation?
THE KILLERS
CHE TI DICE LA PATRIA?
FIFTY GRAND
A SIMPLE ENQUIRY
TEN INDIANS
A CANARY FOR ONE
AN ALPINE IDYLL
A PURSUIT RACE
TODAY IS FRIDAY
What the hell? Weirdness. After a hard day of crucifying Christ three Roman soldiers hang out at a wine bar run by a Hebrew man named George.
A BANAL STORY
NOW I LAY ME
AFTER THE STORM
A CLEAN, WELL-LIGHTED PLACE
Another story I read in HS and had forgotten how good it was.
THE LIGHT OF THE WORLD
Another wonderfully tender story about how terribly lonely the world can be.
GOD REST YE MERRY, GENTLEMEN
I always thought the comma goes before "Merry." The things you learn.
THE SEA CHANGE
A WAY YOU'LL NEVER BE
THE MOTHER OF A QUEEN
ONE READER WRITES
HOMAGE TO SWITZERLAND
A DAY'S WAIT
A NATURAL HISTORY OF THE DEAD
Contrary to what those Weekend at Bernie's movies try to tell you, death is no fun. No fun at all.
THE WINE OF WYOMING
THE GAMBLER, THE NUN, AND THE RADIO
I don't remember reading this before, but it is my favorite story in this collection. Luck, prayer, the opium of the masses, and the futility of it all.
FATHERS AND SONS



April 25,2025
... Show More
Se dovessi fare, per gioco, una graduatoria dei racconti che più mi sono piaciuti, al primo posto metterei senza dubbio i racconti di Cechov, certo non tutti sono perfetti ma in generale i racconti del medico russo sono splendidi. Accanto ad essi metterei i racconti di Salinger, da I nove racconti ad Alzate l’architrave carpentieri e Seymour introduzione fino a Franny e Zooey, che di fatto sono due racconti: di Salinger i miei racconti preferiti sono Un giorno ideale per i pesci banana e Per Esmé:con amore e squallore.
Poi metterei i racconti di Hemingway: i miei preferiti sono La breve vita felice di Francis Macomber, La capitale del mondo, Il mio vecchio, Colline come elefanti bianchi, Una gara a inseguimento, Padri e figli. I temi sono vari: vi sono racconti che parlano di caccia, di pesca, di amicizie maschili, e poi di corride, di boxe, di safari, di guerra, altri di coppie senza amore, o di gattini abbandonati sotto la pioggia. Sono racconti universali, che parlano a ognuno di noi e di ognuno di noi, maschi e femmine grazie ad indimenticabili personaggi maschili –mi viene in mente il giovanissimo Paco, cameriere che vorrebbe diventare torero, protagonista del racconto La capitale del mondo- e a meno riusciti ma pur sempre efficaci femminili, quale la protagonista di Colline come elefanti bianchi.
April 25,2025
... Show More
DUE SU QUARANTANOVE


I ruoli e chi-è-chi sono chiarissimi già da questa still.

Di recente ho passato un po’ di tempo sia con Fitzgerald - per il quale stravedo, Gatsby e Tenera è la notte sono nel mio personale olimpo – che con Hemingway. E si sa che nella produzione di Hem i racconti occupano un posto speciale. Sopra tutti proprio questa raccolta, I quarantanove racconti.
Ho scelto di leggerne due, tra i preferiti dello stesso Hemingway, tra quelli indicati sempre e da tutti come migliori, che furono tra l’altro fra gli ultimi a essere composti, in questa raccolta che spazia a cavallo tra il 1925 e il 1938, anno in cui fu pubblicata.



Il primo mi rimanda subito, proprio dal titolo – La breve la vita felice di Francis Macomber, al bell’elogio funebre di Emanuele Trevi in memoria dell’amico Rocco Carbone, La breve vita felice di Rocco Carbone, uscito come prefazione al romanzo postumo Per il tuo bene.
Ma, a prescindere dal titolo, non potrebbero essere più diversi.

Le scarse quaranta pagine di Hemingway sono un bellissimo campionario dei suoi argomenti preferiti: l’Africa, la caccia, la sfida, gli animali esotici, maschi e donne, coraggio e codardia, successo fallimento, amore e tradimento.
E sono anche un magnifico esempio della teoria dell’iceberg, del dichiarato e del sommerso.


Hem aveva una coscienza per così dire ecologista, di rispetto dei luoghi e contraria all’invasione occidentale, che viene contraddetta da questa foto con il leone, che purtroppo non sta dormendo né è stato messo a dormire.

Certo bisogna mettere da parte la cultura woke per apprezzarlo davvero: perché tra animali massacrati, africani nell’unico ruolo di servitori, testosterone a palla (qui quello della guida Robert Wilson, un uomo che non-deve-chiedere-mai), misoginia… e qualcos’altro probabilmente mi sfugge.
La signora Macomber non ne esce bene, proprio per niente, autentica donna-serpente. Il signor Frances Macomber, invece, dopo un inizio in discesa – la fuga, la vigliaccheria – viene comunque ‘assolto’ dalla sua fortuna economica, ha il suo momento di redenzione, e si configura come vittima innocente (e sacrificata).

Ne è stato tratto un film non memorabile: intitolato The Macomber Affair – Passione selvaggia, diretto da Zoltán Korda, interpretato da Gregory Peck (la guida e cacciatore professionista), Joan Bennett e Robert Preston, i coniugi Macomber, uscì nel 1947. Con i suoi asciutti 89 minuti, fa rimpiangere un’epoca in cui il pubblico veniva rispettato anche su questo aspetto: non lo si inchiodava alla poltrona per ben oltre due ore come purtroppo si usa fare adesso.



Anche l’altro, Le nevi del Kilimangiaro, è un bel compendio dei temi preferiti da Hemingway: di nuovo l’Africa, e quindi la caccia, i servitori, gli accampamenti, l’eterna lotta odio-amore tra maschio e femmina, uomo e donna, marito e moglie. Ma qui fanno ben più che capolino, in brani stampati in corsivo, i ricordi di gioventù: e quindi l’Austria con i rifugi e le piste di sci, Parigi e i suoi bistrot e i suoi letterati da tutto il mondo occidentale, la Turchia, la guerra.
La situazione è ribaltata rispetto all’altro racconto: se là era la donna a contare sul capitale di lui, qui è l’uomo lo squattrinato che ha contratto un matrimonio vantaggioso. Con corredo di disprezzo sia per chi procura gli agi sia per chi approfitta dei beni altrui e della comodità.
Tanto più che il protagonista maschile è uno scrittore in crisi:
Ma fra te pensavi che un giorno avresti scritto di questa gente; che tu in realtà non eri uno di loro, ma una spia nella loro terra; che te ne saresti andato e avresti scritto qualcosa e una volta tanto sarebbe stato qualcosa scritto da uno che sa di cosa scrive. Pure egli non l’aveva fatto, poiché ogni giorno trascorso senza scrivere, tra le comodità, a essere quello che egli disprezzava d’essere, intorpidiva il suo talento e smorzava la sua voglia di lavorare, tanto che egli finiva col non lavorare affatto.

Anche questa volta, un film, anzi due: il primo firmato da Henry King nel 1952, di nuovo con Gregory Peck, affiancato da Susan Hayward e Ava Gardner. E poi un TV movie del 1960 diretto da John Frankenheimer.

April 25,2025
... Show More
**4.5 stars**


"Ah. madame, it is years since I added the wow to the end of a story."
(Ernest Hemingway, Death in The Afternoon)


I remember reading the phrase: "A world of experience", when I was planning to buy this book. And now, I guess I totally agree with it. And as this was my first Hemingway read at a time when I didn't even bother to know his 'iceberg theory' and all, I thought (simply) that I had bought a retold version of the book, lucid as his writing is. What is the problem of those pseudo-intellectual critics with his writing, I don't know. I don't care to know.


Talking in big words as a contrary to the author himself, His stories can be better thought as surveys of the utter disaster which had brought humanity to ruin and laid the foundations for a period of unmitigated spiritual decay which became the symptoms of the ills of our times.


On a personal note, the best bit of Hemingway is that whenever I struggle to finish one of his tragic stories, I visualize him standing in front of me, pointing his shot gun and saying: "Look up you son of a weakling. Don't you dare leave my story when you are only halfway through. For I don't think you can turn away from it all, least of all in your real life. For that's the f**king reality!"

(God knows, I would have been personally quite intimidated by him had I known him in person).


You don't expect miracles in Hemingway's stories. And that's the reason why his stories are miraculous. There are heart-warming stories like 'A Day's Wait', whereas there are heart-wrenching stories like 'The Snows of Kilimanjaro'. Practically I bought the book for the latter, and it's probably one of the best short-yet-not-too-short stories I have, or will ever come across. In general the characters of the stories are the individuals who have resigned themselves from the general community because of emotional and spiritual disillusionments. And better of the stories, like 'Cat in the Rain', 'Out of Season' usually follow a drifting purposeless course. And the attention is mostly, in general concentrated on the Man in a state of alienation.


I didn't rate it five, only because I didn't get all of his stories entirely. Particularly 'Up in Michigan'. I didn't get the hang of it. Probably that's entirely my fault. Once I get them all, it will be 5. I rarely came across a collection with hardly any flaws.


"There is much more behind Hemingway's form than people know."—James Joyce
April 25,2025
... Show More
Con Hemingway me pasa algo curioso. A priori, no es el estilo que más me gusta. Suelo ser algo más recargado. Sin embargo, el estilo de este autor me fascina, me atrae de forma inexorable, y a mí mismo me sorprende. Su economía a la hora de escribir, su empleo abundante de diálogos, debería ser algo que provocara mi rechazo; sin embargo, ocurre todo lo contrario. Desde mis primeros contactos con Hemingway, adoré su forma de escribir, y algunos de sus relatos, como el de “El gato bajo la lluvia”, “Las nieves del Kilimanjaro”, “La breve vida feliz de Francis Macomber”, “En el muelle de Esmirna”, o ¨Los asesinos”, son de mis favoritos de todos los tiempos. Recomiendo esta colección de relatos a todos los que, independientemente de si les gusta un estilo más austero o más recargado, aman el relato corto. Creo que el Hemingway cuentista es, sin duda y como dice García Márquez —un autor al que adoro— en su maravillosa introducción, el Maestro.
April 25,2025
... Show More
Selvom der sædvanligvis kan være LANGT i mellem at jeg læser noveller (trods min uddannelse som dansk- og engelsklærer), rør Hemingways noveller mig dybt, og de hører til blandt dem, jeg med glæde vender tilbage til ad flere omgange, - jeg opdager noget nyt hver gang, og flere og flere detaljer dukker frem og ser dagens lys.
 1 2 3 4 5 下一页 尾页
Leave a Review
You must be logged in to rate and post a review. Register an account to get started.