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Le promesse del primo libro vengono tutte mantenute in questo seguito, la cui prima parte - devo ammetterlo - scorre molto più velocemente della seconda non perché quest'ultima sia meno interessante ma piuttosto per la grande maggioranza di dettagli contenuti in ogni riga: saltarne una significherebbe perdere qualche informazione preziosa e bisogna stare attenti ad ogni riga. Opera notevole per una scrittrice e una sfida decisamente ardua per un lettore la cui passione non viene mai meno anche perché stuzzicata da ogni parola. Il libro termina in un punto critico della storia romana: un astro tramonta, uno sta per arrivare alla sua maggior gloria e un altro è a malapena nascente - pur consapevole del suo futuro pieno di ambizioni. Non vedo l'ora di metter mano al prossimo che è parecchio più sottile (almeno di duecento/trecento pagine ad occhio) e penso proprio che tutta l'estate sarà dominata da Cesare e Silla.