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Questo quinto volume è andato meglio del precedente, nel quale si indugiava, un po' troppo per miei gusti, sulle avventure amorose di Cesare; d'altro canto, però, il focus, com'è naturale che sia, è ritornato sulle guerre, che per me è comunque un punto a sfavore.
Nulla da dire sulla storia e la saga, bellissima, fatta bene, istruttiva. Il finale di Pompeo è ricco di pathos. Però questo Cesare è troppo perfetto, troppo di ghiaccio. Troppo tutto. Avrei preferito un approccio un po' più umano, almeno nel privato. Sarà che sono stata viziata da come la McCullough ha gestito splendidamente Silla e altri personaggi, persino lo stesso giovane Cesare del terzo volume.
Nulla da dire sulla storia e la saga, bellissima, fatta bene, istruttiva. Il finale di Pompeo è ricco di pathos. Però questo Cesare è troppo perfetto, troppo di ghiaccio. Troppo tutto. Avrei preferito un approccio un po' più umano, almeno nel privato. Sarà che sono stata viziata da come la McCullough ha gestito splendidamente Silla e altri personaggi, persino lo stesso giovane Cesare del terzo volume.