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Gli inquilini, di Bernard Malamud, minimum fax, racconta la storia di Harry Lesser, scrittore che dopo l’esordio di successo si affanna a terminare il suo terzo romanzo, occupando uno stabile fatiscente che dovrà essere demolito per far posto a un condominio di lusso. Lesser è convinto che, dopo dieci anni di lavoro, la sua opera debba per forza essere completata lì dove l’ha cominciata, e i maldestri tentativi di Levenspiel, il proprietario, di farlo sloggiare, non riescono di certo a dissuaderlo dal suo proposito.
La storia si complica quando Lesser scopre che il palazzo è occupato anche da un altro “inquilino”, Willie Spearmint. Anche lui scrittore, finirà per incuriosire Lesser ma anche per contrapporsi inevitabilmente: afroamericano, motivato e con estro ancora grezzo il primo, ebreo con la penna più raffinata il secondo. A rendere ancora più difficili le cose sarà l’interesse di Lesser per la “pupa” di Willie, Irene. Ma questa non è la storia di un triangolo, piuttosto di un insieme di solitudini, quella di Lesser e di Willie, che cercano ciascuno con la scrittura di trovare qualcosa. Se stesso, forse, Lesser. La rivoluzione nera, Willie. Chissà.
Un romanzo a tratti surreale, con la scrittura vera protagonista: ossessione pericolosa, o forse unica occasione di redenzione? Chissà. Il finale, indubbiamente, stupisce e non poco.
La storia si complica quando Lesser scopre che il palazzo è occupato anche da un altro “inquilino”, Willie Spearmint. Anche lui scrittore, finirà per incuriosire Lesser ma anche per contrapporsi inevitabilmente: afroamericano, motivato e con estro ancora grezzo il primo, ebreo con la penna più raffinata il secondo. A rendere ancora più difficili le cose sarà l’interesse di Lesser per la “pupa” di Willie, Irene. Ma questa non è la storia di un triangolo, piuttosto di un insieme di solitudini, quella di Lesser e di Willie, che cercano ciascuno con la scrittura di trovare qualcosa. Se stesso, forse, Lesser. La rivoluzione nera, Willie. Chissà.
Un romanzo a tratti surreale, con la scrittura vera protagonista: ossessione pericolosa, o forse unica occasione di redenzione? Chissà. Il finale, indubbiamente, stupisce e non poco.