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April 17,2025
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I’ve read many of Chevalier’s books and quite like her writing. This book has been in my to read stack a while and I’m so glad I picked it up. The topic does seem a little dark or off putting but I had to see if it compared to others of hers I loved: Girl with a Pearl Earring & Remarkable Creatures. Turn of the 20th century Victorian England is the setting of this finely crafted book. A look at the English fascination with cemetery furniture, manners, classes in society and traditions. This book is told from multiple points of view which really works and assists us in learning from all the characters. I kinda like this as it allows the reader to form opinions, good and or bad. We meet two families the Waterhouse and Coleman’s. They meet in the cemetery on the day or mourning of Queen Victoria as their family graves are right beside each other. Daughters Livy and Maude are young and curious and immediately become friends. The families are mostly the same from outward appearances but they have difference of opinions of politics and traditional times of the turn of the century. Women’s rights were non existent then but times are changing. The characters are all affected by this historical movement. The title of the book describes several actions that it represents. A fascinating and unique storyline that Chevalier always brings and this one will surely be memorable to the reader. This was a 4.5 rounded up for me! ***Edited to add 4.5 rounded down as although I love her writing style not quite the umph that I remember***
April 17,2025
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Un coro di voci nella transizione da un secolo all’altro

Speravo che il passaggio di secolo avrebbe portato un cambiamento in tutti noi, che l’Inghilterra si sarebbe liberata dalla sua triste cappa nera per mostrare qualcosa di nuovo e più luminoso. Invece, sono appena le undici del primo giorno del ventesimo secolo, e non è cambiato nulla, a parte un numero.

Non c’è romanzo che si possa definire più corale di questo: non esiste una voce solista, protagonista, ma tante voci che raccontano i primi anni del ‘900 a Londra. Appartengono tutte ai membri di due famiglie della borghesia medio-alta, i Coleman e i Waterhouse, e a tutte le persone che gravitano intorno a loro.

C’è il soprano, Kitty Coleman, una donna bellissima continuamente insoddisfatta. È in lei che si avverte maggiormente il passaggio di un’epoca. Kitty ha una figlia, Maude, ma ha deciso di non voler più avere figli: non è con la maternità che vuole affermare il suo essere donna. La sua irrequietudine rivela il desiderio di cambiamento ma, in un primo momento, neanche Kitty riesce a capire come realizzarlo. Rimpiange il fratello morto, Henry, che la considerava come una persona pensante e non come semplice donna. Non si arrende agli uomini — primo fra tutti il marito — che vorrebbero placarla tramite il sesso: Kitty si concede frigidamente, è anche disposta a commettere adulterio, ma vuole di più, anche se neanche lei sembra capire cosa sia.

Kitty mi ha fissato. I suoi occhi erano talmente scuri che sembrava di guardare in un pozzo. «È tutta la vita che aspetto che succeda qualcosa», ha risposto. «E finalmente ho capito che non succederà nulla. Oppure è già successo e in quel momento ho chiuso gli occhi e tutto è sparito. Non so che cosa è peggio, se averlo perso o sapere che non c’era nulla da perdere.»

Un altro soprano è Gertrude Waterhouse, una donna più conservatrice, che si dedica alle proprie figlie, Lavinia e Ivy May, con tutto il suo affetto, trascurando se stessa, ma invidiando sotto sotto la bellezza e la modernità di Kitty. C’è il contralto, Edith Coleman, la suocera di Kitty, tenacemente ancorata al passato, burbera e autoritaria. Ci sono i due mezzo-soprani, le domestiche di casa Coleman, Jenny Whitby, la giovane cameriera, sfacciata e incosciente ma affezionata e Dorothy Baker, la cuoca, rude all’esterno ma tenera dentro e piena di saggezza popolare.
Ci sono baritoni e bassi, Richard Coleman, Albert Waterhouse e Mr Jackson, il direttore del cimitero di Highgate a Londra, con i suoi angeli di pietra, che fa da sfondo a tutta la storia, ricordandoci in ogni istante l’ineluttabilità della morte. Non per niente il libro si apre con il funerale della Regina Vittoria e si chiude — dieci anni dopo — con il funerale di suo figlio, il re Edoardo VII.

Ma soprattutto ci sono le voci bianche, il futuro. Maude Coleman è una bambina coscienziosa, tranquilla, studentessa modello, condivide con il padre la passione per l’astronomia. Tollera con indulgenza le debolezze della sua amica del cuore, Livy, e prende l’affetto da dove può, perché Kitty, sua madre, non riesce a dargliene. Per questo invidia un po’ Lavinia e Ivy May per il loro legame con Gertrude.

Qualche volta, quando sto con i Waterhouse, provo una specie di rammarico. Lavinia fa la prepotente con la madre, questo è vero, però tra di loro c’è un’intesa affettuosa che io non riesco a instaurare con Maude. Dopo che sto con loro qualche ora me ne vengo ben decisa a prendere sottobraccio Maude, come Gertrude fa con Lavinia. E stare di più con lei, leggerle qualche cosa, aiutarla nel cucito, tenerla in giardino con me, portarla in città.

Lavinia è una bambina molto fantasiosa e apparentemente sensibile — in realtà ci si accorge, ben presto, che la sua sensibilità è una maschera — dotata di una fortissima volontà: già a cinque anni riesce ad imporsi sui suoi genitori, che probabilmente la viziano in quanto primogenita.

Maude ha detto che si chiamano stelle cadenti ma che in realtà sono pezzi di qualche vecchia cometa che si incendiano, e per la precisione si chiamano meteoriti. Ma io so che cosa sono in realtà, e cioè degli angeli che inciampano mentre viaggiano per portarci i messaggi di Dio. Le loro ali lasciano delle strisce nel cielo finché non riescono a riprendere l’equilibrio.


Simon Field è il figlio del becchino — lavora anch’egli nel cimitero — con cui le due bambine fanno amicizia fin dal giorno del funerale della regina Vittoria. Ci fa vedere la storia da un’altra prospettiva, più smaliziata — nonostante la giovane età — perché appartenente a un membro della classe più umile.

Unica voce che non partecipa al coro, ma osserva tutto con una saggezza troppo grande per una bambina così piccola, è Ivy May con i suoi silenzi. Quando la madre le chiede perché parli così poco, la piccola risponde: «Ma quando io parlo, voi mi ascoltate.», lasciandola a bocca aperta per la sua maturità.
I racconti delle bambine sono i più lunghi, pieni di divagazioni, spesso innocenti ma che focalizzano candidamente l’attenzione su indizi importanti che ci fanno scoprire ciò che gli adulti hanno omesso.

Tracy Chevalier ha inserito fra i suoi personaggi di fantasia alcuni personaggi storici d’eccezione, come Emmeline Pankhurst, l’attivista alla guida del movimento suffragista inglese. La ricostruzione storica delle campagne delle suffragette inglesi — sebbene alterata per esigenze narrative — è accuratissima. Il tè del mercoledì da Kitty Coleman sembra — per la vivacità dei discorsi e l’attivismo delle sue partecipanti — una riunione analoga a quelle che si tenevano nei salotti delle sorelle Schlegel di Casa Howard di Edward Morgan Forster.
Ci sono, ovviamente, numerosi salti temporali, ma gli elementi degni di nota, gli incidenti o gli episodi cruciali, come il primo incontro/scontro al cimitero fra le due famiglie e Simon, vengono sviscerati da tutti i punti di vista, aggiungendo sempre nuovi tasselli al mosaico delle sensazioni e delle percezioni dei personaggi, con un caleidoscopio che piacerebbe tanto al Pirandello di Uno, Nessuno e Centomila. A volte si accusa, per questo motivo, la Chevalier di essere ripetitiva: in realtà, questa ripetizione con parole diverse ed elementi aggiuntivi degli episodi narrati serve a caratterizzare meglio i personaggi.

La traduzione è ottima, anche se per rendere giustizia ai libri di Tracy Chevalier bisognerebbe leggerli in lingua originale: nel passare da un personaggio all’altro si avverte ogni volta un modo di parlare differente, come se potessimo sentire le diverse “voci” dei personaggi con la loro inflessione linguistica, cogliendo non solo la classe sociale a cui appartengono, ma anche il loro carattere. Luciana Pugliese è riuscita a farci vedere questa differenza fra una “voce” e l’altra, anche se alcune sottigliezze devono necessariamente andare perse.

Un altro romanzo storico eccezionale per Tracy Chevalier, scritto con uno stile originalissimo. Uno spaccato dell’Inghilterra all’inizio del XX secolo guardato attraverso tanti occhi diversi e “cantato” dal coro variegato dei personaggi che escono a tutto tondo dalle pagine. Eccellente!

April 17,2025
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I had the audiobook only (I have really no idea why I picked this one up), so can’t provide any of the many, many quotes that made me laugh.

The tone of the book was wonderful. Very irreverent in some parts and very intentionally unintentionally funny – i.e. very uptight Victorian attitudes were written so stiffly that they made me giggle. For large parts, this book read like a satire.

And this is where my problem with the book lay: the very light tone narration (each character gets a turn to tell the story from their point of view in alternating chapters) didn’t quite fit the story.

We first meet all of the protagonists when two Victorian London families meet in a graveyard, having bought adjacent family plots, and fall out over the hideousness of the adornments they each bought for the graves: a huge urn on one and a grotesque angel on the other.

We then follow the families as their daughters strike up a close friendship and see how their lives unravel, as the angels fall, as one mother suffers from depression, there is an unwanted pregnancy, etc., the engagement in politics as one member joins the suffragettes, a murder that gets absolutely not talked about, and so on.

There are a plethora of serious issues that Chevalier takes up in her book, but they all seem to get glanced over.

For example, the cause of the suffragettes is criticised by the household staff as being of no use to them because they would not get the vote under what the suffragettes were proposing (votes for “some” women, but not all at this stage) and the way that the suffragettes are portrayed is outrageously self-indulgent and actually leads to catastrophe. Yet, I as a reader found it hard not to take issue with the portrayal because even that criticism was left largely unexplained. I had a hard time following the author’s choices in this one.

I was missing some complexity and depth in this book which left me feeling that this was more of an exercise in creative writing (of historical fiction) than an actual story that had a point.

Still, I laughed quite a bit at some of the characters.

Review first posted on my blog:
https://brokentuneblog.com/2021/07/05...
April 17,2025
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This was one of those stories that brought tears to my eyes at the end. It's an Edwardian tale of friendship, tragedy, loss, and recovery.

Some people say this book isn't plausible because friendships between a richer yet well-grounded girl, a less-rich but melodramatic girl, and a lowly grave-digger their age is highly unlikely. I would say, things happen when kids are involved. You never know who your friends will be.

I was little jarred when the story line, which is told by the point of view of all of the main characters, abruptly switched to one of the mothers (Kitty Coleman)all of a sudden jumping head-first into the burgeoning suffragette movement. However, it quickly became obvious this storyline was going to be irrevocably entwined in the novel's denouement.

The first night I started reading, I got through 238 pages with no trouble whatsoever. I felt something for all the characters, whether it was sadness, a kindred longing, or slight revulsion. That's my criteria for giving Five Stars -- living with the characters.

Highly recommended.


Lori Anderson

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April 17,2025
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"Non sarà mai contenta della sua vita, se ha troppe idee in testa", ha sentenziato la nonna. "Come te. L'ho sempre detto a mio figlio che tu non saresti mai stata felice. [...] E avevo ragione. A te manca sempre qualcosa, ma tutte le tue idee non ti sanno dire che cos'è che vuoi."

Londra, inizio 1900. È appena morta la regina Vittoria, con lei finisce un'epoca: il suo successore, il figlio Edoardo, non sembra essere amato tanto quanto lei. Richard e Kitty Coleman insieme alla figlia Maude si stanno preparando per andare al cimitero come gesto di lutto e di rispetto nei confronti della sovrana deceduta. Lì incontrano i loro vicini di tomba: la famiglia Waterhouse con le figlie Lavinia e Ivy May. Secondo i Coleman, l'angelo dei Waterhouse non è ben fatto e stona con la loro urna, che, per i Waterhouse, è davvero troppo ingombrante. Livy e Maude si piacciono all'istante, iniziano insieme ad esplorare il cimitero e conoscono Simon, figlio del sig. Field che scava le tombe. Le due diventano amiche e dopo qualche tempo anche vicine di casa, trascorrono così molto tempo insieme, quasi sempre a casa dei Waterhouse. Maude soffre molto per l'assenza della madre: Kitty ha prima dei problemi di salute, che la portano a stare molti mesi a letto, poi, dopo l'incontro con Caroline Black, riversa tutte le sue energie nella causa delle suffragette.

La narrazione copre circa una decina di anni. Ogni capitolo è raccontato dal punto di vista di uno dei personaggi ed è grazie a loro che veniamo a conoscenza dei vari avvenimenti. Ne esce quindi un romanzo a più voci, che costruisce molto bene la fine del periodo vittoriano, dandoci uno scorcio sulle suffragette e le loro attività per dare il diritto di voto alle donne e sull'arte funeraria, in particolare dei cimiteri.

Il romanzo è circolare: si apre con Maude e Livy al cimitero e la morte della regina Vittoria e si chiude con la perdita del re Edoardo ed entrambe lì al cimitero, più grandi di dieci anni e con una consapevolezza diversa alle spalle.

È il mio primo libro di Tracy Chevalier e mi è piaciuto molto il suo stile. Leggerò sicuramente altro di suo in futuro.

"Potevo solo pensare che fossero simili ai miei per la perdita della mamma: un vuoto doloroso e un senso di precarietà nei confronti della vita, per la scomparsa di qualcosa che avevo sempre ritenuto una sicurezza garantita. In quegli ultimi anni mamma si era mostrata distratta e distaccata, questo è vero, ma era pur sempre una persona viva. Lei era come un parafuoco, e ora che era stato improvvisamente rimosso sentivo sul volto il calore bruciante delle fiamme."
April 17,2025
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Un dramma a tante voci, ambientato nei primi dieci anni del ‘900, in una Londra piena di contrasti e cambiamenti. Moltissimi argomenti interessanti si dipanano tra le pagine, raccontati in ogni breve capitolo da uno dei personaggi, i componenti di due famiglie benestanti, legate alla formalità e alla morale conservatrice, le loro domestiche, alle prese con le difficoltà della vita quotidiana e poi un ragazzo che lavora in un cimitero e il direttore dello stesso. La trama però comincia a diventare interessante e coinvolgente circa a pagina 100, prima purtroppo il ritmo è lento e la narrazione noiosa e dispersiva. Per questo non riesco a dargli più di tre stelline, anche se un po’ mi dispiace perché ci sono parti davvero ben scritte e che fanno tanto pensare, soprattutto quelle relative alle suffragette e alla situazione della donna, nelle varie età e classi sociali.
April 17,2025
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If you read Kate Chopin's "The Awakening" in school and enjoyed it, then this book is for you. Set at the beginning of the 20th century, it deals with women's rights, growing up, control, class differences, and other changes in people's lives. The only disconcerting thing about the book is that it is told from different characters' perspectives, and it takes some time to get used to that. Definitely a good read!
April 17,2025
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Once again Tracy Chevalier weaves a tale of everyday life in a different time- takes us gently through the customs and mores that define a particular point in hostory. She also allows her characters to unfold, not from one single point of view or from an omnipotent observer, but each from their own perspective. Through her words, they each grow and evolve- even the most shallow of characters shows surprising depth. The descriptive quality, simple prose, multiple perspectives, all help the story unfold.

This period of English history is not one I know that much about, but I found the customs fascinating. (My knowledge of the suffragette movement in England was for a long time limited to the mother in Mary Poppins). I really feel that I learned a great deal about the customs of the time.

I am perhaps an odd duck, because I really like reading the acknowlegdements and afterwards in books. Chevalier made me smile when she wrote in hers:

"The acknowledgements is the only section of a novel that reveals the author's "normal" voice. As a result I wlways read them looking for clues that will shed light on writers and their working methods and lives, as well as their connections with the real world. I suspect some of them are written in code. Alas, however, there are no hidden meanings in this one-just an everyday voice that wants to express gratitude for help in several forms."
April 17,2025
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I have no idea how Tracy Chevalier does what she does, but man alive, does she do it well. It took about half a paragraph for me to jump feet first into Falling Angels and I didn't come back out again until it was over. The characters are fantastic, the plot carries you along so easily, and the writing and imagery is beautiful. My only complaint would be that this book did not seem to go quite as deep as some of Chevalier's other works, even with the limitless material offered by the topics of both women's rights and death. But it was an excellent read nonetheless!
April 17,2025
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Secondo il mio parere questo è il vero capolavoro della Chevalier. Leggerlo è stata una lotta contro il tempo, divorando le pagine.
La storia come sempre ambietata nel passato, in un momento particolare, la prima settimana di Gennaio del 1900. Siamo in Inghilterra. Due famiglie abbastanza diverse tra loro si incontrano/scontrano per la prima volta in un cimitero, perchè le rispettive tombe di famiglia sono contigue.
Da questo momento le loro vite rimarranno inesorabilmente intrecciate, loro malgrado. I personaggi incarnano le illusioni di questo nuovo secolo appena nato. Non mancheranno le figure anticonfromiste, e per questo più deegne di nota, come Gertrude Waterhouse. Non mancheranno i colpi di scena e il sacrificio di qualcuno, commevente ed inspiegabile.
Il ritratto che la Chevalier fa di quest'epoca è assolutamente fedele e lo rende uno spaccato perfetto di quel momento storico.
Quest'opera meravigliosa si finisce d'un fiato, perchè è talmente incalzante da non riuscire a staccarsene, ma lascia l'amaro in bocca, lascia un non so che di sofferto. L'immedesimazione è all'ordine "della pagina" ed è impossibile non lasciarsi trasportare.
Qui la Chevalier ha messo davvero tutto il sentimento possibile e questo sentimento viene restituito al lettore in ogni pagina.
April 17,2025
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I love everything Chevalier has written but this unique story set in Edwardian London has been a particular, long-time favorite. The story focuses on the friendship of two young girls from different backgrounds and includes several perspectives, including that of a gravedigger's son and an ardent suffragette. A well-researched piece of historical fiction and a gripping story.
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