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Straordinariamente brava la Chevalier anche in questo romanzo storico/sociale molto introspettivo e non solo per ciò che riguarda la scelta della struttura narrativa, una sorta di diario a POV alternati che coinvolge tutti i protagonisti, anche quelli minori. Una storia che presenta un plot tutto sommato sobrio ma che fa emergere, attraverso la voce e i comportamenti dei vari protagonisti i contrasti, le diversità, gli scontri, i pensieri, le interiorità, i disagi di ognuno di loro. Tutto si svolge in un arco di tempo piuttosto limitato: i dieci anni del breve regno Edoardiano (il romanzo inizia nel 1901 nel giorno della morte della regina Vittoria e finisce nel maggio del 1910 nel giorno della morte di Edoardo VII) che presenta i primi germogli di una modernità che scalpita per liberarsi dalle arcigne radici ideologiche vittoriane e questo scontro coinvolge e sconvolgerà, alla fine, due famiglie, due classi sociali diverse, due modi essere, di pensare che incarnano l'apertura ma anche la resistenza e il rifiuto del nuovo... E attraverso le loro vicende, anche tragiche, la Chevalier tocca tantissimi temi di questo decennio di storia inglese: i cambiamenti che si producono nelle idee, nei costumi, nei comportamenti, nella moda, il progresso, le nuove invenzioni. Ma sopratutto la presa di coscienza della donna che afferma il suo diritto, non solo al voto, ma anche allo studio, all’uso della sua intelligenza, alla sua sessualità. L'autrice lascia che siano i suoi personaggi a parlare – i Waterhouse, i Coleman, le bambine, due donne di servizio, la nonna Coleman aristocratica e snob, Simon il figlio del becchino. Ognuno ha la sua voce, la sua identità sociale riconoscibilissima, ognuno espone il suo punto di vista: rigido, frivolo, pungente, saggio, tacito, ribelle. Ognuno ci dice di sé e degli altri. A volte gli interventi sono brevissimi: una sola ma toccante riga per la sorellina di Livy, “Da sopra la sua spalla ho visto cadere una stella. Ero io.”...
Punto di incontro, punto di ritorno, il cimitero di Highgate, là dove la Londra degli inizi del ‘900 amava passeggiare e venerare i morti. Il cambiamento si produrrà anche lì...
Punto di incontro, punto di ritorno, il cimitero di Highgate, là dove la Londra degli inizi del ‘900 amava passeggiare e venerare i morti. Il cambiamento si produrrà anche lì...