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"Ah sì, ho sentito parlare di una rivoluzione, ma sono sempre stato troppo occupato in vita mia per farci caso. C'era sempre la terra".
Queste parole di Wang Lung possono riassumere il romanzo. Il legame strettissimo, materno, con la terra da quando si nasce fino alla morte rappresenta il filo conduttore delle vicende dell'esistenza del contadino Wang Lung e della sua famiglia. La storia prende il via dal matrimonio di Wang Lung con la schiava O Lan e trascorre poi narrando, con scrittura piana e scorrevole, le alterne vicende della famiglia. Il sottofondo storico è indefinito, a parte questo riferimento alla rivoluzione che fa pensare all'ambientazione ai primi del Novecento. Il finale è amaro, a sottolineare una cesura tra la vecchia generazione ed il mondo moderno. In complesso un buon romanzo, che si fa leggere d'un soffio. Unica nota dolente è la traduzione, pessima, e l'impaginazione, con ripetuti errori, salti di lettere e sillabe finali di parole in intere pagine, troppo trascurata.
Queste parole di Wang Lung possono riassumere il romanzo. Il legame strettissimo, materno, con la terra da quando si nasce fino alla morte rappresenta il filo conduttore delle vicende dell'esistenza del contadino Wang Lung e della sua famiglia. La storia prende il via dal matrimonio di Wang Lung con la schiava O Lan e trascorre poi narrando, con scrittura piana e scorrevole, le alterne vicende della famiglia. Il sottofondo storico è indefinito, a parte questo riferimento alla rivoluzione che fa pensare all'ambientazione ai primi del Novecento. Il finale è amaro, a sottolineare una cesura tra la vecchia generazione ed il mondo moderno. In complesso un buon romanzo, che si fa leggere d'un soffio. Unica nota dolente è la traduzione, pessima, e l'impaginazione, con ripetuti errori, salti di lettere e sillabe finali di parole in intere pagine, troppo trascurata.