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April 17,2025
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n  [...]mentre avanzava con tanta furia restava fermo, seguitando a schiantarsi intorno allo stesso punto.
E da questo pensiero scaturì una tristezza che non era soltanto sua. Era vecchia di secoli, di millenni. Scuoteva lui e innumerevoli altri, come un vento che passi tra l'erba.
Non c'era nulla di suo, non un solo gesto, un movimento, il suono di una voce, neppure quella tristezza, niente che appartenesse a qualcuno.
n


Stephen Lewis è diventato quasi per caso uno scrittore di romanzi per bambini, ha un solido e soddisfacente matrimonio e una piccola bambina di nome Kate, che viene amata e coccolata dai genitori. Mi insegna, chi conosce McEwan, che ad un certo punto qualcosa va storto. E infatti.
Quando Kate ha 3 anni viene rapita in un supermercato, e cercata poi ossessivamente da Stephen che tenta di arginare il panico con una caccia ossessiva e impulsiva, mentre la moglie cade in uno stato catatonico di dolore e cecità verso il mondo.

La storia si snoda dall'assunto che il tempo non scorra linearmente, che “Avvenimenti simultanei per qualcuno, possono apparire conseguenti per qualcun altro. Non esiste un “adesso” assoluto, universalmente accettato; [...]”. Ciò che esiste è invece il senso di oppressione che si scatena nell'età adulta, cancellando ogni forma e fuga di libertà dell'infanzia.
Il tema fondamentale è infatti quello dell'importanza di essere bambini sempre, e non nel modo grottesco e disperato in cui il migliore amico di Stephen regredisce sino a costruirsi una casa sull'albero, ma in modo equilibrato e calibrato. Una vita eccessivamente adulta come una vita eccessivamente infantile non possono che portare alla distruzione.
Mantenere nel tempo la percezione del proprio sé bambino è un lavoro faticoso ma remunerativo; è infatti l'infanzia l'unico luogo fatato dove il tempo non ha significato. Con la carriera, gli anni corrono via e la tensione aumenta, le responsabilità tirano la corda della felicità che eventualmente si spezzerà.
McEwan riesce a intrecciare queste belle riflessioni con un ulteriore snodo significativo, quello dell'essere contemporaneamente genitori e figli, di come tale posizione rimandi all'infanzia e alla maturità al contempo, pur non trovando mai posto insieme.
Il tempo stesso occupa un posto davvero significativo tra queste pagine; con la scrittura e lo stile di McEwan sembrano infatti allungarsi a tratti i nostri tempi di lettura e la qualità della concentrazione richiesta, quasi che con le parole McEwan ci indichi ciò che intende dire. Il tempo può scorrere in modo differente.
Potremmo forse definire Bambini nel tempo come una specie di storia di rivalsa, di rinascita, ma se è vero che per il protagonista la narrazione ha una qualche sorta di parabola ascendente, tutto ciò che lo contorna scende vertiginosamente verso la decadenza e il dolore.

Fondamentalmente è un libro bello, viscerale, duro e impegnativo. Ma remunerativo. Un po' come la costante ricerca di equilibrio tra libertà e responsabilità.
April 17,2025
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I always have the same reaction to McEwan's books: why does an author who can create passages about human disturbance and misery that ring so true insist upon adding elements into every novel that ring so false? Setting aside his formulaic plotting (barely plausible but not entirely ridiculous tragedy occurs, human relationships suffer - or don't - in the aftermath), why does McEwan throw in government ministers who wear short pants and freeze to death; or possibly-magical religious fanatics; or time-traveling, nearly aborted sons (although you gotta give him credit for spoofing himself in _Saturday_ for that misguided magical realism in _Child in Time_)?

McEwan is NOT a magical realist - his realism is too sharp and creditable while his magic is too clumsy and inane. So why disrupt wrenching, moving, difficult stories about the human condition with such silliness?
April 17,2025
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Терять — больно! Неважно, о чём вести речь… Терять — больно! Больно потерять ребёнка… Невыносимо больно! Терять себя — ещё больнее, когда путь назад полностью отрезан. Что делать? Сперва ты не сможешь поверить, потом придёшь в гнев, затем начнёшь торговаться, после впадёшь в депрессию, и наконец наступит смирение. Подобная шкала отрицания была разработана Элизабет Кюблер-Росс, применяемая в качестве инструмента для понимания чувств смертельно больных. Но потерять ребёнка, причём не зная, что с ним произошло, поскольку он исчез, едва ли не хуже, нежели знать о его гибели. Поэтому шкалу Кюблер-Росс не сможешь применить в полной мере. Что сделал Макьюэн? Он наполнил произведение так, чтобы главный герой продолжал жить с опустошённым сердцем, впав в апатию и не пытаясь начать всё заново. Однако, какими бы событиями Иэн не наполнял произведение, заново начать придётся.

(c) Trounin
April 17,2025
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Questo libro racconta la difficoltà da parte di una coppia di genitori a superare la perdita di una figlia. A differenza della perdita di una persona causata dalla morte, di cui tutti abbiamo esperienza e che quindi sappiamo affrontare, il libro narra un altro tipo di perdita che tutti conosciamo per sentito dire ma che poche persone hanno vissuto: la perdita causata dal rapimento. Paradossalmente, è più facile accettare la morte di una persona, piuttosto che il suo rapimento. In questo secondo caso, infatti, ogni azione, ogni gesto, è carico di tensione ed assume un particolare significato poiché potrebbe coincidere con il ritrovamento della persona scomparsa. Il libro ha uno stile narrativo talmente adeguato che riesce a descrivere (attraverso la narrazione degli eventi inframezzata da improvvisi 'salti nel tempo' fatti di ricordi, sogni e speranze) la difficoltà di superare un rapimento, e a far provare al lettore i sentimenti che invadono i genitori: in un primo momento stordimento, concitazione, ansia, rabbia e impotenza, fino ad arrivare a rassegnazione, accettazione e ritorno alla vita. Concludendo, il libro è scritto in maniera talmente coerente con l'argomento che, alla fine, ne assorbe le sue caratteristiche: argomento difficile, libro non scorrevole.
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