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Arimo!!!!!!!
Fermi tutti!
Chi mi aveva detto che questo era un libro si rimangi subito le parola!!
Non si prendono in giro così le persone.
Io, invece, ve lo dico chiaro e tondo:
non è assolutamente un romanzo, non è un libro ma è un esperienza; qualcosa in cui una volta entrato non sai se ne uscirai.
Non sto scherzando.
Qui si va oltre al meccanico movimento dell’aprire un libro; oltre al godimento dell’entrare dentro ad una storia, legare con i suoi personaggi e trarne tutte le riflessioni del caso; qui si va oltre all’atto di arrivare alla parola"FINE" perché anche quando la vedi stampata senti che non è nient’altro che una parola messa lì e non ha alcun senso reale perché è chiaro che non finisce lì.
Chiuso il libro so che questo non è una addio ma un certo arrivederci.
Ogni parola è un solco appena scavato.
Ogni paragrafo un angolo da scoprire.
Ne ho sentito parlare per anni come fosse qualcosa per adepti di un’oscura congrega di lettori. Leggerlo avrebbe significato passare ad un livello superiore.
In realtà, non sento di essere andata oltre ma, anzi, mi sento come incastrata in uno spazio con tanti puntini di sospensione........
..................
Venti pagine di farneticanti annotazioni manoscritte.
Settanta in Word (carattere 10.5- Trebuchet M).
Eppure è così difficile rendere un’idea.
“In questi tempi chimicamente tormentati”
Potrei partire da due edifici: l'ETA, l’accademia di tennis posta s’una collina e l'attigua ENNET, casa di recupero per dipendenze.
Oppure potrei partire dalla stramba famiglia Incandenza o da una pellicola pericolosa la cui visione imprigiona chi ne cade vittima.
Potrei partire dall’Experialismo o dal separatismo canadese e strani terroristi in carrozzina.
Un mondo futuro dove le multinazionali si impossessano anche del Tempo che diventa Sponsorizzato; così, ad esempio, il 2008 non si chiamerà più così ma “Anno del Pannolone per Adulti Depend”.
Nulla non so da dove partire.
Così comincerò a farneticare....
.....
So solo che prima esisteva l’Uomo con un mondo interiore fatto di immagini e pensieri da domare. Poi è arrivato David Foster Wallace ed ha aperto una porticina e come spiritelli questi pensieri travestiti da caratteri alfabetici hanno formato parole, riflessioni, riversandosi nelle pagine e nella vita di chi ha varcato questo cancello.
Prima esisteva il Romanzo.
Poi Wallace lo ha ignorato ed ha ridisegnato la Letteratura.
E’ un mondo nuovo dove la percezione di sé (del proprio corpo, del corpo altrui, degli oggetti, degli eventi...) è come una mappa del tesoro da decifrare perché parla una lingua di simboli che nessuno scrittore aveva mai pensato.
Tutto era già scritto ma niente mai è stato scritto così.
Questa visione futura di un mando corrotto, dove chi sta in alto è schiacciato dalla pressione di primeggiare e chi striscia al di sotto si divincola cercando l’uscita.
Le dipendenze che attanagliano tutti e una società, quella occidentale, che si crede libera ed è invece palesemente incapace di scegliere autonomamente.
Io credo fermamente nella magia delle parole.
Cos'è un’opera Letteraria se non una Voce che ti sta parlando?
Non un semplice suono ma un brivido di riconoscimento.
Ecco cosa Wallace mi ha detto a questa prima lettura----
Non era questo il mondo che volevamo.
Ora lo sappiamo.
Ma questo è il mondo in cui ci ritroviamo.
Padri assenti e madri castranti.
Scenari dove ognuno si muove nel proprio scontento rifugiandosi in un’intimità ossessiva.
Corpi menomati, menti ferite.
In fondo siamo tutti alla ricerca di vie di fuga:
un nuovo tipo di droga?
Un’esistenza che si circoscrive alla competizione e alla celebrazione dell’IO?
Tutto tende alla sospensione un annullamento del sè.
Ecco perchè l’Intrattenimento cattura l’Uomo.
Perchè solo così l'Uomo contemporaneo riesce ad essere felice...
Una società frigida, bloccata tra due scomode dimensioni:
in fondo siamo tutti fuori posto o forse siamo solo le vittime di un’infinita creazione di scherzi?
” Una sfocatura più deformante che confusa. Basta stringersi il cuore tutte le notti. Sembra l’uscita della gabbia ma sono le sbarre. Le trappole del pomeriggio. L’entrata dice USCITA. Non c’è un’uscita (...)In qualche modo la gabbia è entrata dentro di lei. L’ingenuità della cosa sfugge al suo controllo. Il Divertente si è ormai staccato dal Troppo. Ha perso la capacità di mentire a se stessa riguardo alla possibilità di smettere, e anche su quanto le piaccia ancora.”
[Avrei un miliardo di altre cose da dire ma per ora mi fermo qui]
Fermi tutti!
Chi mi aveva detto che questo era un libro si rimangi subito le parola!!
Non si prendono in giro così le persone.
Io, invece, ve lo dico chiaro e tondo:
non è assolutamente un romanzo, non è un libro ma è un esperienza; qualcosa in cui una volta entrato non sai se ne uscirai.
Non sto scherzando.
Qui si va oltre al meccanico movimento dell’aprire un libro; oltre al godimento dell’entrare dentro ad una storia, legare con i suoi personaggi e trarne tutte le riflessioni del caso; qui si va oltre all’atto di arrivare alla parola"FINE" perché anche quando la vedi stampata senti che non è nient’altro che una parola messa lì e non ha alcun senso reale perché è chiaro che non finisce lì.
Chiuso il libro so che questo non è una addio ma un certo arrivederci.
Ogni parola è un solco appena scavato.
Ogni paragrafo un angolo da scoprire.
Ne ho sentito parlare per anni come fosse qualcosa per adepti di un’oscura congrega di lettori. Leggerlo avrebbe significato passare ad un livello superiore.
In realtà, non sento di essere andata oltre ma, anzi, mi sento come incastrata in uno spazio con tanti puntini di sospensione........
..................
Venti pagine di farneticanti annotazioni manoscritte.
Settanta in Word (carattere 10.5- Trebuchet M).
Eppure è così difficile rendere un’idea.
“In questi tempi chimicamente tormentati”
Potrei partire da due edifici: l'ETA, l’accademia di tennis posta s’una collina e l'attigua ENNET, casa di recupero per dipendenze.
Oppure potrei partire dalla stramba famiglia Incandenza o da una pellicola pericolosa la cui visione imprigiona chi ne cade vittima.
Potrei partire dall’Experialismo o dal separatismo canadese e strani terroristi in carrozzina.
Un mondo futuro dove le multinazionali si impossessano anche del Tempo che diventa Sponsorizzato; così, ad esempio, il 2008 non si chiamerà più così ma “Anno del Pannolone per Adulti Depend”.
Nulla non so da dove partire.
Così comincerò a farneticare....
.....
So solo che prima esisteva l’Uomo con un mondo interiore fatto di immagini e pensieri da domare. Poi è arrivato David Foster Wallace ed ha aperto una porticina e come spiritelli questi pensieri travestiti da caratteri alfabetici hanno formato parole, riflessioni, riversandosi nelle pagine e nella vita di chi ha varcato questo cancello.
Prima esisteva il Romanzo.
Poi Wallace lo ha ignorato ed ha ridisegnato la Letteratura.
E’ un mondo nuovo dove la percezione di sé (del proprio corpo, del corpo altrui, degli oggetti, degli eventi...) è come una mappa del tesoro da decifrare perché parla una lingua di simboli che nessuno scrittore aveva mai pensato.
Tutto era già scritto ma niente mai è stato scritto così.
Questa visione futura di un mando corrotto, dove chi sta in alto è schiacciato dalla pressione di primeggiare e chi striscia al di sotto si divincola cercando l’uscita.
Le dipendenze che attanagliano tutti e una società, quella occidentale, che si crede libera ed è invece palesemente incapace di scegliere autonomamente.
Io credo fermamente nella magia delle parole.
Cos'è un’opera Letteraria se non una Voce che ti sta parlando?
Non un semplice suono ma un brivido di riconoscimento.
Ecco cosa Wallace mi ha detto a questa prima lettura----
Non era questo il mondo che volevamo.
Ora lo sappiamo.
Ma questo è il mondo in cui ci ritroviamo.
Padri assenti e madri castranti.
Scenari dove ognuno si muove nel proprio scontento rifugiandosi in un’intimità ossessiva.
Corpi menomati, menti ferite.
In fondo siamo tutti alla ricerca di vie di fuga:
un nuovo tipo di droga?
Un’esistenza che si circoscrive alla competizione e alla celebrazione dell’IO?
Tutto tende alla sospensione un annullamento del sè.
Ecco perchè l’Intrattenimento cattura l’Uomo.
Perchè solo così l'Uomo contemporaneo riesce ad essere felice...
Una società frigida, bloccata tra due scomode dimensioni:
in fondo siamo tutti fuori posto o forse siamo solo le vittime di un’infinita creazione di scherzi?
” Una sfocatura più deformante che confusa. Basta stringersi il cuore tutte le notti. Sembra l’uscita della gabbia ma sono le sbarre. Le trappole del pomeriggio. L’entrata dice USCITA. Non c’è un’uscita (...)In qualche modo la gabbia è entrata dentro di lei. L’ingenuità della cosa sfugge al suo controllo. Il Divertente si è ormai staccato dal Troppo. Ha perso la capacità di mentire a se stessa riguardo alla possibilità di smettere, e anche su quanto le piaccia ancora.”
[Avrei un miliardo di altre cose da dire ma per ora mi fermo qui]