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Invariavelmente Bom
Um livro que foge ao estilo habitual de Ken Follet, mas que é invariavelmente bom.
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Community Reviews
Rating(4 / 5.0, 99 votes)
5 stars
31(31%)
4 stars
33(33%)
3 stars
35(35%)
2 stars
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1 stars
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99 reviews
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14/03/2019 (*)
Nel bianco ha la sovracopertina completamente bianca. Nomen omen. O almeno, la mia edizione con copertina rigida in cartonato (nera - sottile riferimento al'unione di tenebra e luce?) è avvolta da questa sovracopertina candidamente bianca.
Comunque sia, questa sovracopertina all-white stava da tempo immemorabile a guardarmi dalla mensola dedicata a tutti quei libri comprati e mai letti, che come piccoli orfanelli attendono trepidanti un pò di attenzione. Comprati non è forse il termine giusto: pervenuti, giacché non ho memoria di averli comprati tutti. Regali, magari. O prestiti a lungo, lungo termine.
Non ho grande stima dei cosidetti thriller, di quei libri di rapida lettura e facile presa che si prestano molto bene per essere letti in ben determinati contesti: una sdraio al mare, il sedile di un treno o di un aereo. Non ne ho grande stima perchè, generalmente, rappresentano una narrativa di infima qualità; tutt'al più, buona per un pò di svago e rilassamento mentale.
Orbene, questo era proprio quello che cercavo: è il momento giusto per prendere in mano quella sovracopertina ossessivamente bianca che rimandava a quel titolo così nettamente acromatico, mi sono detto qualche giorno fa.
Non è che io abbia chissà quali competenze letterarie né un gusto così sopraffino. Non sono nemmeno un lettore snobistico e nemmeno possiedo una cultura davvero superiore.
Tuttavia, per Dio, questo libro fa veramente cacare.
Direi che è sostanzialmente illeggibile, di una incomprensione che proviene dalla sua indecente piattezza, sintomo di un rigetto che non è dovuto alla fatica nella lettura ma proprio alla repulsione di fronte al regresso culturale che rappresenta.
La prima parte è imbarazzante. Vorrebbe essere un qualcosa di preparatorio e propedeutico a quello che verrà dopo, come la semina sta alla mietitura o la potatura alla vendemmia. Invece è una imbarazzante carrellata di personaggi caricaturali, stereotipi in forma umana, privi di qualunque spessore, interesse o profondità caratteriale. A peggiorare le cose, le pagine sono percosse da un venticello fastidioso e continuo di allusioni sessuali che nulla centrano, che niente incidono, che affatto importano e che, con una certa imbarazzante morbosità, emergono senza segnali premonitori ogni due per tre, fanno capolino ammiccanti, in modo del tutto improprio e senza che nessuno senta la necessità della loro comparsata, men che meno ai fini della trama. Sono come quei banner pubblicitari che ti spuntano nell'angolo dello schermo del PC mentre stai leggendo qualcosa. Purtroppo non avevo con me AdBlock.
Comunque, la trama. La trama è inconsistente e leggera, leggera come un sipario di carta velina tenuto appesa a qualcosa di solido da fili narrativi così sottili e inconsistenti che solo il mestiere (da scribacchino scafato e ultrasessantenne) che emerge nella seconda parte li tiene interi, lì a sorreggere il quasi nulla che sta sotto.
La trama è una sequela di fortunati (o sfortunati) eventi che magicamente si combinano, contro ogni logica raziocinante, contro ogni aspettativa che il buon cinico e lo spietato realista che sono in ognuno di noi si auspicherebbe. E' un florilegio di piattume. In molti punti si sfiora involontariamente il ridicolo; in qualche punto, dove si vorrebbe solleticare il ridicolo, si sfiora il disagio.
E' il male della banalità (cit.).
In realtà, a esser rigorosi, è solo la storia del furto di un virus letale da un laboratorio scozzese che entra in collisione con la storia della famiglia del Mulino Bianco in temporanea confusione che a sua volta collide contro la storia di una persistente incomprensibile e ristagnante atmosfera di sesso represso che a sua volta confligge con la storia di una perturbazione metereologica di rara intensità che cala sulla festa comandata più sentita dell'anno (Natale) che infine implode in sé stessa (la storia), collassando in un informe guazzabuglio di banalità.
In questa disastrosa cornice di deficienza letteraria, dove non c'è una cosa che sia una messa giù bene, a modo e con criterio, si giunge più o meno alla morte del libro. All'asfissia della cultura e della lettura, come spazio intimo e privato per la riflessione, l'otium o anche solo la distrazione. Nemmeno al cesso un libro del genere risulta utile.
Forse il bianco rappresenta il contenuto della cornice: non la neve della Scozia, ma quello che vedreste se poteste sporgervi, da turisti, oltre il parapetto che delimita la fine dell'Universo.
Il nulla. O, qualunque cosa sia, una cosa che gli assomiglia molto.
Eppure il Follett che avevo letto da ragazzo ne La cruna dell'ago mi pareva altra cosa. Forse sono invecchiato male io. O forse non c'è più niente da dire, e sarebbe meglio appendere il calamo al chiodo.
In ogni caso, questa vaccata cosmica finisce di diritto nel mio personalissimo angolo-della-vergogna, categoria libresca a parte che, al di fuori dell'etichetta virtuale, fisicamente corrisponde a quella pila di libri che tengo a impolverare sotto la scrivania giacché mi vergogno di esporli e di cui non mi sbarazzo.
A imperitura memoria della mia dabbenaggine e della mia ignoranza.
Una cacata sesquipedale.
Nel bianco ha la sovracopertina completamente bianca. Nomen omen. O almeno, la mia edizione con copertina rigida in cartonato (nera - sottile riferimento al'unione di tenebra e luce?) è avvolta da questa sovracopertina candidamente bianca.
Comunque sia, questa sovracopertina all-white stava da tempo immemorabile a guardarmi dalla mensola dedicata a tutti quei libri comprati e mai letti, che come piccoli orfanelli attendono trepidanti un pò di attenzione. Comprati non è forse il termine giusto: pervenuti, giacché non ho memoria di averli comprati tutti. Regali, magari. O prestiti a lungo, lungo termine.
Non ho grande stima dei cosidetti thriller, di quei libri di rapida lettura e facile presa che si prestano molto bene per essere letti in ben determinati contesti: una sdraio al mare, il sedile di un treno o di un aereo. Non ne ho grande stima perchè, generalmente, rappresentano una narrativa di infima qualità; tutt'al più, buona per un pò di svago e rilassamento mentale.
Orbene, questo era proprio quello che cercavo: è il momento giusto per prendere in mano quella sovracopertina ossessivamente bianca che rimandava a quel titolo così nettamente acromatico, mi sono detto qualche giorno fa.
Non è che io abbia chissà quali competenze letterarie né un gusto così sopraffino. Non sono nemmeno un lettore snobistico e nemmeno possiedo una cultura davvero superiore.
Tuttavia, per Dio, questo libro fa veramente cacare.
Direi che è sostanzialmente illeggibile, di una incomprensione che proviene dalla sua indecente piattezza, sintomo di un rigetto che non è dovuto alla fatica nella lettura ma proprio alla repulsione di fronte al regresso culturale che rappresenta.
La prima parte è imbarazzante. Vorrebbe essere un qualcosa di preparatorio e propedeutico a quello che verrà dopo, come la semina sta alla mietitura o la potatura alla vendemmia. Invece è una imbarazzante carrellata di personaggi caricaturali, stereotipi in forma umana, privi di qualunque spessore, interesse o profondità caratteriale. A peggiorare le cose, le pagine sono percosse da un venticello fastidioso e continuo di allusioni sessuali che nulla centrano, che niente incidono, che affatto importano e che, con una certa imbarazzante morbosità, emergono senza segnali premonitori ogni due per tre, fanno capolino ammiccanti, in modo del tutto improprio e senza che nessuno senta la necessità della loro comparsata, men che meno ai fini della trama. Sono come quei banner pubblicitari che ti spuntano nell'angolo dello schermo del PC mentre stai leggendo qualcosa. Purtroppo non avevo con me AdBlock.
Comunque, la trama. La trama è inconsistente e leggera, leggera come un sipario di carta velina tenuto appesa a qualcosa di solido da fili narrativi così sottili e inconsistenti che solo il mestiere (da scribacchino scafato e ultrasessantenne) che emerge nella seconda parte li tiene interi, lì a sorreggere il quasi nulla che sta sotto.
La trama è una sequela di fortunati (o sfortunati) eventi che magicamente si combinano, contro ogni logica raziocinante, contro ogni aspettativa che il buon cinico e lo spietato realista che sono in ognuno di noi si auspicherebbe. E' un florilegio di piattume. In molti punti si sfiora involontariamente il ridicolo; in qualche punto, dove si vorrebbe solleticare il ridicolo, si sfiora il disagio.
E' il male della banalità (cit.).
In realtà, a esser rigorosi, è solo la storia del furto di un virus letale da un laboratorio scozzese che entra in collisione con la storia della famiglia del Mulino Bianco in temporanea confusione che a sua volta collide contro la storia di una persistente incomprensibile e ristagnante atmosfera di sesso represso che a sua volta confligge con la storia di una perturbazione metereologica di rara intensità che cala sulla festa comandata più sentita dell'anno (Natale) che infine implode in sé stessa (la storia), collassando in un informe guazzabuglio di banalità.
In questa disastrosa cornice di deficienza letteraria, dove non c'è una cosa che sia una messa giù bene, a modo e con criterio, si giunge più o meno alla morte del libro. All'asfissia della cultura e della lettura, come spazio intimo e privato per la riflessione, l'otium o anche solo la distrazione. Nemmeno al cesso un libro del genere risulta utile.
Forse il bianco rappresenta il contenuto della cornice: non la neve della Scozia, ma quello che vedreste se poteste sporgervi, da turisti, oltre il parapetto che delimita la fine dell'Universo.
Il nulla. O, qualunque cosa sia, una cosa che gli assomiglia molto.
Eppure il Follett che avevo letto da ragazzo ne La cruna dell'ago mi pareva altra cosa. Forse sono invecchiato male io. O forse non c'è più niente da dire, e sarebbe meglio appendere il calamo al chiodo.
In ogni caso, questa vaccata cosmica finisce di diritto nel mio personalissimo angolo-della-vergogna, categoria libresca a parte che, al di fuori dell'etichetta virtuale, fisicamente corrisponde a quella pila di libri che tengo a impolverare sotto la scrivania giacché mi vergogno di esporli e di cui non mi sbarazzo.
A imperitura memoria della mia dabbenaggine e della mia ignoranza.
Una cacata sesquipedale.
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https://www.instagram.com/p/BCTcSIgRt...
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It's poignant reading a book about a virus. Written in 2004, but reading it in 2020 gives it a lot of impact! I've read almost everything that Ken Follett has ever written. And while it did not rank as high for me as some of his others, his master storytelling still puts it head and shoulders among many other writers' books.
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καταιγιστική δράση,σε σημείο να μην αφήνεις το βιβλίο από τα χέρια....μα δυστυχώς όχι στην έκταση που θα επιθυμούσα....μέχρι τα μισά του βιβλίου,ωραία στήνει την ιστορία ο Φόλλετ,μα σε κάνει να αδημονείς πότε επιτέλους θα αρχίσει ό,τι υπόσχεται το οπισθόφυλλο του βιβλίου...οι ήρωες επίσης λίγο άτεχνα δομημένοι,με αρκετά κλισέ μέσα στο όλο στόρυ...
Εγώ όμως γενικά το ευχαριστήθηκα καθώς συνέπεσα να το διαβάζω σε παγερό χριστουγεννιάτικο καταχείμωνο,όπως περιγράφει και ο Φόλλετ....ενα βιβλίο για χαλάρωση και ψυχαγωγία εν μέσω διακοπών!
Εγώ όμως γενικά το ευχαριστήθηκα καθώς συνέπεσα να το διαβάζω σε παγερό χριστουγεννιάτικο καταχείμωνο,όπως περιγράφει και ο Φόλλετ....ενα βιβλίο για χαλάρωση και ψυχαγωγία εν μέσω διακοπών!
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n n
A deadly virus called Madoba-2 and the world at risk of a pandemic. This was more than enough for me to pick this book to read.
COVID-19 pandemic and the quest to find out the initial source of the infection led to the spread of multiple conspiracy theories. Books like The Eyes of Darkness by Dean Koontz and whiteout again became bestsellers, making many people like me pick it up for reading.
This is a thriller which deals with medical research, viruses, and bioterrorism. Twelve of the deadly virus sample goes missing from a high-security lab during a blizzard. Some terrorists are ready to pay a considerable amount for getting their hands on it. How the virus was stolen from the lab and whether the villains will be successful in using the virus for bioterrorism form the plot of this novel by Ken Follet.
n What I learned from this book n
n 1) Madoba-2n
Madoba-2 is the name of the fictional virus in this book. The author says that it is a variant of the ebola virus. He also says that it is an airborne virus that is spread via droplet infection. The author tells us what all problems a virus of such high virulence can cause to the world.
n 2) Complicated relationship between Laboratory staff and the animals they work with n
This is a vital topic that needs discussion. Oxford University researchers found out the importance of this topic and did multiple studies on it. Their studies said that conducting seminars for the research team, including the caregivers, and providing support related to animal deaths and euthanasia, which is inevitable in most research involving animals, will be very helpful for them. Ken Follet is also touching this important and sensitive topic in this novel.
n 3) Public safety vs protecting the reliability and good name of MNC’s n
This is a very contentious topic discussed in this book. When some big research done by an MNC giant goes entirely wrong, which keeps the lives of millions of people at risk, they should be contrite and try to protect innocent people's lives by disclosing all the details that will help save their lives. They should never covertly deal with the matter without disclosing anything to the public to protect the company's reputation. Humanity is more important than money and reputation.
n My favourite three lines from this book n
n What could have been better?n
It is strange how the Madoba-2 virus was confined between the four walls of a laboratory without causing any epidemic, especially after the author says that it is a very lethal virus with a human mortality rate of 100%. I felt that the author dealt with the virus's scientific aspects in a docile manner without giving proper explanations. Comparison of Madoba-2 and ebola was also made similarly. A little more description from the author's side regarding the virus on the above aspects to edify the readers might have easily solved this problem.
n Rating n
3/5 Historical fiction is the first word that comes to our mind when we hear the word Ken Follett. Follet managed to write a good suspense thriller that will satisfy most readers.
A deadly virus called Madoba-2 and the world at risk of a pandemic. This was more than enough for me to pick this book to read.
COVID-19 pandemic and the quest to find out the initial source of the infection led to the spread of multiple conspiracy theories. Books like The Eyes of Darkness by Dean Koontz and whiteout again became bestsellers, making many people like me pick it up for reading.
This is a thriller which deals with medical research, viruses, and bioterrorism. Twelve of the deadly virus sample goes missing from a high-security lab during a blizzard. Some terrorists are ready to pay a considerable amount for getting their hands on it. How the virus was stolen from the lab and whether the villains will be successful in using the virus for bioterrorism form the plot of this novel by Ken Follet.
n What I learned from this book n
n 1) Madoba-2n
Madoba-2 is the name of the fictional virus in this book. The author says that it is a variant of the ebola virus. He also says that it is an airborne virus that is spread via droplet infection. The author tells us what all problems a virus of such high virulence can cause to the world.
"She could hardly bear to think about the consequences if the Madoba-2 virus somehow escapes. It was highly infectious, spreading fast through coughs and sneezes, and it was fatal."
n 2) Complicated relationship between Laboratory staff and the animals they work with n
This is a vital topic that needs discussion. Oxford University researchers found out the importance of this topic and did multiple studies on it. Their studies said that conducting seminars for the research team, including the caregivers, and providing support related to animal deaths and euthanasia, which is inevitable in most research involving animals, will be very helpful for them. Ken Follet is also touching this important and sensitive topic in this novel.
"Laboratory staff really named the creatures they worked with. They were kind to the subjects of their experiments. But they did not allow themselves attached to the animals that were going to be killed. However, Michael had given this rabbit an identity and treated it as a pet."
n 3) Public safety vs protecting the reliability and good name of MNC’s n
This is a very contentious topic discussed in this book. When some big research done by an MNC giant goes entirely wrong, which keeps the lives of millions of people at risk, they should be contrite and try to protect innocent people's lives by disclosing all the details that will help save their lives. They should never covertly deal with the matter without disclosing anything to the public to protect the company's reputation. Humanity is more important than money and reputation.
“Could we concentrate for now on public safety? But you are not just worried about the public. You want to protect the company and your precious professor Oxenberg."
n My favourite three lines from this book n
“The fact that someone lives alone doesn’t make them a nutcase. Does it?”
“Action always bucked her up and the peace-work is the best sort of action”
“Intuition should never be ignored.” n
n What could have been better?n
It is strange how the Madoba-2 virus was confined between the four walls of a laboratory without causing any epidemic, especially after the author says that it is a very lethal virus with a human mortality rate of 100%. I felt that the author dealt with the virus's scientific aspects in a docile manner without giving proper explanations. Comparison of Madoba-2 and ebola was also made similarly. A little more description from the author's side regarding the virus on the above aspects to edify the readers might have easily solved this problem.
n Rating n
3/5 Historical fiction is the first word that comes to our mind when we hear the word Ken Follett. Follet managed to write a good suspense thriller that will satisfy most readers.
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3'5 ⭐
El libro en general está bien, pero hay varios motivos por los que no le he dado cuatro estrellas, incluso en algún que otro momento he pensado en darle incluso 2⭐.
La historia nos habla del robo de un virus mortal llamado Madoba-2 el cual no tiene cura y como nuestra protagonista intenta resolver el misterio. Debo decir que la novela es lenta durante la primera mitad del libro, y aunque no es la mejor obra de Ken Follet, está aceptable. La última parte cuando empieza la acción es brutal.
Pero desgraciadamente creo que eso es lo único bueno, porque hay algo que a mí me dio mucho cringe y que por culpa de eso casi dejo el libro. Creo que era innecesario poner un interés amoroso para la protagonista en este libro, no pinta nada, no soluciona absolutamente nada, simplemente da cringe. Y por otro lado, también es innecesario el romance entre hermanastros que hay en el libro. Hay capítulos que solo narran como dos adolescentes hormonados intentan mantener relaciones sexuales, capítulos que no aportan nada a la trama. Y sin contar el interés romántico de la protagonista... Por favor... Yo no podría salir con una persona que tiene la mentalidad de mi abuelo sinceramente, y es más, como la protagonista puede tener 40 años, y ser tan infantil haciendo comentarios sobre cuánto le "agrada sexualmente" su interés.
El libro en general está bien, pero hay varios motivos por los que no le he dado cuatro estrellas, incluso en algún que otro momento he pensado en darle incluso 2⭐.
La historia nos habla del robo de un virus mortal llamado Madoba-2 el cual no tiene cura y como nuestra protagonista intenta resolver el misterio. Debo decir que la novela es lenta durante la primera mitad del libro, y aunque no es la mejor obra de Ken Follet, está aceptable. La última parte cuando empieza la acción es brutal.
Pero desgraciadamente creo que eso es lo único bueno, porque hay algo que a mí me dio mucho cringe y que por culpa de eso casi dejo el libro. Creo que era innecesario poner un interés amoroso para la protagonista en este libro, no pinta nada, no soluciona absolutamente nada, simplemente da cringe. Y por otro lado, también es innecesario el romance entre hermanastros que hay en el libro. Hay capítulos que solo narran como dos adolescentes hormonados intentan mantener relaciones sexuales, capítulos que no aportan nada a la trama. Y sin contar el interés romántico de la protagonista... Por favor... Yo no podría salir con una persona que tiene la mentalidad de mi abuelo sinceramente, y es más, como la protagonista puede tener 40 años, y ser tan infantil haciendo comentarios sobre cuánto le "agrada sexualmente" su interés.
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A deadly virus is stolen from the vaults of a drug company in Scotland. Can the Facility Director (a gorgeous 36-year-old former policewoman who is secretly in love with her boss (the shy but brilliant professor who founded the company)) catch the thieves and avert a terrorist plot to spread worldwide plague? On Christmas Eve? In a blizzard? With her mother in the car?
Follett is a magician, skillfully mixing thriller and soap opera with dashes of sex and violence. I can't quite figure out how he breathes so much life into these standard-issue characters or makes me care so much about them. A Grand Master of direct, blatant prose and edge-of-the-cliff suspense in top form.
Follett is a magician, skillfully mixing thriller and soap opera with dashes of sex and violence. I can't quite figure out how he breathes so much life into these standard-issue characters or makes me care so much about them. A Grand Master of direct, blatant prose and edge-of-the-cliff suspense in top form.
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Not the best Ken Follett book I ever read, but it was still a nice read. I would recommend reading this book if you're waiting at a airport, in a doctor's office, or some such, or if you're bored and sick and want something to read after you're sick of watching TV. Not that this book sucked, but it could have used more. The idea was very good, but it fell flat on delivery in some places, and the ending was a bit cliched. If Ken had put in more detail and thought, this book would have delivered better. I'd say three and a half stars is a fair rating for this book.
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I took this book in my hands to give myself some off-time from an array of unfinished non-fiction. And, to that purpose, this did not disappoint me. I finished in one night.
A deadly virus (sorry, but the premise is not that threatening anymore, seeing that we are among one now) is in the hands of the villain. A 60 year old head, head of a biotech company, is in love with his 30 year old security head - and well, she is too. So, how does that love story pan out amidst this chaos of killer virus robbery? And how well does the Scotland winter weather help in it?
Grab this for an aeroplane ride or when you broke-up with that toxic bf of yours and want to hook up with another one - this will perhaps serve as an eye opener.
A deadly virus (sorry, but the premise is not that threatening anymore, seeing that we are among one now) is in the hands of the villain. A 60 year old head, head of a biotech company, is in love with his 30 year old security head - and well, she is too. So, how does that love story pan out amidst this chaos of killer virus robbery? And how well does the Scotland winter weather help in it?
Grab this for an aeroplane ride or when you broke-up with that toxic bf of yours and want to hook up with another one - this will perhaps serve as an eye opener.
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Ένα απομομωμένο σπίτι στο βουνό, μια σφοδρή χιονοθύελλα, ένας επιστήμονας που θέλει να περάσει τις γιορτές των Χριστουγέννων με την οικογένειά του και μια υπεύθυνη ασφαλείας μιας φαρμακευτικής εταιρείας που θέλει να προστατέψει τον εργοδότη της και το φαρμακο του μας δίνουν ένα υπέροχο βιβλίo που τα περιέχει ολα. Δράση, περιπέτεια, ένταση, αγωνία, έρωτα, μεγάλες αναφορές στους οικογενειακούς δεσμούς και πόσο εύθραυστοι αυτοί είναι η μπορεί να γίνουν, καθώς και φόβο για το αύριο.
Η αλήθεια είναι ότι ενώ η δράση ξεκινά από την αρχή και εκεί που νομίζεις ότι η πλοκή του βιβλίου ρίχνει τους ρυθμούς, από ένα σημείο και μετά δεν μπορείς να το σταματήσεις. Γίνεται τόσο γρήγορο που η αγωνία, η ένταση και οι κινηματογραφικές σκηνές δράσης του αποδεικνύουν ότι ο Ken Follet είναι δεξιοτέχνης στο είδος του καθώς μπορεί με μεγάλη επιτυχία να γράψει τα πάντα.
Η αλήθεια είναι ότι ενώ η δράση ξεκινά από την αρχή και εκεί που νομίζεις ότι η πλοκή του βιβλίου ρίχνει τους ρυθμούς, από ένα σημείο και μετά δεν μπορείς να το σταματήσεις. Γίνεται τόσο γρήγορο που η αγωνία, η ένταση και οι κινηματογραφικές σκηνές δράσης του αποδεικνύουν ότι ο Ken Follet είναι δεξιοτέχνης στο είδος του καθώς μπορεί με μεγάλη επιτυχία να γράψει τα πάντα.
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Muy bueno, es le primer libro que leo de Follett diferente de la novela histórica de los pilares, y me ha gustado tanto la historia, como el ritmo de la misma. Recomendable para pasar un rato agradable.
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