...
Show More
Ci si può svuotare da tutte le lacrime?
No Oskar, non si può, ci saranno sempre nuove lacrime anche per vecchi ricordi.
Ho pianto un googolplex di lacrime ed ho avuto le scarpe pesantissime durante tutta la lettura davvero, tanto da farmi un livido per te piccolo...
L'11 settembre 2001 alle 14.45 rientravo da scuola. Ricordo di essere entrata in casa e di aver visto mia mamma impalata davanti alla TV. Non sapevo ancora cosa fosse successo, ma l'ho vista preoccupata. Dopo un paio d'ore, il primo crollo della prima torre colpita, ricordo di aver pensato :"cazzo, che disastro"....il tempo di realizzare il tutto e mi veniva da piangere tutte le volte che al TG passavano le immagini della gente che scappava, ricoperta di cenere, sangue e terrore negli occhi.
Oskar, ti avrei voluto abbracciare per tutto quello che hai passato, ti avrei accompagnato nella ricerca di qualcosa che alla fine era niente. Sono stata male al pensiero che un bambino possa avere così tanta paura di vivere.
La storia di Oskar, del suo papà, dello strano "amore" tra nonna e nonno e di tutte le persone che hanno ruotato intorno alla sua vita è stata straziante, dolorosa, ma il coraggio e la determinazione di questo piccolo uomo beh, non ha eguali.
"Non capivo perché avevo bisogno di aiuto, dato che a me sembrava che quando muore il tuo papà è naturale avere le scarpe pesanti, e che se non le hai, allora sì che ti serve aiuto."
No Oskar, non si può, ci saranno sempre nuove lacrime anche per vecchi ricordi.
Ho pianto un googolplex di lacrime ed ho avuto le scarpe pesantissime durante tutta la lettura davvero, tanto da farmi un livido per te piccolo...
L'11 settembre 2001 alle 14.45 rientravo da scuola. Ricordo di essere entrata in casa e di aver visto mia mamma impalata davanti alla TV. Non sapevo ancora cosa fosse successo, ma l'ho vista preoccupata. Dopo un paio d'ore, il primo crollo della prima torre colpita, ricordo di aver pensato :"cazzo, che disastro"....il tempo di realizzare il tutto e mi veniva da piangere tutte le volte che al TG passavano le immagini della gente che scappava, ricoperta di cenere, sangue e terrore negli occhi.
Oskar, ti avrei voluto abbracciare per tutto quello che hai passato, ti avrei accompagnato nella ricerca di qualcosa che alla fine era niente. Sono stata male al pensiero che un bambino possa avere così tanta paura di vivere.
La storia di Oskar, del suo papà, dello strano "amore" tra nonna e nonno e di tutte le persone che hanno ruotato intorno alla sua vita è stata straziante, dolorosa, ma il coraggio e la determinazione di questo piccolo uomo beh, non ha eguali.
"Non capivo perché avevo bisogno di aiuto, dato che a me sembrava che quando muore il tuo papà è naturale avere le scarpe pesanti, e che se non le hai, allora sì che ti serve aiuto."