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Romanzo pubblicato nel 1940, Il potere e la gloria trascina il lettore in un polveroso Messico post rivoluzionario in cui la religione è vietata e punita severamente. Il protagonista del romanzo è un prete, che per sopravvivere fugge e si nasconde, cercando aiuto nei villaggi in cambio di conforto religioso e sacramenti.
A dargli la caccia un luogotenente spietato e totalmente convinto della necessità di estirpare la religione, ma che non è esente da generosità e anche larghezza nell'esercizio del suo dovere.
Ma il nostro prete protagonista è ben lontano dai martiri dell'iconografia cattolica: è alcolizzato, ha avuto una relazione con una donna da cui è nata una figlia, è codardo e anche superbo. Ma è perfettamente conscio di tutti i suoi difetti e lotta con essi per la maggior gloria (per l'appunto) di Dio, cercando di convincersi che anche un cattivo prete è meglio di niente, perché lui è solo un veicolo di qualcosa di più grande e più forte, che sopravvivrà a lui e a chi lo osteggia.
Greene ci porta nella mente di un uomo perduto eppure autentico, pieno di debolezze e paure, ma che pure non si sottrae al suo dovere, perché riesce a credere in qualcosa di più grande.
Notevoli anche i personaggi secondari, pur tratteggiati anche in pochi paragrafi, emergono con pregi e debolezze (più debolezze in realtà), come se fossero persone vere.
A dargli la caccia un luogotenente spietato e totalmente convinto della necessità di estirpare la religione, ma che non è esente da generosità e anche larghezza nell'esercizio del suo dovere.
Ma il nostro prete protagonista è ben lontano dai martiri dell'iconografia cattolica: è alcolizzato, ha avuto una relazione con una donna da cui è nata una figlia, è codardo e anche superbo. Ma è perfettamente conscio di tutti i suoi difetti e lotta con essi per la maggior gloria (per l'appunto) di Dio, cercando di convincersi che anche un cattivo prete è meglio di niente, perché lui è solo un veicolo di qualcosa di più grande e più forte, che sopravvivrà a lui e a chi lo osteggia.
Greene ci porta nella mente di un uomo perduto eppure autentico, pieno di debolezze e paure, ma che pure non si sottrae al suo dovere, perché riesce a credere in qualcosa di più grande.
Notevoli anche i personaggi secondari, pur tratteggiati anche in pochi paragrafi, emergono con pregi e debolezze (più debolezze in realtà), come se fossero persone vere.