4,25, solo perchè i Sofisti mi stanno antipatici.
È dovere dell'uomo sia dire direttamente ciò che è giusto, sia confutare il contrario.
Nell'Encomio di Elena, il filosofo greco Gorgia appartenente alla prima Sofistica, tenta di liberare dalla diffamazione la figura mitologica di Elena, accusata di essere la responsabile della guerra di Troia.
È giusto attribuire la responsabilità a chi l'ha avuta.
Gorgia, infatti, fa un elenco di quattro accuse che, a seguito, scioglie con quattro ragionamenti. Nel primo caso, attribuisce la vera colpa al Caso e alle Divinità - "Se dunque la colpa va attribuita al Caso [...], Elena va liberata dall'infamia." -, e quindi a qualcuno di più forte - "È infatti naturale che [...] il più debole sia comandato e condotto dal più forte.".
La seconda accusa sciolta da Gorgia, invece, è quella secondo cui Elena è stata costretta ed addirittura violentata e rapita, perchè appunto "è chiaro che la colpa è dell'autore della violenza".
La parola è un gran dominatore.
La causa più lunga che viene sciolta, invece, è quella secondo cui è il potere della parola ad avere la colpa di tutto. L'oratore è così abile ad usare la retorica che Elena viene indotta dall'incanto delle parole a fare ciò che ha fatto, è quindi di nuovo vittima.
Nella quarta accusa, il filosofo dice che, anche se Elena fosse stata innamorata o fosse attratta dall'aspetto di Alessandro, la colpa non sarebbe comunque della donna, e nemmeno dell'Amore dato che "L'Amore, in quanto dio, ha la divina provvidenza degli déi.".
Letto per via dei compiti per le vacanze di filosofia - e devo dire grazie perchè almeno sono serviti ad allargare la libreria -, l'ho trovato interessante e semplice, per essere scritto da un filosofo greco dell'a.C., unica cosa è che mi sembra che Gorgia sia innamorato di Elena... la difente sfoggiando così tante ragioni che ho paura a contraddirlo.