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April 16,2025
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Comprato senza alcun interesse in una bellissima libreria dell'usato solo per portarmi un ricordo dalla Sardegna. Una donna a cui è proibito anche solo sapere della sua malattia, ma lei lo sa benissimo. Quello che non sa è che può ricominciare a vivere senza sentirsi menomata nè fragile, ma forse vive nell'epoca sbagliata. Triste, riflessivo, una lettura dolce e un linguaggio descrittivo come una diapositiva sul passato.
April 16,2025
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Una bella storia, molto semplice, con vari tentativi di successo nell’analizzare l’animo, la personalità e le motivazioni della protagonista.
April 16,2025
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La Chiesa della Solitudine, di Grazia Deledda, è l’ultimo libro della scrittrice sarda pubblicato quando lei era ancora in vita (Cosima, invece, verrà pubblicato postumo). Questo breve romanzo, infatti, uscì nel 1936, il medesimo anno della sua morte.

Rispetto a Canne al Vento, unico altro libro che ho letto della Deledda (e scritto più di 20 anni prima), devo dire di aver notato un cambio di passo e di “atmosfera” nella narrazione. Lo stile mi sembra molto più asciutto e diretto. C’è più urgenza di dire semplicemente le cose e ciò che rimane, dopo la lettura, è il ricordo di una bella storia triste e l’impressione di aver conosciuto meglio i pensieri e lo stato d’animo della scrittrice, ormai prossima alla morte.

Dico questo perché la protagonista del romanzo, la giovane Maria Concezione, soffre dello stesso male della Deledda, il cancro. Ed è proprio per questo motivo che La Chiesa della Solitudine, per quanto meno celebre ed impegnativo di altre opere, non può essere sottovalutato, poiché nel rapporto tra la protagonista e la malattia, possiamo sicuramente scorgere anche una parte dei pensieri della scrittrice, relativamente a questa dolorosa esperienza.

Concezione, alla quale, dopo un’operazione che le porterà via un seno, viene detto che potrà vivere, se le va bene, un’altra decina d’anni, rifiuterà l’amore terreno. La ragazza, che vive da sola con la madre in una casa annessa a una chiesa, ha una buona posizione economica, ma porta avanti una vita semplice, lavorando come sarta e facendo, quando può, un po’ di beneficenza. Nonostante ella voglia rimanere tranquilla, sarà assillata da diversi spasimanti. Rifiuterà tutti. Con grande sacrificio e consapevolezza, allontanerà anche l’unico uomo che le è gradito – Aroldo – che davvero la ama per come è e che non ha fame del suo denaro.

In questa vicenda e in questo rapporto con la morte e con una società arcaica, che vede nel matrimonio l’unico compimento della donna, il personaggio di Concezione si erge sopra tutti gli altri.

Da un lato la giovane protagonista affronta con realismo e rassegnazione la condanna che le grava sul capo e riesce a trovare consolazione nel bene che può fare ai bisognosi e alla anziana madre. Dall’altro, invece, si dimostrerà combattiva, quando – tenendo nascosta la gravità del proprio male a tutti – rifiuterà tutte le proposte di matrimonio, arrivando a contestare proprio il fatto che una donna debba per forza sposarsi. E questa posizione della Deledda è davvero interessante, tenendo presente il contesto sociale dell’epoca (Sardegna rurale, regime fascista). Non è da sottovalutare, secondo me, che pur attraverso le parole di una donna malata, l’autrice sarda abbia voluto esprimere questo suo (più che condivisibile) pensiero.

Che dire di più? Il romanzo è piacevole da leggere e Grazia Deledda ha l’abilità di immergere il lettore nei pittoreschi universi di Sardegna. Le frasi sono come piccole pennellate di acquerello e alla fine di una pagina, alla fine del libro, rigo dopo rigo, tutto ci appare chiaro davanti agli occhi, con una resa quasi cinematografica. Le diedero il Nobel perché dicevano che, attraverso la descrizione della sua terra e dei suoi conterranei, riusciva a trattare tematiche universali. Ed ecco, forse, in questo romanzo minore, più che in altri romanzi da lei scritti, questo è quanto mai evidente. Una scrittrice che intendo scoprire e leggere anche di più in futuro!
April 16,2025
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I read this in school when I was 16. Need to re-read it, I could not appreciate literature back then.
April 16,2025
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Tra tutti i romanzi che ho letto di Grazia Deledda, questo e' sicuramente il piu' dolce, avvincente e ricco di fascino. La solitudine del titolo e' lo stato di pace e oblio a cui aspirano la protagonista, Maria Concezione, e sua madre Maria Giustina. In realta', questa solitudine e' soltanto un miraggio, perche' Concezione, involontaria vittima della propria bellezza, fa innamorare giovani e anziani del paese, che riempiono la loro povera casa di attenzioni e regali.
A dispetto delle premesse, "La chiesa della solitudine" e' soprattutto un romanzo noir, che ruota intorno alla scomparsa di un forestiero e alle indagini per identificare il suo eventuale assassino.
Un noir all'italiana, pero': la narrazione e' infarcita di molti dialoghi ravvivati dai modi di dire della Sardegna e da descrizioni paesaggistiche rese con similitudini di grandissimo impatto.
Lo consiglio a tutti!
April 16,2025
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Concezione, a vibrant young woman, finds herself trapped. Discharged from the hospital after a brutal surgery – a battle with breast cancer – she retreats to a secluded life with her mother. Their tiny world revolves around a two-room house and a lonely church, a constant reminder of a life she may no longer have. Despite the disease, Concezione clings to a fierce independence, her sewing a steady rhythm in the quiet days.

Love, once a hopeful bloom with a handsome foreigner named Aroldo, withers under the weight of Concezione's secret. Ashamed of her illness, she pushes Aroldo away, even as marriage proposals arrive from unexpected corners. An old family friend offers a chance to reclaim lost land, while another dangled a future of opulent comfort – but with a less-than-ideal husband. For Concezione, these offers hold no solace.

Grazia Deledda masterfully crafts a story steeped in inner turmoil. Concezione's world may be physically small, but the emotional landscape is vast and ever-shifting. Despite the somber theme of cancer, the narrative surprises with its turns. The author's evocative language paints a vivid picture of 1930s Sardinia, a time where tradition grapples with the hints of a changing world. The focus, however, remains on Concezione's heart, a battleground where a zest for life clashes with the harsh reality of her situation. She hides, she prays, and she fiercely guards her secret, a heavy burden that fuels the constant negotiations between her desires and her perceived limitations.

Grazia Deledda succumbed to cancer not long after completing this remarkable novel. The Church of Our Lady of Solitude at the foot of Mount Ortobene has kept the remains of the Nobel Prize-winning writer since 1956. The current church was designed by the artist Giovanni Ciusa Romagna, a son of her beloved Nuoro. This new church stands on the site where the ancient 1625 church once stood.
April 16,2025
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One should not underestimate the importance of a gifted writer dying of cancer writing a story of a woman whose tale begins after the removal of a breast and the news she has not long to live. And, of course, the fact that a woman is writing about such profoundly female things back in the 1930s should similarly get your attention.
April 16,2025
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L'ho apprezzato soprattutto per la caratterizzazione umanissima di Concezione, con i suoi dilemmi e le sue pulsioni contrastanti.
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