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Il mio libro preferito in assoluto é e (penso) rimarrà: "Arancia Meccanica" di Anthony Burgess. Letto la prima volta più di 10 anni fa, mi aveva sbalordito in un modo mai sentito con qualsiasi altro libro letto. Mi era talmente piaciuto che lo avevo identificato come una sorta di cimelio della letteratura, difficilmente eguagliabile, perché Arancia Meccanica é l'emblema della libertà, senza edulcorazioni del caso. Così mi ero informato sull'autore e avevo identificato altri suoi libri che mi sarebbe piaciuto leggere: "1984 & 1985", una sorta di continuo di "1984" di Orwell, anche se penso sarà qualcosa di particolare e non una sorta di scopiazzamento del capolavoro orwelliano, perché Burgess ha una penna molto originale e personale. Me ne sono accorto leggendo "Arancia Meccanica" e ancora di più nella mia prima sua rilettura. Sì, perché avevo così paura di restare deluso da un suo qualsiasi altro libro, dato che "Arancia Meccanica" lo ritenevo e lo ritengo ancora, inarrivabile. E poi "Il seme inquieto", titolo quanto mai curioso ed enigmatico.
Così passano diversi anni e della bibliografia di Burgess, conto ancora soltanto due letture di "Arancia Meccanica", straordinarie, ma era ora di passare ad altro, quindi era arrivato il momento d'iniziare "Il seme inquieto". Il timore di incappare in una delusione era sempre dietro l'angolo, anche perché questo libro ha un'aura di critica non da poco. Di solito questo m'incuriosisce ancor di più, ma in questo caso la curiosità si era trasformata in profonda incertezza.
Ora che l'ho concluso, posso affermare che l'autore sia a tutti gli effetti uno scrittore e un pensatore straordinario e che scrive per far riflettere, perché non ci sono, praticamente, pagine superflue senza un fondo di riflessione, tutto é stato realizzato per far sì che il lettore alzi la testa sulle varie problematiche sociali, politiche ed esistenziali.
Quello che sbalordisce é il tono, a volte molto diretto e violento che fa arrivare il messaggio come un pugno nello stomaco, ma allo stesso tempo é raccontato in modo estremamente grottesco e soprattutto farsesco, teatrale, come se tutta la vita non sia altro che uno spettacolo e questo é così attuale da risultare inquietante. Scritto più di 60 anni fa, nello stesso anno di "Arancia Meccanica"... nel senso, Burgess ha scritto due romanzi di tale riscontro sociologico, politico e di critica ai governi autoritari, in un anno solo?! Stupefacente!
https://www.youtube.com/watch?v=jt6RZ...
Così passano diversi anni e della bibliografia di Burgess, conto ancora soltanto due letture di "Arancia Meccanica", straordinarie, ma era ora di passare ad altro, quindi era arrivato il momento d'iniziare "Il seme inquieto". Il timore di incappare in una delusione era sempre dietro l'angolo, anche perché questo libro ha un'aura di critica non da poco. Di solito questo m'incuriosisce ancor di più, ma in questo caso la curiosità si era trasformata in profonda incertezza.
Ora che l'ho concluso, posso affermare che l'autore sia a tutti gli effetti uno scrittore e un pensatore straordinario e che scrive per far riflettere, perché non ci sono, praticamente, pagine superflue senza un fondo di riflessione, tutto é stato realizzato per far sì che il lettore alzi la testa sulle varie problematiche sociali, politiche ed esistenziali.
Quello che sbalordisce é il tono, a volte molto diretto e violento che fa arrivare il messaggio come un pugno nello stomaco, ma allo stesso tempo é raccontato in modo estremamente grottesco e soprattutto farsesco, teatrale, come se tutta la vita non sia altro che uno spettacolo e questo é così attuale da risultare inquietante. Scritto più di 60 anni fa, nello stesso anno di "Arancia Meccanica"... nel senso, Burgess ha scritto due romanzi di tale riscontro sociologico, politico e di critica ai governi autoritari, in un anno solo?! Stupefacente!
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