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4-4.5/5
Fumetto che esce in una veste celebrativa deluxe del ventennale a firma di Neil Gaiman e Michael Zulli.
L’originale fu pubblicato nel 1994 e faceva parte di un concept album di Alice Cooper, che qui compare come uno dei protagonisti, benché sotto mentite spoglie.
Protagonista della storia è un ragazzo di nome Steven, che motteggiato dagli amici, è tentato da un enigmatico e inquietante uomo di spettacolo enigmatico (Alice Cooper) di unirsi al suo carnevale (Grand Guignol).
La storia è ben costruita e completa ed ha in sé una chiara morale, anzi, in un certo senso è una metafora di un percorso di formazione: il momento della crescita da adolescenti ad adulti, allorché è necessario capire le conseguenze delle proprie azioni e il senso di responsabilità, cosa che significa anche andare oltre il proprio egoismo, per prendersi cura degli altri, saper scegliere consapevolmente.
Tutto questo è arricchito da emozioni come la paura, la tentazione, la seduzione, il desiderio.
L'ispirazione è tratta da diverse fonti eterogenee: spunti teatrali, come appunto il celebre Grand Guignol, un teatro parigino che metteva in scena spettacoli macabri durante i primi anni del ventesimo secolo, la leggenda tedesca di Faust, richiamata quando lo Showman tenta di attrarre Steven con i misteri e le delizie del suo baraccone, fino a Ray Bradbury (Something Wicked This Way Comes, ove un carnevale arriva in città poco prima di Halloween per sedurre la gente del posto con la promessa di piaceri oltre i loro sogni più segreti).
Le tavole grafiche sono molto belle e si abbinano perfettamente alla storia, con i loro colori densi, riquadri spesso cupi. Il tutto dà uno stampo non solo orrorifico, ma quasi onirico alla narrazione, rendendola più accattivante ed emozionante.
Uno stile, inoltre, che ricorda il classico gusto goth di quel tempo, tra immaginario, moda, musica.
Una graphic novel molto bella, che appassiona, forse non il massimo vertice di Gaiman (ma Sandman rimane insuperabile), ma di sicuro una buona prova.
Fumetto che esce in una veste celebrativa deluxe del ventennale a firma di Neil Gaiman e Michael Zulli.
L’originale fu pubblicato nel 1994 e faceva parte di un concept album di Alice Cooper, che qui compare come uno dei protagonisti, benché sotto mentite spoglie.
Protagonista della storia è un ragazzo di nome Steven, che motteggiato dagli amici, è tentato da un enigmatico e inquietante uomo di spettacolo enigmatico (Alice Cooper) di unirsi al suo carnevale (Grand Guignol).
La storia è ben costruita e completa ed ha in sé una chiara morale, anzi, in un certo senso è una metafora di un percorso di formazione: il momento della crescita da adolescenti ad adulti, allorché è necessario capire le conseguenze delle proprie azioni e il senso di responsabilità, cosa che significa anche andare oltre il proprio egoismo, per prendersi cura degli altri, saper scegliere consapevolmente.
Tutto questo è arricchito da emozioni come la paura, la tentazione, la seduzione, il desiderio.
L'ispirazione è tratta da diverse fonti eterogenee: spunti teatrali, come appunto il celebre Grand Guignol, un teatro parigino che metteva in scena spettacoli macabri durante i primi anni del ventesimo secolo, la leggenda tedesca di Faust, richiamata quando lo Showman tenta di attrarre Steven con i misteri e le delizie del suo baraccone, fino a Ray Bradbury (Something Wicked This Way Comes, ove un carnevale arriva in città poco prima di Halloween per sedurre la gente del posto con la promessa di piaceri oltre i loro sogni più segreti).
Le tavole grafiche sono molto belle e si abbinano perfettamente alla storia, con i loro colori densi, riquadri spesso cupi. Il tutto dà uno stampo non solo orrorifico, ma quasi onirico alla narrazione, rendendola più accattivante ed emozionante.
Uno stile, inoltre, che ricorda il classico gusto goth di quel tempo, tra immaginario, moda, musica.
Una graphic novel molto bella, che appassiona, forse non il massimo vertice di Gaiman (ma Sandman rimane insuperabile), ma di sicuro una buona prova.