You’re not supposed to like the characters in this book, and Fitzgerald never tries to make you. They’re lazy, spoiled, and racist people that bring about their own misfortune and lack any sense of compassion for others. Their selfishness causes them to be damned, as it were.
It was an interesting book to read, even though I was not too fond of the characters themselves. The beginning was a little slow as well, but it got considerably better from there.
I’m glad both Fitzgerald’s writing and character development got better over the years. Reading this right after The Last Tycoon really showed me how much he had improve.

Audio #109

Francis Scott e Zelda Fitzgerald sono due protagonisti praticamente leggendari di un'epoca: provocatori, trasgressivi e (ri)belli. A tratti pieni di successo, a tratti in totale decadenza. Tra loro un amore sofferto e violento che è passato alla storia. In questa coppia sicuramente c'era almeno un terzo incomodo importante: l'alcol, che ha avuto un peso fondamentale sulla loro relazione.

Leggendo "Belli e dannati" ci si chiede proprio quanto autobiografico possa essere il libro, quanta Zelda ci sia nell'irrequietezza di Gloria e quanto Francis Scott ci sia nel senso di superiorità e nell'alcolismo di Anthony.
I personaggi di questo libro sono odiosi, inetti, capaci solo di ostentare. Hanno amici, se così si possono chiamare, come loro e misurano tutto con il denaro.

È un libro ritratto di una generazione, una generazione di belli e dannati che nella propria bellezza e benessere vedeva la risposta a tutto.
Saluto Anthony e Gloria e il fastidio che mi hanno lasciato senza rimpianti, ma riconosco a Fitzgerald la capacità di raccontare personaggi odiosi con classe e una sana vena di sarcasmo.