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All'inizio, non ci capivo una mazza... poi proseguendo nella lettura ho cominciato a trovare i fili da seguire e questo scoprire il libro pian piano mi è piaciuto molto. Questo racconto è tenero, malinconico, cinico, buffo, straziante... insomma, un bel problema tirarne fuori una recensione con i dovuti crismi. Nonostante alcune pecche narrative, è un libro che ti porta in un'altra dimensione, da cui poi è difficile staccarsi e pur trattando un tema forte come l'olocausto la lettura rimane leggera, quasi sospesa. Credo che Foer non sia un autore da mezze misure, ma una volta entrati in confidenza con la sua scrittura è difficile non amarlo. Ho trovato bellissime pagine di poesia, descrizioni di stati d'animo, inserite quasi a caso nel racconto, che hanno dato un tocco di magia alla storia.
E alla fine, chissà se Alex c'è poi andato in America...
E alla fine, chissà se Alex c'è poi andato in America...