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“Avevo vent'anni, e prima di compierne ventuno avrei avuto il cuore spezzato.”
E questa è la storia di quel cuore che si spezza, questa è la storia di un amore. Quello dei vent’anni, appunto. Appassionato, assoluto, devastante. La scrive il talentuoso Ethan Hawke: è il suo esordio nella narrativa e lui di anni ne ha proprio ventuno.
William e Sarah si incontrano a New York, entrambi in fuga da una famiglia disfunzionale sprofondata in una qualche periferia americana. Lui ha appena cominciato a fare l’attore, lei è aspirante cantante. Il nome del locale in cui si incontrano, Bitter End, annuncia già quale sarà il loro destino.
La loro storia è anche il paradigma dell’amore giovane, quello che nutre, infiamma, mette le ali ai sogni e con la stessa forza poi li sparpaglia gettandoli via. Quello che brucia l’anima più di ogni altra cosa quando poi finisce.
La forza di questo racconto sta nella sua freschezza e insieme nella sua intensità.
Come scrive Hawke nella prefazione:
”Gran parte dei libri sulla gioventù sono immersi in un’atmosfera di nostalgia. Questo no. Questo è il libro che parla di cosa significa compiere ventun anni, scritto da un ragazzo che aveva ventun anni davvero. Qui stanno la sua follia e la sua potenza.”
Quindici anni dopo Hawke stesso lo trasformò in un (bel) film.
E questa è la storia di quel cuore che si spezza, questa è la storia di un amore. Quello dei vent’anni, appunto. Appassionato, assoluto, devastante. La scrive il talentuoso Ethan Hawke: è il suo esordio nella narrativa e lui di anni ne ha proprio ventuno.
William e Sarah si incontrano a New York, entrambi in fuga da una famiglia disfunzionale sprofondata in una qualche periferia americana. Lui ha appena cominciato a fare l’attore, lei è aspirante cantante. Il nome del locale in cui si incontrano, Bitter End, annuncia già quale sarà il loro destino.
La loro storia è anche il paradigma dell’amore giovane, quello che nutre, infiamma, mette le ali ai sogni e con la stessa forza poi li sparpaglia gettandoli via. Quello che brucia l’anima più di ogni altra cosa quando poi finisce.
La forza di questo racconto sta nella sua freschezza e insieme nella sua intensità.
Come scrive Hawke nella prefazione:
”Gran parte dei libri sulla gioventù sono immersi in un’atmosfera di nostalgia. Questo no. Questo è il libro che parla di cosa significa compiere ventun anni, scritto da un ragazzo che aveva ventun anni davvero. Qui stanno la sua follia e la sua potenza.”
Quindici anni dopo Hawke stesso lo trasformò in un (bel) film.