...
Show More
Ogni volta che si legge un libro di Graham Greene non si può evitare di rimanere ammirati dalla sua capacità di architettare storie e di saperle scrivere così bene. Le sue sono vicende umane minime, scritte come in punta di penna, che ci offrono personaggi indimenticabili raccontati con semplicità eppure riuscendo ad esplorarne a fondo pensieri, aspirazioni e angosce. Anche “Il console onorario” non fa eccezione. In un Sudamerica un po’ stereotipato le vicende di amore e di morte, il rapporto con Dio e quello con il proprio destino sono il filo conduttore di una piacevolissima lettura. E come sempre arrivati alla fine ti prende la voglia di andare alla ricerca di un nuovo libro di Greene ancora da leggere!