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Un libro sui libri, di quelli che piacciono a noi lettrici patologiche. Un gruppo di donne a Manhattan che si riunisce periodicamente a casa di una di loro per una cena seguita dall’analisi di un libro. Si passa dall’Anna Karenina di Tolstoj a Edith Wharton, Louisa May Alcott a Sylvia Plath e ad altri ancora. La preponderanza delle scrittrici donne e delle protagoniste femminili è influenzata dall’abitudine di queste donne di considerare i libri come uno strumento per interpretare le loro realtà, per analizzare sé stesse e la loro vita. Ognuna di loro ha un motivo per rifugiarsi nel santuario della letteratura fin dalla più tenera età, e con il tempo le pagine scritte sono diventate un modo di ritagliare del tempo per sé stesse. Il gruppo di lettura, che per ognuna di loro è l’impegno più importante, ed inderogabile, diventa a volte motivo di un occasionale e moderato fastidio da parte dei compagni o mariti, che si sentono scavalcati od esclusi.
Nonostante il titolo un po’ furbetto, questo romanzo merita veramente, sia per le appassionate interpretazioni del gruppo di lettura (che fra le altre cose fornisce molti gradevoli spunti di lettura) sia per le vicende delle protagoniste, che vengono seguite nelle loro vite piene e complicate e il cui approfondimento psicologico è magistrale. E’ un romanzo non solo sull’importanza della lettura, e sulla valenza che essa può assumere, ma anche sui rapporti sentimentali, sul delicato equilibrio nelle coppie e nelle famiglie, un romanzo sull’amicizia ma anche sui rapporti famigliari. Ne emerge un quadro affettuoso di donne forti ed indipendenti (a volte eccessivamente) ma anche fragili e bisognose di rapporti forti, immerse in un mondo metropolitano, lavorativo, affettivo e familiare che a volte esige tanto, troppo da loro, ma che non impedisce a queste lettrici di sapersi analizzare, capire, reinventare.
Nonostante il titolo un po’ furbetto, questo romanzo merita veramente, sia per le appassionate interpretazioni del gruppo di lettura (che fra le altre cose fornisce molti gradevoli spunti di lettura) sia per le vicende delle protagoniste, che vengono seguite nelle loro vite piene e complicate e il cui approfondimento psicologico è magistrale. E’ un romanzo non solo sull’importanza della lettura, e sulla valenza che essa può assumere, ma anche sui rapporti sentimentali, sul delicato equilibrio nelle coppie e nelle famiglie, un romanzo sull’amicizia ma anche sui rapporti famigliari. Ne emerge un quadro affettuoso di donne forti ed indipendenti (a volte eccessivamente) ma anche fragili e bisognose di rapporti forti, immerse in un mondo metropolitano, lavorativo, affettivo e familiare che a volte esige tanto, troppo da loro, ma che non impedisce a queste lettrici di sapersi analizzare, capire, reinventare.